Guarda in realtà non c'è molto di rintracciabile, almeno non a colpo d'occhio.
Sulle scuole ti direi di si nel senso che, stando alla sua biografia, divenne successore del Maestro Wen Lanshi
[1]. C'è poi da dire che Doshin So ha usato quello che aveva studiato in Giappone da giovane e quello che ha imparato nei suoi circa 20 anni di permanenza in Cina per codificare un suo sistema che, per forza di cose, raccoglie anche il suo essere giapponese.
Tecnicamente, fatto salvo che l'anatomia e la meccanica del corpo umano è la medesima da migliaia di anni, utilizza una via di mezzo tra il morbido delle movenze cinesi ed il duro delle movenze giapponesi
[2]. Tra l'altro l'armonia tra concetti opposti è uno dei punti saldi della disciplina.
Di Shaolin ha preso sicuramente un dipinto che raffigurava molte persone che si allenavano in una sorta di cortile. Per lui l'allenamento e l'allenarsi insieme è il fulcro del crescere e migliorare personalmente ma anche del far migliorare gli altri.
Da quando poi è divenuto un sistema codificato è iniziato un lavoro di raffinamento continuo, sia da parte sua che poi dai successori, che porta a quello che è oggi lo SK. Per certi versi oggi c'è un ritorno a quello che lo SK era inizialmente, il secondo modo di combattere illustrato nel filmato è quello che, senza tutte le limitazioni di oggi, facevano inizialmente e che portò ad esempio il fondatore del Byakurenken a lasciare quando venne vietato.
Per quanto riguarda il pugno verticale è una necessità data dal come viene usato. Se voglio colpire suigetsu (bocca dello stomaco) ho poco spazio orizzontale, ci sono le costole che ingombrano, e quindi entrando con il pugno in verticale ho maggiore efficacia.