Cerco di spiegarmi ancora meglio.
Tutti i sistemi marziali / sportivi hanno i loro metodi per sviluppare le caratteristiche "tipizzate" (imho erroneamente) delle arti interne: propriocettività, sensibilità, "cedevolezze" (fra virgolette perché il termine può trarre in inganno), ecc. Che tu faccia boxe, muay thai, lotta o krav maga.
Gli esercizi del taiji vanno fatti nell'ambito del taiji - non ha senso estrapolarli dal contesto per applicarli in un altro sistema. Vanno fatti nel taiji perché hanno senso per quell'insieme marziale. Ogni sistema ha i principi ottimizzati per esso, non puoi mischiare le cose a tuo piacimento.
Grazie, questo l'ho capito bene.
Bisogna lavorare nel proprio contesto, ok, ricevuto.
Ma gia' si sapeva.
Non voglio fare copia incolla, da metodologie estrane ad un contesto reale, per incollarle in un contesto a loro estraneo.
Lo so che tutto deve andare nella stessa direzione senza troppi fronzoli, altrimenti si decontestualizza la pratica ed i risultati non arrivano.
Chiedevo solamente, se un allenamento fisico, tipo la propriocezione ( eseguita su pedana per migliorare l'equilibrio ed appunto propriocezione ), ed un allenamento isometrico posso risultare efficaci in dp.
Ora, lo so che tutto fa brodo e [farebbe comodo anche fare culturismo, allora
ma in fondo allenarsi alla propriocezione e isometria, porta via al massimo 40 minuti, che per il mio regime e' poco, e quindi in un ragionamento di tempo e' fattibile, non mi " rovina " l'allenamento.
Chiedo solo se puo' dare benefici e quali.
Grazie.
Jivalla
Dunque,lasciando perdere per ora ot e discorsi sui massimi sistemi(che torneranno fuori presto...), ti dico la mia sullo Zhan Zhuang,il palo immobile.
Ti premetto,ad ogni buon conto, che non rappresenta il "cuore" della mia pratica personale,però lo pratico abbastanza da dirti qualcosa in attesa di essere soccorso da specialisti del settore
Innanzitutto,il vero valore di questo tipo di pratica è che,oltre alle cose già tirate in ballo,vedi radicamento etc, ti permette di RIFLETTERE. Ossia,lo stare per un periodo più o meno lungo in posizioni non sempre comode,mantenendo un particolare tipo di tensione strutturale,non è sempre semplice...Quello che interviene non è solo di ordine fisico, ma anche psicologico, e questo è un aspetto troppe volte dimenticato, ma che in un contesto di dp diventa cruciale, secondo me. In altre parole, non è soltanto un miglioramento della percezione oggettiva del corpo, ma anche di quella soggettiva...ti vengono presentati parecchi"conti",insomma.
O,almeno, questo è quello che è capitato a me, e ne posso, quindi, parlare con una certa cognizione di causa...
Spero di esserti stato utile, anche se temo di aver ancor più ingarbugliato le cose!