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Re:kenpo j.
« Reply #180 on: March 28, 2011, 16:35:20 pm »
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non credo sia mai un male quando il corpo agisce prima del cervello....

se stai ad aspettare di pensare che fare...ciao....
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Re:kenpo j.
« Reply #181 on: March 28, 2011, 16:40:06 pm »
0
non credo sia mai un male quando il corpo agisce prima del cervello....

se stai ad aspettare di pensare che fare...ciao....

invece credo che gente della tua esperienza, dell'esperienza del nostro Maestro ed altri, riescano ad avere questa sorta di lucidità superiore! In fondo è così che si esce vivi da un vero scontro. farsi offuscare dalla rabbia o dalla paura, TI PORTA DA UN LATO AD ECCEDERE E DALL'ALTRO A DECEDERE! Macabra rima  :-X :vomit:

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Re:kenpo j.
« Reply #182 on: March 28, 2011, 16:46:12 pm »
0
non credo sia mai un male quando il corpo agisce prima del cervello....

se stai ad aspettare di pensare che fare...ciao....

invece credo che gente della tua esperienza, dell'esperienza del nostro Maestro ed altri, riescano ad avere questa sorta di lucidità superiore! In fondo è così che si esce vivi da un vero scontro. farsi offuscare dalla rabbia o dalla paura, TI PORTA DA UN LATO AD ECCEDERE E DALL'ALTRO A DECEDERE! Macabra rima  :-X :vomit:

mah...se in gioco è la vita...ogni volta è diversa...

dirti cose di cui non sono sicuro, sarebbe come mentirti...

a volte mi sono difeso consciamente,altre no...

troppi fattori per farne una regola...
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Re:kenpo j.
« Reply #183 on: March 28, 2011, 16:50:12 pm »
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non credo sia mai un male quando il corpo agisce prima del cervello....

se stai ad aspettare di pensare che fare...ciao....

invece credo che gente della tua esperienza, dell'esperienza del nostro Maestro ed altri, riescano ad avere questa sorta di lucidità superiore! In fondo è così che si esce vivi da un vero scontro. farsi offuscare dalla rabbia o dalla paura, TI PORTA DA UN LATO AD ECCEDERE E DALL'ALTRO A DECEDERE! Macabra rima  :-X :vomit:

mah...se in gioco è la vita...ogni volta è diversa...

dirti cose di cui non sono sicuro, sarebbe come mentirti...

a volte mi sono difeso consciamente,altre no...

troppi fattori per farne una regola...

Ti confesso la mia vera e più grande aspirazione! Non è quella di essere il più grande maestro di arti marziali che il mondo abbia visto. Ma bensì..........................riuscire a difendermi e saper difendere con lucida coscienza e determinata consapevolezza. Ottenendo il massimo risultato con il minimo sforzo ed ancor più minimo danno per tutti.  :blue:

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Re:kenpo j.
« Reply #184 on: March 28, 2011, 16:57:39 pm »
0
Dico la mia.
L'idea "se lui fa così tu fai cosà" è una buona base perchè rende fruibile il concetto al neofita.
Nello stesso tempo, il buon maestro, mentre costruisce il bagaglio tecnico dell'allievo, dovrebbe anche demolirlo gradualmente col crescere della sua consapevolezza.
L'idea che si debbano imparare e memorizzare molte tecniche attribuendo la giusta funzione ad ognuna, è anche (a mio parere) una scorciatoia per il pronto soccorso, perchè nella situazione critica reale, nessuno, neppure l'Uomo Ragno, ha tempo e modo per riconoscere l'attacco, ricordare la giusta risposta e eseguirla avendola ripescata fra mille altre.
Il processo deve portare a non preoccuparsi più di "a cosa serve" rispetto alle singole tecniche, proprio perchè possono essere tanto una cosa quanto il suo opposto.
Acquisire i "concetti" sapendo che per ogni due o tre varianti di ogni gesto che conosciamo esistono almeno altre 20 o 30 possibilità che ancora ci sfuggono, significa essere liberi dall'idea che la tal cosa in quel contesto non serve perchè "è una parata" o altro.
Mostrare tante varianti alla stessa tecnica, tante differenti applicazioni, non deve servire per memorizzarne tante, deve servire solo per capire che non è utile focalizzarsi su nessuna di esse, in modo da poterne liberamente far uso quando la situazione, l'occasione, le circostanze, l'istinto di sopravvivenza, l'istinto combattivo, fan fare quel gesto al nostro corpo, liberi da condizionamenti determinati dall'aver dato una collocazione ad un gesto che ne ha mille altre possibili.

La divina scuola dello schiaffazzo argenteo vigila su di voi, mentre la divinissima università dello sputazzo ligneo vi inumidisce la vita


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Re:kenpo j.
« Reply #185 on: March 28, 2011, 17:06:14 pm »
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Dico la mia.
L'idea "se lui fa così tu fai cosà" è una buona base perchè rende fruibile il concetto al neofita.
Nello stesso tempo, il buon maestro, mentre costruisce il bagaglio tecnico dell'allievo, dovrebbe anche demolirlo gradualmente col crescere della sua consapevolezza.
L'idea che si debbano imparare e memorizzare molte tecniche attribuendo la giusta funzione ad ognuna, è anche (a mio parere) una scorciatoia per il pronto soccorso, perchè nella situazione critica reale, nessuno, neppure l'Uomo Ragno, ha tempo e modo per riconoscere l'attacco, ricordare la giusta risposta e eseguirla avendola ripescata fra mille altre.
Il processo deve portare a non preoccuparsi più di "a cosa serve" rispetto alle singole tecniche, proprio perchè possono essere tanto una cosa quanto il suo opposto.
Acquisire i "concetti" sapendo che per ogni due o tre varianti di ogni gesto che conosciamo esistono almeno altre 20 o 30 possibilità che ancora ci sfuggono, significa essere liberi dall'idea che la tal cosa in quel contesto non serve perchè "è una parata" o altro.
Mostrare tante varianti alla stessa tecnica, tante differenti applicazioni, non deve servire per memorizzarne tante, deve servire solo per capire che non è utile focalizzarsi su nessuna di esse, in modo da poterne liberamente far uso quando la situazione, l'occasione, le circostanze, l'istinto di sopravvivenza, l'istinto combattivo, fan fare quel gesto al nostro corpo, liberi da condizionamenti determinati dall'aver dato una collocazione ad un gesto che ne ha mille altre possibili.

Interessante punto di vista! Un'ultima cosa! un allenamento farro in questo modo tra combattenti di diversi stili e livelli può aiutare a maturare ciò che sin ora si è detto?

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Re: kenpo j.
« Reply #186 on: March 28, 2011, 17:42:46 pm »
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Quoto ronin,che sa sempre cosa dire in maniera molto più chiara di me...

sto scrivendo dal telefonino,non badate all'ortografia per favore....
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Re: kenpo j.
« Reply #187 on: March 28, 2011, 17:49:00 pm »
0
Quoto ronin,che sa sempre cosa dire in maniera molto più chiara di me...

sto scrivendo dal telefonino,non badate all'ortografia per favore....

Anche tu sei molto chiaro. Infatti per far capire delle cose a me che sono un testone ce ne vuole e tu ci riesci molto bene Amico  ;)

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Re:kenpo j.
« Reply #188 on: March 29, 2011, 09:01:47 am »
0
Quoto ronin,che sa sempre cosa dire in maniera molto più chiara di me...

sto scrivendo dal telefonino,non badate all'ortografia per favore....

Anche tu sei molto chiaro. Infatti per far capire delle cose a me che sono un testone ce ne vuole e tu ci riesci molto bene Amico  ;)

comunque sabato,se vuoi,affrontiamo il discorso dx,sx a Como... ;)
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Re:kenpo j.
« Reply #189 on: March 29, 2011, 13:29:43 pm »
0
Il confronto in generale è utile, che sia di stili, scuole, arti marziali o sdc differenti, ma anche fra praticanti dello stesso Dojo.
Conta che ci sia sincerità, che non si stia li a "fare le mosse", che non ci si impongano limiti idioti (non gli faccio sta cosa perchè non è del mio stile) o che non vengano telefonati gli attacchi.
La crescita avviene in Kihon per la parte tecnica, poi occorre essere messi in crisi, per capire quanto è tecnica acquisita e quanto è solo fantasia o gesto memorizzato, per capire in quanti modi un solo gesto trova applicazione, per capire quante cose non si conoscono eccetera.
Mi è accaduto, durante uno scambio ad un ritrovo forumistico, si avere l'occasione per un Kotegaeshi, è uscitò così, per conto suo, bello forte.
La persona che ha subito la leva ha sentito dolore, non era accennata, così è stato subito chiaro quanto fosse più complesso opporre reazioni credibili, perchè se è "giocata" c'è modo di replicare, ma se è "tirata" la questione si fa assai più spinosa e le soluzioni cambiano diametralmente.
Senza quel dolore, senza "tirarla", quella leva non avrebbe offerto alcuno spunto, se non quello di convincersi che le leve e le prese sono cose da Kihon.
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Re:kenpo j.
« Reply #190 on: March 29, 2011, 13:56:30 pm »
0
Il confronto in generale è utile, che sia di stili, scuole, arti marziali o sdc differenti, ma anche fra praticanti dello stesso Dojo.
Conta che ci sia sincerità, che non si stia li a "fare le mosse", che non ci si impongano limiti idioti (non gli faccio sta cosa perchè non è del mio stile) o che non vengano telefonati gli attacchi.
La crescita avviene in Kihon per la parte tecnica, poi occorre essere messi in crisi, per capire quanto è tecnica acquisita e quanto è solo fantasia o gesto memorizzato, per capire in quanti modi un solo gesto trova applicazione, per capire quante cose non si conoscono eccetera.
Mi è accaduto, durante uno scambio ad un ritrovo forumistico, si avere l'occasione per un Kotegaeshi, è uscitò così, per conto suo, bello forte.
La persona che ha subito la leva ha sentito dolore, non era accennata, così è stato subito chiaro quanto fosse più complesso opporre reazioni credibili, perchè se è "giocata" c'è modo di replicare, ma se è "tirata" la questione si fa assai più spinosa e le soluzioni cambiano diametralmente.
Senza quel dolore, senza "tirarla", quella leva non avrebbe offerto alcuno spunto, se non quello di convincersi che le leve e le prese sono cose da Kihon.

ma infatti nella nostra associazione,gli allievi vengono letteralmente "spinti" anche ad intraprendere scuole diverse in base alle caratteristiche personali che il maestro nota.

così è stata mandata gente a studiare il JKD,il judo,il jujitsu ecc ecc....

molti non sono più tornati a dire il vero...altri invece hanno capito lo scopo dell'esperienza e ne hanno fatto tesoro...
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Re:kenpo j.
« Reply #191 on: March 29, 2011, 14:28:53 pm »
0
è cosa frequente sentir dire da un marzialista "non so come ho fatto"...
Ma è o non è una cosa positiva?
secondo me è positivo.
Secondo me, naturalmente.
"vi prego di notare l'eleganza del piano nella sua semplicità...."

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Re:kenpo j.
« Reply #192 on: March 29, 2011, 14:33:40 pm »
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ti quoto fabry,
la penso nello stesso modo...

anche perchè se si è nella situazione di poter ragionare nello scontro,significa che poteva essere evitato...
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Re:kenpo j.
« Reply #193 on: March 29, 2011, 14:36:01 pm »
0
Dico la mia.
L'idea "se lui fa così tu fai cosà" è una buona base perchè rende fruibile il concetto al neofita.
Nello stesso tempo, il buon maestro, mentre costruisce il bagaglio tecnico dell'allievo, dovrebbe anche demolirlo gradualmente col crescere della sua consapevolezza.
L'idea che si debbano imparare e memorizzare molte tecniche attribuendo la giusta funzione ad ognuna, è anche (a mio parere) una scorciatoia per il pronto soccorso, perchè nella situazione critica reale, nessuno, neppure l'Uomo Ragno, ha tempo e modo per riconoscere l'attacco, ricordare la giusta risposta e eseguirla avendola ripescata fra mille altre.
Il processo deve portare a non preoccuparsi più di "a cosa serve" rispetto alle singole tecniche, proprio perchè possono essere tanto una cosa quanto il suo opposto.
Acquisire i "concetti" sapendo che per ogni due o tre varianti di ogni gesto che conosciamo esistono almeno altre 20 o 30 possibilità che ancora ci sfuggono, significa essere liberi dall'idea che la tal cosa in quel contesto non serve perchè "è una parata" o altro.
Mostrare tante varianti alla stessa tecnica, tante differenti applicazioni, non deve servire per memorizzarne tante, deve servire solo per capire che non è utile focalizzarsi su nessuna di esse, in modo da poterne liberamente far uso quando la situazione, l'occasione, le circostanze, l'istinto di sopravvivenza, l'istinto combattivo, fan fare quel gesto al nostro corpo, liberi da condizionamenti determinati dall'aver dato una collocazione ad un gesto che ne ha mille altre possibili.
Questo che scrivi lo leggo come la traduzione in termini a me capibili del concetto "la tecnica senza tecnica" che si usa (usava?) nell'ambito del Karate, e forse più in generale un po' in tutte le AM di matrice nipponica.
Concordo su tutto, anche se dubito che sarei riuscito ad esprimermi con uguale chiarezza.
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Re:kenpo j.
« Reply #194 on: March 29, 2011, 14:37:16 pm »
0
anche perchè se si è nella situazione di poter ragionare nello scontro,significa che poteva essere evitato...
e io quoto te su questo!
 ;)
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