Mmmh,ho riletto i miei post.
Non mi sembra di aver mai parlato di sviluppare gli istinti.
Li si fanno riaffiorare.
Certo sono dentro di noi,coperti dalla patina logica e dalle inibizioni/convenzioni sociali.
E quindi?
L'animale può essere(non unica)chiave d'accesso per farli riaffiorare.
Rimuovo il superfluo e sento/avvinghio/stritolo.
Mi sembra di aver detto che è già tutto dentro di noi;Cortobraccio,Aivia,Trepicchi e tutti gli altri.quel che si discute è la metodica per far affiorare ciò.
Se associo un immagine mentale a le movenze animali,non trovo sia stupido se il risultato c'è.
Lo si fa da secoli,anzi millenni se è vero che ciò veniva praticato (almeno in India)da oltre 3000anni sotto altri nomi.
Non so,non mi sembra di dire niente di particolarmente diverso da ciò che vorresti farmi capire,caro Aivia.
Senza polemica,leggi i miei post o ti attacchi a spezzoni giusto per indottrinarmi?
Ribadisco che non dici cose in se sbagliate;sei solo di parte,e hai dal mio personalissimo punto di vista,una visione parziale e sterile della questione;ma non escludo che le menti più razionali trovino in te un buon riferimento.
Io ho bisogno di immagini mentali per l'attivazione del corpo e della mente;tu avrai il tuo sistema,visto che sostieni con forza le tue obbiezioni(che,a parte il contenzioso sulla definizione di istinto,mi sembrano inutili visto che ti limiti a riportare i miei argomenti coprendoli di una patina razionale di cui almeno io non sento necessita);perché non lo proponi?
Del resto in me non troverai ne allievo ne oppositore.
Come già detto,certi campi non li considero più per il mio percorso.
Sfondi una porta aperta che porta ad uno sgabuzzino.
Si si, stavo rispondendo a tutti ed al trend del tread, non personalmente a te, bellissima l'immagine di sfondare la porta aperta di uno sgabuzzino.
Ho solo preso spunto da alcune cose da te ben raccontate per spiegare il mio punto di vista, ma non intendevo controbattere te personalmente.
Ti spiego subito allora il mio personale modo, relativo al combattimento, per lasciar lavorare l'istinto e migliorarne i mezzi umani e non di altri animali.
Ecco le mie premesse:
1) tutti gli altri predatori giocano fin da cuccioli al combattimento senza farsi male, ma mimando i mortali morsi alla gola finali. Noi invece spesso ci dividiamo tra chi ripudia la violenza e chi la esalta portandola anche sul ring cercando non di giocare ma di far male all'altro, usando tecniche non mortali ma dannose.
Giocando, gli animali scoprono il proprio istinto e modo di combattere.
2) Contrariamente a quanto spesso crediamo, e se dovessimo credere alle nostre percezioni diremmo che la terra è piatta, l'istinto non è unico, ma concatenato per obiettivi minori.
Mi spiego meglio:
E' stato dimostrato se non sbaglio da Lorenz, che il gatto non isegue il topo perchè ha fame e vuole mangiare.
Se facesse questo, caricherebbe la cosa di aspettative e preoccupazioni e fallirebbe.
L'istinto per cui il gatto insegue il topo non è quindi "ho fame---> caccio"
Il gatto invece vede il topo ed ha l'istinto di inseguirlo.
Una volta acchiappato, ha l'istinto di giocarci.
Questo uccide il povero topo, oltre a fargli uscire del sangue.
Il gatto sente in bocca il sapore del sangue, allora se lo mangia.
quindi, l'istinto di caccia nel caso della rincorsa non viene dalla fame, ma:
corri dietro a ciò che corre ed è piccolo----> afferralo ----> quando hai una cosa piccola in mano giocaci con le unghie sfoderate e mordila ----> quando senti sapore di sangue, mangia.
Fatte queste premesse, ecco il mio metodo:
1) ritrovare il modo umano di lottare in modo rituale e combattere in modo predatorio attraverso il gioco. Vero gioco, senza vincitori e vinti, solo divertimento.
2) spezzettare il combattimento in obiettivi consequenziali.
Ad esempio: il mio obiettivo finale è avere l'avversario a terra ed io in piedi che gli schiaccio la gola con l'anfibio.
Se parto con questo obiettivo, esso sarà irreale confronto al pugno che mi sta tirando in faccia quindi mi distrarrò pensando a difendermi dal pugno.
Se invece ragiono come piace all'istinto, per frazioni consequenziali, sarà:
Target= colpisci gli occhi----(if success) momento per entrare---> Target= afferra e colpisci di gomito, ginocchia testa ecc. --- (if success) ammorbidito---> trascina a terra ---- (if success) calpesta con tutto il peso del corpo più la spinta.
Ecco, è giusto un esempio, ma per intenderci, se sono in fase "colpisci gli occhi" il corpo pensa da solo a deviare i suoi attacchi, non penso ai suoi pugni come non penso a cambiare marcia quando sto guidando, lo faccio e basta. Tutto ciò che faccio diventa finalizzato ad accecare momentaneamente, e come un fiume che va verso il mare, me ne frego degli ostacoli e li aggiro perchè so dove sto andando.
Gli inizi che uso sono:
-Blinder (tutto ciò che toglie la vista, dal colpire gli occhi allo spray, alla giacca tirata in faccia, al flash della macchina fotogr. alla luce di una torcia puntata in viso, allo sputo, agli occhiali da sole tirati verso il suo viso, all'andargli dietro le spalle, al colpirgli il naso. Il naso fa lacrimare)
-Air Cutter (tutto ciò che toglie il respiro, dal colpo alla gola al colpo al diaframma al colpo ai genitali allo spray)
-Master of Puppet (tutto ciò che toglie stabilità ed equilibrio, come uno strattone sul braccio irrigidito, portare oltre corsa un colpo, colpire la gamba d'appoggio con movimento a spinta, colpire il mento col palmo, il timpano con lo schiaffone ecc.)
Inoltre, cerco di ascoltare il corpo per compiere movimenti in linea con la fisiologia e l'evoluzione dei gesti.
Un ottimo esercizio per esempio per tirare colpi di mano senza conformarsi alla tecnica rigida pugilistica ( che esiste in base al suo regolamento ed in base a guantoni e sottobendaggi), è quello ti tirare sassi.
La tecnica di lancio è naturalmente preprogrammata in noi, così come quella di arrampicata arboricola, di nuoto, ecc.
Il bicipite per esempio non ama fare curl coi manubri, ma ama ed è fatto per tirare a se ed arrampicarsi in sinergia con tutta la catena muscolare di cui è parte. Non ama essere accorciato e a picco, ma è nato per essere lungo.
Ci si può allenare ad afferrare le braccia e a prendere in chlinch arrampicandosi sugli alberi, i cui rami sono lo stimolo ideale per risvegliare la sensibilità tattile e di pressione. Sappiamo per istinto saggiare la resistenza di un ramo provandone l'elasticità.
Certo, esistono poi esigenze tattiche moderne in evoluzione: per esempio il disarmo da pistola.
In questi casi uso movimenti naturali ed istintivi come partenza, legandoci sopra nella parte finale movimenti semplici da automatizzare con la ripetizione.
Sono in pieno disaccordo con Plee quando afferma che il cervello rettile si occupa di colpire i punti vitali dell'agopuntura.
L'agopuntura nera, o dim mak, è una recente invenzione (non scoperta). Recente parlando in termini di evoluzione.
Inoltre sono in disaccordo ancora di più quando propone i tanti modi diversi in cui mettere mani condizionate per colpire i diversi punti di agopuntura, come se fosse una capacità naturale ed automatica insita nell'uomo.
Lui stesso inoltre riporta gli studi dell'unità 731 in tempo di wwII, in cui provarono i punti su centinaia di prigionieri americani scoprendo l'acqua calda: funzionavano i punti con una effettiva correlazione anatomica, e non quelli basati sui meridiani.