Kata... il punto della situazione

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Re:Kata... il punto della situazione
« Reply #300 on: March 18, 2011, 17:18:57 pm »
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Posto che Kihon, a suo modo è Kata, un aspetto allenante del secondo sul primo può essere che, mentre in Kihon lavoro su "quella" tecnica e situazione, nel Kata non posso fermarmi o tornare indietro, devo proseguire "oltre" quella tecnica e situazione.
In combattimento accade qualcosa di simile, dove la necessità di andare oltre l'avversario, la tecnica e la situazione diventa predominante.
Un lato che trovo diseducativo (parlando di combattimento) nel moderno Karate, è l'aspetto duellistico, dove si sta faccia a faccia, escludendo i lati e il dietro, ogni possibile intervento terzo o ambientale.
Credo che sia una situazione distorta rispetto ad una possibile realtà.
Ecco che, quel Face to Face somiglia molto al Kihon, mentre il dover proseguire mi porta più verso il Kata, mi costringe ad andare avanti e oltre, sia che abbia un (ipotetico) avversario o più di uno, mi obbliga a occupare lo spazio, a non restare li sul posto divenendo facile bersaglio.
Ecco, lo vedo un pò come andata e ritorno, partendo dal Kihon dove studio quello specifico movimento e lo radico in me, andando al Kata dove lo inserisco in un contesto più ampio e dinamico, per tornare al Kihon con un lavoro di perfezionamento tecnico.
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rockyjoe

Re:Kata... il punto della situazione
« Reply #301 on: March 18, 2011, 17:22:55 pm »
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Posto che Kihon, a suo modo è Kata, un aspetto allenante del secondo sul primo può essere che, mentre in Kihon lavoro su "quella" tecnica e situazione, nel Kata non posso fermarmi o tornare indietro, devo proseguire "oltre" quella tecnica e situazione.
In combattimento accade qualcosa di simile, dove la necessità di andare oltre l'avversario, la tecnica e la situazione diventa predominante.
Un lato che trovo diseducativo (parlando di combattimento) nel moderno Karate, è l'aspetto duellistico, dove si sta faccia a faccia, escludendo i lati e il dietro, ogni possibile intervento terzo o ambientale.
Credo che sia una situazione distorta rispetto ad una possibile realtà.
Ecco che, quel Face to Face somiglia molto al Kihon, mentre il dover proseguire mi porta più verso il Kata, mi costringe ad andare avanti e oltre, sia che abbia un (ipotetico) avversario o più di uno, mi obbliga a occupare lo spazio, a non restare li sul posto divenendo facile bersaglio.
Ecco, lo vedo un pò come andata e ritorno, partendo dal Kihon dove studio quello specifico movimento e lo radico in me, andando al Kata dove lo inserisco in un contesto più ampio e dinamico, per tornare al Kihon con un lavoro di perfezionamento tecnico.
parzialmente d accordo,ma il kihon chi ha detto che deve essere per forza un face to face?

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Offline Dipper

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Re:Kata... il punto della situazione
« Reply #302 on: March 18, 2011, 17:27:33 pm »
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Posto che Kihon, a suo modo è Kata, un aspetto allenante del secondo sul primo può essere che, mentre in Kihon lavoro su "quella" tecnica e situazione, nel Kata non posso fermarmi o tornare indietro, devo proseguire "oltre" quella tecnica e situazione.
In combattimento accade qualcosa di simile, dove la necessità di andare oltre l'avversario, la tecnica e la situazione diventa predominante.
Un lato che trovo diseducativo (parlando di combattimento) nel moderno Karate, è l'aspetto duellistico, dove si sta faccia a faccia, escludendo i lati e il dietro, ogni possibile intervento terzo o ambientale.
Credo che sia una situazione distorta rispetto ad una possibile realtà.
Ecco che, quel Face to Face somiglia molto al Kihon, mentre il dover proseguire mi porta più verso il Kata, mi costringe ad andare avanti e oltre, sia che abbia un (ipotetico) avversario o più di uno, mi obbliga a occupare lo spazio, a non restare li sul posto divenendo facile bersaglio.
Ecco, lo vedo un pò come andata e ritorno, partendo dal Kihon dove studio quello specifico movimento e lo radico in me, andando al Kata dove lo inserisco in un contesto più ampio e dinamico, per tornare al Kihon con un lavoro di perfezionamento tecnico.
parzialmente d accordo,ma il kihon chi ha detto che deve essere per forza un face to face?
Mi accodo alla domanda...
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Re:Kata... il punto della situazione
« Reply #303 on: March 18, 2011, 17:45:30 pm »
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Semplice, se non lo fosse , prevederebbe X cambi di direzione, X numero di tecniche......un Kata nel più comune senso lo si intenda.
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Offline Davide.c

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Re:Kata... il punto della situazione
« Reply #304 on: March 18, 2011, 17:55:13 pm »
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io continuo a dire che bisogna anche contestualizzare storicamente le cose.

mi sembra perfettamente logico parlare di kata che nascono da tecniche di difesa personale (tipo una sequenza tecnica piccola, come può essere la liberazione del ckm che hai messo come esempio)messe insieme per essere trasmesse a qualcun altro da quello che le ha create.
D'altra parte se parliamo di difesa personale esistono dei metodi che al giorno d'oggi sono più efficienti, se non come efficacia in sè, ocme tempo di apprendimento (lasciamo perdere il caso estremo, ma diciamo poche settimane contro anni ed anni.

se prendi UNA tecnica da un kata e la insegni non ci vogliono assolutamente anni e anni per renderla efficace amico mio, il problema sta per me, lo ripeto per la millesimavolta nel vedre il kata come sequenza. se io mostro, per dire una cagata una liberazione che sta nel kata shisochin non ci vogliono affatto anni per impararla, ma pochi minuti, e può impararla qualunque persona :)

sicuramente il kata per me ha valore reale solo se spezzettato, per il resto all'interno di un kata veramente si può trovare di tutto a livello di spostamenti e movimenti vari, ma io continuo a ripetere che molta confusione si è venuta a creare tra i vari passaggi di mano del kata.
Io non sono di questo avviso se non altro perchè sul tatami nessuno si muove come nei kata (e il tatami non mente)

dipende che intendi per muoversi come il kata, io intendevo dire che le posizioni, ad esempio sono una cosa usabilissima, se le prendi per quello che sono, ovvero idee...se poi qualcuno è tanto stupido da piantarsi in zenkutsu dachi razzi suoi, una persona normale spinge in avanti per il tempo che serve e poi ritorna in una posizione umana. Stesso discorso pertutte le posizioni e spostamenti vari.

sicuramente ci sono metodi migliori e più moderni e nessuno vieta di attuarli, ma se uno vuole seguire la tradizione di una certa scuola di cui fanno parte anche i kata deve conoscerli e deve saperli usare. che poi voglia aggiungere altro ben venga, ma se tu mi vieni a dire "io faccio goju ryu" io mi aspetto che tu i kata del goju ryu li appia e li sappia applicare, perchè fa parte di un corpus di conoscenze necessario.
Perfetto.
E' una risposta onesta che non posso non condividere. Si fa' il kata perchè è parte di un bagaglio culturale di una certa scuola, pur riconoscendo che, almeno sotto certi aspetti, ci sono strumenti migliori e più efficienti.
Poi sta ad ognuno decidere cosa farne.
Io conserverei i kata per questo motivo e continuerei a praticarli per l'aspetto mentale di cui parlava anche Takuan, ma non ci baserei affatto la difesa personale (pur riconoscendo che se ne può trarre qualche spunto).
è una questione di opinioni, e forse anche di kata che si praticano e di approccio, ma questo è un discorso troppo ampio, nel senso che dovrei conoscere i kata che pratichi per poter parlare della loro applicabilità o meno

ma comunque, tralasciando il discorso scuole ecc che è un altro paio di maniche io lo ripeto, il kata probabilmente nasce dal kihon, anche se io per kihon intendo proprio lo studio delle tecniche singole, forse è per questo che non riesco a  entrare nella visione di kihon di ryujin.

scusate il post un po confusionario, rispecchia la mia attuale situazione  XD
Anzi, grazie per i tuoi interventi :)
Una precisazione: nel programma di shodan e nidan del Goju che mi ha igentilmente mandato tempo fa', c'erano delle sequenze di più tecniche da portare all'esame.
Kihon o kata? ;)

Di niente, mi dispiace non poter dare risposte più "convincenti" ^^'
rispondendo alla tua domanda: kihon, perchè (sfortunatamente) anche il karate di okinawa per il 99% si è afeguato alla logica di insegnamento giapponese, anche perchè quasi se non tutti i maestri di karate di okinawa sono dei "convertiti" che mantengono la logica giapponese delle 3k, che a me non va troppo a genio onestamente, ma non solo quella. basti pensare che nel karate di okinawa classico proprio il kiai (per dirne una) on era standardizzato, lo facevi dove te lo sentivi e se non te lo sentivi non lo facevi proprio (come si fa nel Tou'on ryu ad esempio).


a volte per tutti sti bordelli nel kaarte mi viene voglia di andare a fare muay thai, poi però riprendo coraggio XD
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Offline Dipper

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Re:Kata... il punto della situazione
« Reply #305 on: March 18, 2011, 18:40:08 pm »
0
Semplice, se non lo fosse , prevederebbe X cambi di direzione, X numero di tecniche......un Kata nel più comune senso lo si intenda.
Non credo...
Se così fosse significherebbe che qualunque sequenza multidirezionale vale come kata a tutti gli effetti, quindi non avrebbe senso sbattersi a memorizzare ed applicare QUEI 26 dello Shotokan o QUEGLI 8 del Goju (ad esempio) che di per sé non avrebbero nulla di speciale se non i.cambi direzione.
Inoltre la definizione "estensiva" che dai del kata non regge perché ci sono kihon (così definiti) multidirezionali, li puoi trovare nei programmi d'esame SKI ufficiali e ce n'è almeno uno in FIKTA (per quello che ho visto shiho geri ma scommetto ce ne sono altri). Infine ci sono addirittura kata monodirezione, ad esempio alcuni Sanchin e Tensho.
Se diciamo che tutto è kata (e quindi ha la stessa valenza didattica), ammettiamo di avere sempre sopravvalutato sotto certi aspetti quelle forme predefinite da sempre parte integrante del Karate e che, come tu dici, ad ognuna delle quali si debba dedicare un grado della cintura nera.

Davide ti rispondo più tardi... :)
« Last Edit: March 18, 2011, 19:47:23 pm by Ryujin »
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Re:Kata... il punto della situazione
« Reply #306 on: March 18, 2011, 19:58:12 pm »
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io la vedo così: ci sono le forme (kata), da cui estraggo i kihon, studio i principi del kihon e cerco le varie applicazioni, quando ho creato un bagaglio tecnico che mi soddisfa lo applico combinando le varie tecniche in maniera libera, seguire fedelmente le combo dei kata è riduttivo, devo mischiare tutte le carte, altrimenti mi ingabbio in uno schema e servirebbero tonnellate di forme e comunque anche così la tecnica non nascerebbe dall'istinto, ma da un ragionamento la cui lentezza è fatale.
io sono d'accordo con davide, gli elementi storici sono fondamentali, non esisteva un posto tipo la terminetor gold's gym o tana delle tigri dove ti recavi e chiedevi: che corsi avete?
se eri fortunato, figlio o amico di, magavi trovavi un maestro, o magari il maestro insegnava a tutti il superficiale e poi decideva di spiegare esempi di estrazione di tecniche e principi solo ai più svegli, fidati ed equilibrati, quindi molti credevano di sapere, ma in effetti non sapevano.
poi si è pensato di insegnare alle masse giapponesi, da quì il bisogno di semplificare e sbrutalizzare (dare più valore ad una tecnica come un calcio nello stomaco piuttosto che una rottura del collo) le tecniche, da qui sono naturalmente derivati i kihon più semplici derivanti dai kata, come oizuki ecc. e giù di vasche e poi da kamae come kizami, mawashi geri, uramawashi, ushirogeri ecc. buoni per il duello (come ha detto giustamente ronin) e su questi ultimi kihon è evoluto il kyokushin con la sua sincerità ed indiscutibile efficacia, molti altri invece stanno ancora bizantineggiando (o fingono) sul comporre un puzzle ambiguo, con dei pezzi mancanti
tutto ciò che ho scritto sono pareri personali :)
« Last Edit: March 18, 2011, 20:18:04 pm by MATUSA »
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Offline Saburo Sakai

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Re:Kata... il punto della situazione
« Reply #307 on: March 18, 2011, 20:55:45 pm »
0
Nella realtà del combattimento e della DP, tolto l'aspetto mentale, cosa ti da' il kata che non ti da' il kihon?

Nessuno che risponde... :ohi:

Ryu... dai... lo sai che non è così...  :-\

Le risposte a mio avviso ci sono state, e molte... però ogni volta si riparte da zero come se nulla fosse... mi ricorda molto certe discussioni del FAM...  :'(

I Kata contribuiscono (non esauriscono) a contraddistinguere culturalmente e metodologicamente il Karate da altre AM... cercarvi (o cercare di smentire a tutti i costi) presunte doti taumaturgiche nei Kata stessi è frutto o di ignoranza in materia, o di voglia grautita di battibecco... in entrambi i casi non mi pare una situazione stimolante perché si discute volutamente del sesso degli Angeli. :-X
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rockyjoe

Re:Kata... il punto della situazione
« Reply #308 on: March 18, 2011, 21:14:13 pm »
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Semplice, se non lo fosse , prevederebbe X cambi di direzione, X numero di tecniche......un Kata nel più comune senso lo si intenda.
non sono molto d accordo.dunque nei kata ogni movimento di gomitata indietro non esiste.perchè l avversario è sempre avanti.tanto per dire la cosa piu semplice.o i movimenti di liberazione da presa alle spalle.o i calci laterali non sono veramente laterali.e nel tekki i movimenti non si fanno verso il lato..

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rockyjoe

Re:Kata... il punto della situazione
« Reply #309 on: March 18, 2011, 21:38:48 pm »
0
Semplice, se non lo fosse , prevederebbe X cambi di direzione, X numero di tecniche......un Kata nel più comune senso lo si intenda.
Non credo...
Se così fosse significherebbe che qualunque sequenza multidirezionale vale come kata a tutti gli effetti, quindi non avrebbe senso sbattersi a memorizzare ed applicare QUEI 26 dello Shotokan o QUEGLI 8 del Goju (ad esempio) che di per sé non avrebbero nulla di speciale se non i.cambi direzione.
Inoltre la definizione "estensiva" che dai del kata non regge perché ci sono kihon (così definiti) multidirezionali, li puoi trovare nei programmi d'esame SKI ufficiali e ce n'è almeno uno in FIKTA (per quello che ho visto shiho geri ma scommetto ce ne sono altri). Infine ci sono addirittura kata monodirezione, ad esempio alcuni Sanchin e Tensho.
Se diciamo che tutto è kata (e quindi ha la stessa valenza didattica), ammettiamo di avere sempre sopravvalutato sotto certi aspetti quelle forme predefinite da sempre parte integrante del Karate e che, come tu dici, ad ognuna delle quali si debba dedicare un grado della cintura nera.

Davide ti rispondo più tardi... :)
addirittura 26,non erano 15?

dunque qualche info(da verificare,naturalmente).ce ne sono diverse,ma uso solo quelle che ci servono:

1)a motivo della sua cultura e della sua conoscenza sia del giapponese che del dialetto di Okinawa,Funakoshi fu eletto Presidente onorario della Okinawa Shobukai,Associazione delle arti guerriere di Okinawa,e attraverso questo titolo onorifico ottenne di poter far visita a tutti i Maestri di Okinawa e memorizzare 15 kata in 11 mesi,quando prima era un singolo Kata per tutta una vita.
2)bocciatura del karate presentato da Funakoshi da parte del Dai Nippon Butokukai,organizzato per distribuire titoli onorifici di renshi kyoshi e hanshi tra i Ryu considerati autentici tra i 700 censiti e moltiplicatisi anarchicamente dopo la pax tokugawa , nel maggio del 1922.Gli altri Maestri presentano le loro arti.Funakoshi esegue kanku e tekki,che il Dai Nippon Butokukai non considera tecniche di valore marziale ma danze folkloriche okinawensi,e esiste il referto della bocciatura con tanto di motivazioni.
3)cambiò il nome Tode in un primo momento in Kempo(scrivendo un libro con questo nome)e subito dopo karate prima nel senso di mano cinese e piu tardi di mano vuota nel 1935.inoltre cambiò il nome dei 15 kata okinawensi con nomi giapponesi,adottando anche le uniformi del judo,quando prima non c erano,e il sistema kyu e dan.


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rockyjoe

Re:Kata... il punto della situazione
« Reply #310 on: March 18, 2011, 21:53:45 pm »
0
dimenticavo il pugile.2 ipotesi
1)Padoubny,che pare,e sottolineo il pare, fosse un campione dell epoca
2)altra considerata piu probabile, Jon Kentaro in katakana,nome originale Jan Kentel.non so se famoso o meno

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Offline Rev. Madhatter

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Re:Kata... il punto della situazione
« Reply #311 on: March 19, 2011, 01:03:34 am »
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Nella realtà del combattimento e della DP, tolto l'aspetto mentale, cosa ti da' il kata che non ti da' il kihon?

Nessuno che risponde... :ohi:

Ryu... dai... lo sai che non è così...  :-\

Le risposte a mio avviso ci sono state, e molte... però ogni volta si riparte da zero come se nulla fosse... mi ricorda molto certe discussioni del FAM...  :'(

I Kata contribuiscono (non esauriscono) a contraddistinguere culturalmente e metodologicamente il Karate da altre AM... cercarvi (o cercare di smentire a tutti i costi) presunte doti taumaturgiche nei Kata stessi è frutto o di ignoranza in materia, o di voglia grautita di battibecco... in entrambi i casi non mi pare una situazione stimolante perché si discute volutamente del sesso degli Angeli. :-X


Secondo me sarebbe lavoro utile sintetizzare e formalizzare queste tesi...sai tipo quando uno chiede qual'e' l'arte marziale migliore: ormai parte di default "non dipende dall'arte,dipende dalla persona"....
Peccato che la stupidità non sia dolorosa.
(A. S. LaVey )

il test d'ingresso funziona così
"ISCRIVITI GRATIS
va bene
SONO CENTO €
ma avevate detto gratis
SONO PER LE SPESE DI SEGRETERIA ..."

se ti lamenti, non sei adatto ad essere munto, altrimenti cerimonia del the in arrivo e tutti col collo gonfio ad accoglierti

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Offline Saburo Sakai

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Re:Kata... il punto della situazione
« Reply #312 on: March 19, 2011, 12:08:30 pm »
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Mi pare però che sia stato fatto più volte... sbaglio ? Ora non ho voglia di ricercare discussioni magari vecchie di mesi... ma gli utenti coinvolti erano (eravamo) sempre i soliti... quindi i risultati dovrebbero essere noti a tutti.

Poi, ripeto, per me la discussione si risolverebbe in 2 secondi :

1 - Ma davvero il tuo Maestro non te li ha spiegati ?  :-X
2 - Non ti piacciono ? Non li fare...  :spruzz:

 :sur:
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Re:Kata... il punto della situazione
« Reply #313 on: March 19, 2011, 12:35:36 pm »
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Semplice, se non lo fosse , prevederebbe X cambi di direzione, X numero di tecniche......un Kata nel più comune senso lo si intenda.
non sono molto d accordo.dunque nei kata ogni movimento di gomitata indietro non esiste.perchè l avversario è sempre avanti.tanto per dire la cosa piu semplice.o i movimenti di liberazione da presa alle spalle.o i calci laterali non sono veramente laterali.e nel tekki i movimenti non si fanno verso il lato..
Nei Kata si va sempre avanti solose si pensano i Kata come uno vs molti, io invece li interpreto anche come uno vs uno, laddove il mio muovermo in più direzioni diventa anche lotta o gestione dello spazio, in quel caso sono molte le occasioni in cui mi trovo alle spalle dell'avversario.
Il discorso di Ryujin ci sta, ma solo se visto in senso stretto, io penso alla dinamica, quindi all'azione continuata, che non può esaurirsi in unoo tre movimenti.
Quando i ovimenti e le direzioni sono molte, il mio obbligo a mantenere la forma e l'impostazione corretta, si confronta con un contesto dinamico ampio, dove è più difficile perchè non ho da pensare a una, due o tre tecniche, sono costretto a far pensare il corpo se non volgio perdermi nel pensare 40 tecniche, cosa che mi imporrebbe un ritmo enormemente più lento e statico.
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Re:Kata... il punto della situazione
« Reply #314 on: March 19, 2011, 12:36:37 pm »
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se prendi UNA tecnica da un kata e la insegni non ci vogliono assolutamente anni e anni per renderla efficace amico mio, il problema sta per me, lo ripeto per la millesimavolta nel vedre il kata come sequenza. se io mostro, per dire una cagata una liberazione che sta nel kata shisochin non ci vogliono affatto anni per impararla, ma pochi minuti, e può impararla qualunque persona :)
OK. DUnque riprendendo una tua frase che mi era sfuggita:
sicuramente il kata per me ha valore reale solo se spezzettato
Quindi se ne deduce che anche per te la sequenza presa per intero non ne ha, almeno da quel punto di vista.
Quote
dipende che intendi per muoversi come il kata, io intendevo dire che le posizioni, ad esempio sono una cosa usabilissima, se le prendi per quello che sono, ovvero idee...se poi qualcuno è tanto stupido da piantarsi in zenkutsu dachi razzi suoi, una persona normale spinge in avanti per il tempo che serve e poi ritorna in una posizione umana. Stesso discorso pertutte le posizioni e spostamenti vari.
... ed è quello che sostengo anch'io. Resta quindi da capire perchè è necessario partire dal kata per estrarre il kihon e non partire dal kihon subito, riprendo il discorso più sotto.

Quote
rispondendo alla tua domanda: kihon, perchè (sfortunatamente) anche il karate di okinawa per il 99% si è afeguato alla logica di insegnamento giapponese, anche perchè quasi se non tutti i maestri di karate di okinawa sono dei "convertiti" che mantengono la logica giapponese delle 3k
Mi stupisce che una corrente così purista come quella dell'Okinawa Karate adotti per la didattica (che è il fondamento su cui si costruisce un allievo) un modello giapponese, e quindi per definizione non desiderabile :ohiohi: Sinceramente pensavo al contrario che le 3 K fossero elemento fondante anche e soprattutto nelle Ryukyu. E' un discorso che nel caso approfondirei altrove perchè meriterebbe uno spazio a se...
Quote
Di niente, mi dispiace non poter dare risposte più "convincenti" ^^'
(...)
a volte per tutti sti bordelli nel kaarte mi viene voglia di andare a fare muay thai, poi però riprendo coraggio XD
La via per la conoscenza è lunga e piena di ostacoli, e siamo qui a discuterne per fare qualche passo più avanti :om: anche a me piace moltissimo la MT, la prendo come modello di riferimento e approvo l'opera di avvicinamento di Oyama, ma non abbandonerei mai il Karate :-*

io la vedo così: ci sono le forme (kata), da cui estraggo i kihon,
Sempre lo stesso dubbio: perchè partire dal kata e non subito dal kihon? Per il resto...
Quote
studio i principi del kihon e cerco le varie applicazioni, quando ho creato un bagaglio tecnico che mi soddisfa lo applico combinando le varie tecniche in maniera libera, seguire fedelmente le combo dei kata è riduttivo, devo mischiare tutte le carte, altrimenti mi ingabbio in uno schema e servirebbero tonnellate di forme e comunque anche così la tecnica non nascerebbe dall'istinto, ma da un ragionamento la cui lentezza è fatale.
io sono d'accordo con davide, gli elementi storici sono fondamentali, non esisteva un posto tipo la terminetor gold's gym o tana delle tigri dove ti recavi e chiedevi: che corsi avete?
se eri fortunato, figlio o amico di, magavi trovavi un maestro, o magari il maestro insegnava a tutti il superficiale e poi decideva di spiegare esempi di estrazione di tecniche e principi solo ai più svegli, fidati ed equilibrati, quindi molti credevano di sapere, ma in effetti non sapevano.
poi si è pensato di insegnare alle masse giapponesi, da quì il bisogno di semplificare e sbrutalizzare (dare più valore ad una tecnica come un calcio nello stomaco piuttosto che una rottura del collo) le tecniche, da qui sono naturalmente derivati i kihon più semplici derivanti dai kata, come oizuki ecc. e giù di vasche e poi da kamae come kizami, mawashi geri, uramawashi, ushirogeri ecc. buoni per il duello (come ha detto giustamente ronin) e su questi ultimi kihon è evoluto il kyokushin con la sua sincerità ed indiscutibile efficacia, molti altri invece stanno ancora bizantineggiando (o fingono) sul comporre un puzzle ambiguo, con dei pezzi mancanti
tutto ciò che ho scritto sono pareri personali :)
... hai una visione molto simile alla mia, soprattutto considerando che ora c'è gente molto più specializzata e preparata dei puri praticanti di Karate a spezzare il collo (... ad ognuno il suo :gh:).
Unico appunto che faccio è che le tecniche buone per il duello che descrivi a mio avviso sono utilizzabili anche e soprattutto al di fuori del duello, ce ne ha dato un assaggio PaguRonin mesi addietro (ma è OT).

Nella realtà del combattimento e della DP, tolto l'aspetto mentale, cosa ti da' il kata che non ti da' il kihon?

Nessuno che risponde... :ohi:

Ryu... dai... lo sai che non è così...  :-\

Le risposte a mio avviso ci sono state, e molte... però ogni volta si riparte da zero come se nulla fosse... mi ricorda molto certe discussioni del FAM...  :'(
Mi dispiace Saburo e spero davvero che tu non veda nelle mie domande qualcosa di offensivo, derisorio od altro, perchè non c'è niente di più lontano dalle mie intenzioni.
Si è detto (già in parte da me nel primo post anche) del kata come mezzo di
- trasmissione culturale
- meditazione
- esercizio fisico generico
- spunto (e non compendio) per applicazioni "reali"
- ricerca di perfezione formale
... che non è poco e probabilmente sono già motivazioni sufficienti per praticare i kata.

Ma la risposta univoca e argomentata alla domanda specifica che continuo a ripetere e che tu quoti non è stata data.

cercarvi (o cercare di smentire a tutti i costi) presunte doti taumaturgiche nei Kata stessi è frutto o di ignoranza in materia, o di voglia grautita di battibecco... in entrambi i casi non mi pare una situazione stimolante perché si discute volutamente del sesso degli Angeli. :-X
Invece per me sta diventando una questione fondamentale, perchè ovviamente non mi aspetto doti taumaturgiche, ma visto che spesso si cerca la purezza della forma, l'insegnamento originale, non c'è stata ancora un'argomentazione a sostegno di quelle sequenze (proprio quelle) al posto di altre.
Voglia gratuita di battibecco non ce n'è, in questo stesso 3d io e SRJ, che spesso abbiamo approcci differenti, ma che partiamo già dal presupposto che nessuno vuole offendere o sminuire l'altro, abbiamo discusso animatamente mezza giornata e, superando le "barriere linguistiche" abbiamo aggiunto un tassello.
Ignoranza... quella ci sta tutta, visto che dopo 20 anni di kata faccio ancora queste domande e non capisco le risposte :sbav:
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