se prendi UNA tecnica da un kata e la insegni non ci vogliono assolutamente anni e anni per renderla efficace amico mio, il problema sta per me, lo ripeto per la millesimavolta nel vedre il kata come sequenza. se io mostro, per dire una cagata una liberazione che sta nel kata shisochin non ci vogliono affatto anni per impararla, ma pochi minuti, e può impararla qualunque persona
OK. DUnque riprendendo una tua frase che mi era sfuggita:
sicuramente il kata per me ha valore reale solo se spezzettato
Quindi se ne deduce che anche per te la sequenza presa per intero non ne ha, almeno da quel punto di vista.
dipende che intendi per muoversi come il kata, io intendevo dire che le posizioni, ad esempio sono una cosa usabilissima, se le prendi per quello che sono, ovvero idee...se poi qualcuno è tanto stupido da piantarsi in zenkutsu dachi razzi suoi, una persona normale spinge in avanti per il tempo che serve e poi ritorna in una posizione umana. Stesso discorso pertutte le posizioni e spostamenti vari.
... ed è quello che sostengo anch'io. Resta quindi da capire perchè è necessario partire dal kata per estrarre il kihon e non partire dal kihon subito, riprendo il discorso più sotto.
rispondendo alla tua domanda: kihon, perchè (sfortunatamente) anche il karate di okinawa per il 99% si è afeguato alla logica di insegnamento giapponese, anche perchè quasi se non tutti i maestri di karate di okinawa sono dei "convertiti" che mantengono la logica giapponese delle 3k
Mi stupisce che una corrente così purista come quella dell'Okinawa Karate adotti per la didattica (che è il fondamento su cui si costruisce un allievo) un modello giapponese, e quindi per definizione non desiderabile
Sinceramente pensavo al contrario che le 3 K fossero elemento fondante anche e soprattutto nelle Ryukyu. E' un discorso che nel caso approfondirei altrove perchè meriterebbe uno spazio a se...
Di niente, mi dispiace non poter dare risposte più "convincenti" ^^'
(...)
a volte per tutti sti bordelli nel kaarte mi viene voglia di andare a fare muay thai, poi però riprendo coraggio
La via per la conoscenza è lunga e piena di ostacoli, e siamo qui a discuterne per fare qualche passo più avanti
anche a me piace moltissimo la MT, la prendo come modello di riferimento e approvo l'opera di avvicinamento di Oyama, ma non abbandonerei mai il Karate
io la vedo così: ci sono le forme (kata), da cui estraggo i kihon,
Sempre lo stesso dubbio: perchè partire dal kata e non subito dal kihon? Per il resto...
studio i principi del kihon e cerco le varie applicazioni, quando ho creato un bagaglio tecnico che mi soddisfa lo applico combinando le varie tecniche in maniera libera, seguire fedelmente le combo dei kata è riduttivo, devo mischiare tutte le carte, altrimenti mi ingabbio in uno schema e servirebbero tonnellate di forme e comunque anche così la tecnica non nascerebbe dall'istinto, ma da un ragionamento la cui lentezza è fatale.
io sono d'accordo con davide, gli elementi storici sono fondamentali, non esisteva un posto tipo la terminetor gold's gym o tana delle tigri dove ti recavi e chiedevi: che corsi avete?
se eri fortunato, figlio o amico di, magavi trovavi un maestro, o magari il maestro insegnava a tutti il superficiale e poi decideva di spiegare esempi di estrazione di tecniche e principi solo ai più svegli, fidati ed equilibrati, quindi molti credevano di sapere, ma in effetti non sapevano.
poi si è pensato di insegnare alle masse giapponesi, da quì il bisogno di semplificare e sbrutalizzare (dare più valore ad una tecnica come un calcio nello stomaco piuttosto che una rottura del collo) le tecniche, da qui sono naturalmente derivati i kihon più semplici derivanti dai kata, come oizuki ecc. e giù di vasche e poi da kamae come kizami, mawashi geri, uramawashi, ushirogeri ecc. buoni per il duello (come ha detto giustamente ronin) e su questi ultimi kihon è evoluto il kyokushin con la sua sincerità ed indiscutibile efficacia, molti altri invece stanno ancora bizantineggiando (o fingono) sul comporre un puzzle ambiguo, con dei pezzi mancanti
tutto ciò che ho scritto sono pareri personali
... hai una visione molto simile alla mia, soprattutto considerando che ora c'è gente molto più specializzata e preparata dei puri praticanti di Karate a spezzare il collo (... ad ognuno il suo
).
Unico appunto che faccio è che le tecniche buone per il duello che descrivi a mio avviso sono utilizzabili anche e soprattutto al di fuori del duello, ce ne ha dato un assaggio PaguRonin mesi addietro (ma è OT).
Nella realtà del combattimento e della DP, tolto l'aspetto mentale, cosa ti da' il kata che non ti da' il kihon?
Nessuno che risponde...
Ryu... dai... lo sai che non è così...
Le risposte a mio avviso ci sono state, e molte... però ogni volta si riparte da zero come se nulla fosse... mi ricorda molto certe discussioni del FAM... :'(
Mi dispiace Saburo e spero davvero che tu non veda nelle mie domande qualcosa di offensivo, derisorio od altro, perchè non c'è niente di più lontano dalle mie intenzioni.
Si è detto (già in parte da me nel primo post anche) del kata come mezzo di
- trasmissione culturale
- meditazione
- esercizio fisico generico
- spunto (e non compendio) per applicazioni "reali"
- ricerca di perfezione formale
... che non è poco e probabilmente sono già motivazioni sufficienti per praticare i kata.
Ma la risposta univoca e argomentata alla domanda specifica che continuo a ripetere e che tu quoti non è stata data.
cercarvi (o cercare di smentire a tutti i costi) presunte doti taumaturgiche nei Kata stessi è frutto o di ignoranza in materia, o di voglia grautita di battibecco... in entrambi i casi non mi pare una situazione stimolante perché si discute volutamente del sesso degli Angeli.
Invece per me sta diventando una questione fondamentale, perchè ovviamente non mi aspetto doti taumaturgiche, ma visto che spesso si cerca la purezza della forma, l'insegnamento originale, non c'è stata ancora un'argomentazione a sostegno di quelle sequenze (proprio quelle) al posto di altre.
Voglia gratuita di battibecco non ce n'è, in questo stesso 3d io e SRJ, che spesso abbiamo approcci differenti, ma che partiamo già dal presupposto che nessuno vuole offendere o sminuire l'altro, abbiamo discusso animatamente mezza giornata e, superando le "barriere linguistiche" abbiamo aggiunto un tassello.
Ignoranza... quella ci sta tutta, visto che dopo 20 anni di kata faccio ancora queste domande e non capisco le risposte