Kata... il punto della situazione

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muteki

Re:Kata... il punto della situazione
« Reply #360 on: March 22, 2011, 00:14:49 am »
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non è stato ancora detto cosa può dare concretamente la sequenza lunga e fissa in più rispetto a un kihon, alla preparazione fisica e agli esercizi che si fanno in tutte le altre discipline.
Non è stato stabilito se il mezzo sia adatto allo scopo insomma.

secondo me è stato detto: è una cosa di comodo. ed è funzionale al karate. se si volesse sviluppare un certo tipo di forza muscolare si farebbero esercizi diversi da un kata, mentre il kata consente di sviluppare la muscolatura, la rapidità, l'equilibrio e via dicendo, in funzione della tecnica del karate. ed è meglio del kihon perché permette di memorizzare sequenze, ragionarci, approfondire aspetti anche mentali, oltre che la "memoria corporea". un kata è poi un manuale di tecniche che dovrebbe stimolare alla ricerca. insomma, ha molte valenze, basta non farsi troppe pXXXe mentali, limitandosi piuttosto a praticare e riflettere sulla pratica in sé.

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Offline Dipper

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Re:Kata... il punto della situazione
« Reply #361 on: March 22, 2011, 11:03:13 am »
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Dunque il kata allena "un po' tutto", sì, lo dicevo anch'io...  :pla:

Eppure:
Quote
L'interferenza – Tipi di allenamento diversi possono andare in conflitto tra loro, interferendo nella realizzazione dell'adattamento: se si vuole allenare contemporaneamente forza e resistenza, gli effetti saranno minori di quanto invece non si avrebbe se i due tipi di allenamento fossero effettuati da soli. Il corpo umano quindi reagisce meno efficacemente se sottoposto a stimoli diversi, come se le due tipologie di allenamento interferissero tra loro (da qui il termine). Allenarsi per la resistenza può interferire con l'allenamento volto a incrementare velocità e potenza. Se le tipologie di allenamento vengono effettuate in periodi messi in serie tra loro (uno dopo l'altro) si può diminuire o annullare l'effetto dell'interferenza, però purtroppo si innesca l'effetto inverso, cioè il deallenamento di quella tipologia che viene abbandonata a favore della nuova.
L'interazione fra interferenza ed effetto inverso è particolarmente importante e una sua cattiva interpretazione è alla base di molti insuccessi di tabelle di allenamento che non tengono praticamente conto che è impossibile massimizzare in assoluto parametri che fisiologicamente sono comunque in controtendenza (per esempio velocità e resistenza). L'abilità dell'allenatore consiste nel riuscire a scoprire qual è il limite per cui l'allenamento al fattore secondario (per esempio la velocità) non penalizza quello primario (per esempio la resistenza). Tale limite dipende ovviamente dalle caratteristiche dell'atleta, ma, nel caso dell'amatore, anche dal tempo a disposizione e dalle sue capacità di recupero.
http://www.albanesi.it/Arearossa/Articoli/172princallen67.htm

Ci avete mai riflettuto?
Non voglio demolire il kata, ma devo capire. Anche se mi odierete :ricktaylor:
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Re:Kata... il punto della situazione
« Reply #362 on: March 22, 2011, 11:06:19 am »
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Secondo me la scelta dipende da 2 fattori:

1 - quanto tempo hai a disposizione ? Hai un personal trainer che ti studia un programma fatto su misura o devi cercare un buon compromesso ?

2 - cosa cerchi dalla pratica del karate ?

Chiariti con sé stessi questi punti, la scelta sul come, quanto e quando praticare i kata è comunque legittima e soggettiva.
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Offline Shurei-Kan

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Re:Kata... il punto della situazione
« Reply #363 on: March 22, 2011, 11:11:31 am »
0
Ronny mi dispiace molto dirtelo ma ultimamente stai frequentando brutta gente.
                                                                                              Anzi bruttissima!
                                                                                                             Scusa ma non sei Stufo?

 ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D

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Re:Kata... il punto della situazione
« Reply #364 on: March 22, 2011, 11:19:48 am »
0
1) Punto dolente... chi insegna Karate si improvvisa personal trainer :( senza sapere nulla :nono: L'ottimo sarebbe chiedere la collaborazione di uno specialista che almeno saltuariamente desse delle correzioni di rotta almeno a grandi linee.
Sarebbe ideale spostare parte dei soldi spesi per stage dove si fanno più o meno le stesse cose che si vedono al dojo, e investirli in un preparatore.

In mancanza comunque esistono i libri e siti ben noti per la loro serietà. Non è lo stesso, ma meglio che il niente. Io solo seguendo i consigli del forum ho comunque migliorato le mie misere prestazioni (che per essere onesti andrebbero misurate, dire "allena questo" senza verificarlo, a sensazione, può portare fuori strada).

2) Massima efficacia possibile nel mio campo di preferenza (striking), capacità di gestirsela in altri campi (lotta), massimizzazione delle mie prestazioni per quanto possibile e armonia tra karada (corpo e allenamento fisico) atama (tecnica e strategia) e kokoro (spirito).
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Re:Kata... il punto della situazione
« Reply #365 on: March 22, 2011, 11:21:05 am »
0
Ronny mi dispiace molto dirtelo ma ultimamente stai frequentando brutta gente.
                                                                                              Anzi bruttissima!
                                                                                                             Scusa ma non sei Stufo?

 ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D

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Stufo non c'entra :=) abbiamo sul forum gente in gamba come Nicola o John Spartan che possono tranquillamente parlarci di questo senza scomodare l'Altissimo.
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Re:Kata... il punto della situazione
« Reply #366 on: March 22, 2011, 11:24:12 am »
0
1) Punto dolente... chi insegna Karate si improvvisa personal trainer :( senza sapere nulla :nono: L'ottimo sarebbe chiedere la collaborazione di uno specialista che almeno saltuariamente desse delle correzioni di rotta almeno a grandi linee.
Sarebbe ideale spostare parte dei soldi spesi per stage dove si fanno più o meno le stesse cose che si vedono al dojo, e investirli in un preparatore.

In mancanza comunque esistono i libri e siti ben noti per la loro serietà. Non è lo stesso, ma meglio che il niente. Io solo seguendo i consigli del forum ho comunque migliorato le mie misere prestazioni (che per essere onesti andrebbero misurate, dire "allena questo" senza verificarlo, a sensazione, può portare fuori strada).

2) Massima efficacia possibile nel mio campo di preferenza (striking), capacità di gestirsela in altri campi (lotta), massimizzazione delle mie prestazioni per quanto possibile e armonia tra karada (corpo e allenamento fisico) atama (tecnica e strategia) e kokoro (spirito).

1 - ottima risposta. Andrebbe fatto e per quanto mi riguarda lo facciamo.  :)
2 - ottima risposta anche questa, ma qui ovviamente si entra nel campo del soggettivo. In quest'ottica sta ad ognuno capire la valenza che i kata possono avere per i suoi scopi e decidere se e come praticarli.  :)
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Re:Kata... il punto della situazione
« Reply #367 on: March 22, 2011, 11:38:19 am »
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1 - ottima risposta. Andrebbe fatto e per quanto mi riguarda lo facciamo.  :)
2 - ottima risposta anche questa, ma qui ovviamente si entra nel campo del soggettivo. In quest'ottica sta ad ognuno capire la valenza che i kata possono avere per i suoi scopi e decidere se e come praticarli.  :)
1) Complimenti alla lungimiranza del tuo sensei e.. che fortuna! :) Non è frequente come dovrebbe :thsit:

2) Per quanto mi riguarda il kata allena poco karada (a maggior ragione alla luce di quanto riportato), un po' atama (la capacità di mantenere la concentrazione e la forma per una sequenza lunga, per il resto va benissimo il kihon...) e la parte più importante probabilmente sta nel kokoro.
E' vero che c'è una parte di soggettività, ma la mia idea è che la scienza può essere sfruttata molto più di quanto si faccia per aumentare il grado di oggettività...
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Re:Kata... il punto della situazione
« Reply #368 on: March 22, 2011, 11:44:58 am »
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Ti ringrazio per le belle parole... io credo che la modernità sia un validissimo strumento per rileggere la tradizione. D'altronde le tradizioni stesse non nascono già pronte all'improvviso, e si mantengono quando sanno cosa conservare, cosa aggiornare e cosa implementare.

Tuttavia è anche vero che prima di essere giudicate e stravolte, le tradizioni meritano di essere capite... perché spesso contengono molto di più di quello che può apparire ad una prima lettura.  :)
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Re:Kata... il punto della situazione
« Reply #369 on: March 22, 2011, 11:47:11 am »
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1 - ottima risposta. Andrebbe fatto e per quanto mi riguarda lo facciamo.  :)
2 - ottima risposta anche questa, ma qui ovviamente si entra nel campo del soggettivo. In quest'ottica sta ad ognuno capire la valenza che i kata possono avere per i suoi scopi e decidere se e come praticarli.  :)
1) Complimenti alla lungimiranza del tuo sensei e.. che fortuna! :) Non è frequente come dovrebbe :thsit:

2) Per quanto mi riguarda il kata allena poco karada (a maggior ragione alla luce di quanto riportato), un po' atama (la capacità di mantenere la concentrazione e la forma per una sequenza lunga, per il resto va benissimo il kihon...) e la parte più importante probabilmente sta nel kokoro.
E' vero che c'è una parte di soggettività, ma la mia idea è che la scienza può essere sfruttata molto più di quanto si faccia per aumentare il grado di oggettività...
Adoro la scienza :-* :-* :-* :-*
Voglio fondare una Scienza Ryu Ryu :-* :-* :-* :gh: :gh: :gh:

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Re:Kata... il punto della situazione
« Reply #370 on: March 22, 2011, 11:56:28 am »
+1
1) Punto dolente... chi insegna Karate si improvvisa personal trainer :( senza sapere nulla :nono:

Prendo solo questa e faccio lo specchio:
Spesso, la natura delle pippe è che spesso chi fa il personal trainer si improvvisa esperto di Karate senza sapere nulla.  :nono:.

Guarda che dico questo senza voler creare polemica alcuna e sono consapevole del fatto che mi tirerò addosso l'ira tua e di molti altri utenti.

Purtroppo però conosciuto e sentito tantissimi personal trainer, fisioterapisti, diplomati ISEF (ora laureati in scienze motorie) decantare le mirabolanti innovazioni di preparazione atletica senza le quali, noi talebani Karateka non potremmo più progredire e farene a meno.

Ok! Usiamoli come dicono loro.
Risultato. Un Kazzo!  >:(

Diverso, anzi diversissimo quando medici o figure come quelle citate prima sono degli altissimi (per come li concepisco io) Maestri di Karate, che parlano con cognizione di causa e sanno adoperare questi strumenti nello specifico, in modo mirato sugli agonisti, in modo generale sui gruppi eterogenei di praticanti, riconoscendone l'indubbia utilità (lo sottolineo prima che mi si dica che non ne riconosco l'utilità) ma senza porsi loro sul piedistallo del santone conoscitore unico della verità in anatomia e preparazione atletica senza la quale non si riesce a fare nulla.

In federazione da noi di figure professionali così ne abbiamo, sono alti/altissimi livelli nella loro professione e nel Karate e riconoscono la pratica come fulcro e la parte atletica come quid importantissimo.

Poi che nelle palestre in generale questo apporto manchi è vero, noi ad esempio ci abbiamo provato e ci stiamo provando tuttora con una figura professionale con i controkazzi veramente e che pratica pure, ma i problemi sono gli stessi perchè il suo livello di Karateka è ancora troppo basso, ci si concentra sull'esercizio pliometrico e sul muscoletto da sviluppare quando poi uno scarsone come me sdraia preparatore e gruppo agonisti uno in fila all'altro o tutti assieme. Senza che nemmeno il preparatore di turo sappia perchè, nonostante manchi il lavoro specifico, le bordate arrivano sempre prima (scelta di tempo), più veloci (dinamica corretta), più pesanti (Tachi Kata), ecc. ecc. ecc....

Karate può essere anche attività sportiva, anche, ci mancherebbe, soprattutto per i ragazzi, ma non è solo quella!

Almeno su quest'ultima riga possiamo essere d'accordo? ???
« Last Edit: March 22, 2011, 12:02:39 pm by Shurei-Kan »

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Re:Kata... il punto della situazione
« Reply #371 on: March 22, 2011, 12:00:59 pm »
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Diverso, anzi diversissimo quando medici o figure come quelle citate prima sono degli altissimi (per come li concepisco io) Maestri di Karate, che parlano con cognizione di causa e sanno adoperare questi strumenti nello specifico, in modo mirato sugli agonisti, in modo generale sui gruppi eterogenei di praticanti, riconoscendone l'indubbia utilità (lo sottolineo prima che mi si dica che non ne riconosco l'utilità) ma senza porsi loro sul piedistallo del santone conoscitore unico della verità in anatomia e preparazione atletica senza la quale non si riesce a fare nulla.

Amen fratello !  :thsit:
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Re:Kata... il punto della situazione
« Reply #372 on: March 22, 2011, 12:05:32 pm »
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Ok! Usiamoli come dicono loro.
Risultato. Un Kazzo!  >:(
Il problema è tutto qui. Non puoi prendere la ricettina e applicarla come se fosse una formula magica. IL PT ti deve seguire nel tempo, valutare le tue reazioni all'allenamento, apportare correzioni e programmarti micro meso e macrocicli.
EDIT: soprattutto deve personalizzare il programma (essendo un PERSONAL trainer...)
Così certo che non funziona...

Non vedo niente di strano sul preparatore che prende le botte. E' un preparatore. Altrimenti l'allenatore del nostro amico Fedor dovrebbe darle al suo atleta e allora Fedor potrebbe starsene a casa e l'allenatore salire lui nella gabbia, no? :gh:
« Last Edit: March 22, 2011, 12:15:45 pm by Ryujin »
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Re:Kata... il punto della situazione
« Reply #373 on: March 22, 2011, 12:07:11 pm »
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Ci vorrebbe Bruno DeMichelis a dire la sua....peccato abbia seguito Carletto Ancellotti all'estero.
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Re:Kata... il punto della situazione
« Reply #374 on: March 22, 2011, 12:09:13 pm »
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1) Punto dolente... chi insegna Karate si improvvisa personal trainer :( senza sapere nulla :nono:

Prendo solo questa e faccio lo specchio:
Spesso, la natura delle pippe è che spesso chi fa il personal trainer si improvvisa esperto di Karate senza sapere nulla.  :nono:.

Guarda che dico questo senza voler creare polemica alcuna e sono consapevole del fatto che mi tirerò addosso l'ira tua e di molti altri utenti.

Purtroppo però conosciuto e sentito tantissimi personal trainer, fisioterapisti, diplomati ISEF (ora laureati in scienze motorie) decantare le mirabolanti innovazioni di preparazione atletica senza le quali, noi talebani Karateka non potremmo più progredire e farene a meno.

Ok! Usiamoli come dicono loro.
Risultato. Un Kazzo!  >:(

Diverso, anzi diversissimo quando medici o figure come quelle citate prima sono degli altissimi (per come li concepisco io) Maestri di Karate, che parlano con cognizione di causa e sanno adoperare questi strumenti nello specifico, in modo mirato sugli agonisti, in modo generale sui gruppi eterogenei di praticanti, riconoscendone l'indubbia utilità (lo sottolineo prima che mi si dica che non ne riconosco l'utilità) ma senza porsi loro sul piedistallo del santone conoscitore unico della verità in anatomia e preparazione atletica senza la quale non si riesce a fare nulla.

In federazione da noi di figure professionali così ne abbiamo, sono alti/altissimi livelli nella loro professione e nel Karate e riconoscono la pratica come fulcro e la parte atletica come quid importantissimo.

Poi che nelle palestre in generale questo apporto manchi è vero, noi ad esempio ci abbiamo provato e ci stiamo provando tuttora con una figura professionale con i controkazzi veramente e che pratica pure, ma i problemi sono gli stessi perchè il suo livello di Karateka è ancora troppo basso, ci si concentra sull'esercizio pliometrico e sul muscoletto da sviluppare quando poi uno scarsone come me sdraia preparatore e gruppo agonisti uno in fila all'altro o tutti assieme. Senza che nemmeno il preparatore di turo sappia perchè, nonostante manchi il lavoro specifico, le bordate arrivano sempre prima (scelta di tempo), più veloci (dinamica corretta), più pesanti (Tachi Kata), ecc. ecc. ecc....

Karate può essere anche attività sportiva, anche, ci mancherebbe, soprattutto per i ragazzi, ma non è solo quella!

Almeno su quest'ultima riga possiamo essere d'accordo? ???

Io sono d'accordo su tutto... va bene lo stesso ?  :-[
Lo spirito viene prima della tecnica.