Allora, partendo dalla puntualizzazione di Shurei sui Bunkai.
Io penso che i Kata non abbiano un ruolo relativamente alla tecnica, per quella si lavora in Kihon, quindi ci sta che manchino le varianti (i calci circolari di cui parla Ryujin ad esempio) e altro.
Trovo che lo studio dei Kata (ma non tutti quanti come ho già detto) sia utile per interiorizzare una impostazione, sia fisica che mentale in ambito dinamico e continuato.
Tolta questa funzione, credo sia un buon lavoro di ripasso, tanta ginnastica eccetera.
Da qui il discorso sui Bunkai che, in primis non possono essere codificati ed insegnati come scuola, al limite c'è il tal maestro che preferisce "quella" interpretazione e mostra sempre quella, ma di fatto la codifica è propria del Kata, il Bunkai è una possibile applicazione di quel principio, quindi possibile come mille altre.
Tant'è che ogni volta che mi capita di vedere un Bunkai, automaticamente me ne vengono in mente almeno 4 o 5 possibili, spesso diversissimi, spesso più logici o devastanti, ma è proprio l'aver visrto quel Bunkai che mi ha provocato il processo per cui ne vedo altri 5.
Se poi torno alla prima idea, ossia che il Kata non ha funzione "tecnica" ma piuttosto ne ha una dinamica, di impostazione e di principio, allora faccio tombola.....come posso codificare una applicazione di qualcosa che non è tecnica?
Credo che l'equivoco "Bunkai codificato" nasca come molti altri, figlio della miopia, ossia del vizio di pensare "lo fa il maestro quindi è quello giusto" senza mai aggiungerci "per lui".
Così si finisce per tramandare qualcosa che è solo un suggerimento, uno stimolo, una possibilità, come se fosse "la chiave" o "la spiegazione" di una tecnica che tecnica non è poichè è principio.
Se ti voglio insegnare a non restar fermo come un pirla dopo aver colpito, a non fermare li il colpo, ma ad andare avanti e oltre l'avversario, che sia per finirlo o per occuparti dei suoi compari, dovrò abituarti a proseguire, come un treno, abituandoti a non finire le idee, a non fermarti li a mò di fermoimmagine per esser preda dell'avversario o dei suoi compari.
Poi la pratica del Kihon nei vari livelli, fino al Kinonagare e poi al Ju Kumite, dovrà servire per riportare in quella situazione l'impostazione e l'atteggiamento acquisito in Kata, così come dovrà permettermi di variare lo stesso gesto in molte possibili applicazioni a seconda della situazione e dell'occasione.
Non sò se riesco a spiegarmi.