[Ninjutsu] I Tengu nella tradizione nipponica

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[Ninjutsu] I Tengu nella tradizione nipponica
« on: February 28, 2011, 12:41:45 pm »
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Iniziamo ripostando l'intervendo di Kobura sull'argomento, con il relativo link all'articolo molto interessante di una sua amica

Ecco un articolo sui tengu di una ragazza che conosco (e che peraltro pratica)
http://freeforumzone.leonardo.it/lofi/i-Tengu/D4267181.html

Un saluto
k

« Last Edit: March 13, 2012, 19:27:32 pm by Aliena »
Diego Donadoni - Nihon bunka gakko

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Re:I Tengu nella tradizione nipponica
« Reply #1 on: February 28, 2011, 12:43:00 pm »
+2
Il mio intervento

TENGU

Il termine tengu (天狗), in cinese tiangou, letteralmente significa “cane celeste”, anche se nell’iconografia classica questa specie di creatura delle foreste non ha niente che sembra accomunarla a un cane.
Secondo alcuni studiosi, i tengu potrebbero comunque derivare da una trasformazione iconografica della divinità indiana alata Garuda, che unendosi al culto giapponese delle divinità montane (yama no kami), avrebbe creato il primo tipo di rappresentazione, quella di karasutengu, che presenta ali, testa e becco da corvo.
Solo successivamente, vediamo che l’iconografia li presenta come konohatengu o yamabushitengu, che in alcuni casi mantengono sempre le ali, ma presentano sembianze umani, con un lungo naso.

Alcuni studiosi, tra cui De Visser, autore di quello che potrebbe essere considerato il primo articolo di un occidentale su questo argomento, redatto nel 1908, ritengono che il nome originario cinese derivi da una meteora che avrebbe colpito la Cina durante il VI secolo a.C., la cui coda sembrava richiamare la forma di un cane.

I Tengu, comunque, giunsero in Giappone probabilmente con l’arrivo del Buddhismo dalla Corea nel VI secolo d.C., fondendosi con diversi elementi dell’allegoria shinto, tanto che in alcuni miti popolari li si fanno discendere dal furente dio Susanoo Omikoto, fratello della dea Amaterasu Omikami, divinità primordiale del Sole.


Le caratteristiche principali e comuni dei tengu sono:
-   la possibilità di mutare forma (umana o animale);
-   la capacità di spostarsi da un luogo all’altro istantaneamente;
-   la capacità di insidiarsi nei sogni delle persone;
-   Le abilità marziali.


I primi riferimenti a queste curiose creature appaiono già nella letteratura dell’VIII secolo, in particolare associandole al monte Kurama, luogo in cui, secondo il Gikeiki (Scritti su Yoshitsune del XIV secolo), il giovane Minamoto no Yoshitsune venne addestrato alle arti guerriere, e in particolare, nel kenjutsu dal Kurama Tengu. Grazie a questi insegnamenti, egli sarebbe poi riuscito nelle campagne tra il 1184 e il 1185 a battere i Taira, e a far ottenere al fratello Yoritomo il pieno controllo militare e politico del paese. Ovviamente, si tratta di un testo scritto ben dopo i fatti che narra, per elevare la figura tradizionale di Yoshitsune, uno dei personaggi più amati della cultura giapponese come eroe perdente.

Secondo alcuni storici, come Turnbull, la figura del tengu come abile combattente deriverebbe da una rivisitazione dell’immaginario collettivo di alcuni gruppi di briganti e fuorilegge nascosti tra le foreste e le montagne del Giappone del XIII e XIV secolo, che avendo una grande esperienza nell’uso delle armi grazie alle loro razzie e imboscate tra i boschi dell’epoca, erano considerati estremamente abili, ma imprendibili proprio come si riteneva fossero i tengu.

Vediamo l’evoluzione nei secoli dell’aspetto e delle caratteristiche dei tengu.

Inizialmente, come anticipato, la forma più comune era quella del karasutengu, raffigurato appunto con un corpo da uomo, muso ed ali da corvo e possenti artigli, e che aveva l’abitudine di rapire adulti, bambini e tutti coloro che danneggiavano volontariamente le foreste, rilasciandoli anche dopo anni, ma in uno stato di demenza perpetua.



Successivamente, a partire dal XII secolo in poi, il tengu inizia a cambiare forma, divenendo lo yamabushitengu, in cui rimangono le ali corvine, ma l’aspetto fisico è quello di un essere umano, caratterizzato però da un lungo naso (simbolo del loro odio nei confronti della presunzione), dalla faccia rosso fuoco, dalla possibilità di volare sia che abbiano o meno le ali, indossano un abbigliamento da monaco, con il caratteristico copricapo piccolo e nero degli shugenja (il tokin), con i geta ai piedi, spesso sventolando un ventaglio magico fatto di piume d’uccello.



Nel Konjakumonogatari (degli inizi XII secolo) si narra che fossero nemici del Buddhismo, prendendosi semplicemente gioco dei monaci, oppure arrivavano addirittura ad appiccare il fuoco ai monasteri. Mentre, nel Tenguzoshiemaki (della fine XIII secolo) risulterebbero essere dei monaci buddhisti che, avendo utilizzato le capacità magico spirituali acquisite durante le prove ascetiche per scopi personali, si sarebbero tramutati dopo la loro morte in questa specie di demoni folletti.

In questa forma, sia la letteratura che la tradizione popolare ci narrano di tengu benevoli, che spesso usano i loro poteri e la loro propensione a prendersi gioco di tutti per aiutare chi ne ha bisogno. In particolare, assistiamo a racconti in cui i tengu si prendono gioco dei monaci buddhisti falsi e corrotti, oppure dei samurai arroganti che usavano la loro forza per infierire sui deboli. Tanto che, da distruttori di templi, furono considerati nel periodo Tokugawa addirittura i protettori del Dharma e iniziarono ad essere scolpiti nelle vicinanze di templi e monasteri, con una funzione simile a quella dei nostri occidentalissimi gargoyle sulle chiese.
Esistono ancora oggi culti particolari, come quello a Doryo Daigongen, asceta della fine del XIV secolo, che secondo la tradizione, dopo aver acquisito particolari capacità magiche grazie alle ascesi montane, prese i voti come monaco Soto Zen. Alla sua morte nel 1411, avrebbe fatto voto di proteggere per sempre il suo monastero, trasformandosi in un tengu.

Da lì si è giunti a un'immagine mista del tengu, in cui appaiono entrambi i caratteri, con aspetto corvini, ma abbigliamento e elementi sacri, come il bastone con i sei anelli, tipici degli yamabushi.








Grazie quindi a l'unione degli elementi religiosi, marziali e mistici, spesso si è associato anche durante il periodo Tokugawa l'immagine del Tengu alle abilità magiche-marziali del ninja, sfociando in moltissime rappresentazioni del tatro kabuki, in cui spesso chi addestra un particolare personaggio noto per le sua abilità, ad esempio, nel kenjutsu, è un maestro tengu vestito di nero.

Addirittura, alcuni elmi da guerra riprendevano le sembianze dei tengu




Si assiste purtroppo, anche a aberrazioni culturali moderne, in cui alcuni associano impropriamente tengu-ninja

Diego Donadoni - Nihon bunka gakko

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Offline Takuanzen

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Re:I Tengu nella tradizione nipponica
« Reply #2 on: February 28, 2011, 14:05:39 pm »
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Bell'intervento Shiken, ti faccio i miei complimenti!! :)

Volevo farti un paio di domande in merito:

1) Non l'hai citato tra le caratteristiche principali, ma comunque dalla tua trattazione il tengu emerge come una creatura fortemente legata all'ironia o allo scherzo. Magari mi sbaglio o è davvero così?

2) Qualche anno fa partecipai ad una conferenza sulla superstizione in Giappone, dove si sosteneva che spesso il mondo del soprannaturale, anche per molti giapponesi moderni, convive con quello reale e la loro divisione non ha contorni tanto netti. Riguardo all'argomento dei tengu, a parte le associazioni improprie tengu-ninja, come viene vissuto il rapporto con i tengu nell'immaginario del giapponese moderno e occidentalizzato? Viene associato a mera superstizione popolare, ad un retaggio folkloristico del passato, oppure persiste ed è una figura che viene ancora rispettata anche da giapponesi non legati al mondo rurale o contadino?
Grazie, ciao.  ;)

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Offline Ookamiyama

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Re:I Tengu nella tradizione nipponica
« Reply #3 on: February 28, 2011, 15:42:28 pm »
+1
I miei complimenti sia alla Dolcini che a Shiken.
Proverò ad aggiungere:
In Cina, a parte il nome, i Tengu vengono associati alle meteore.il termina sanscrito Ulka, che è associato al kanji di Tengu, significa meteora,mentre negli scritti più antichi in Cina, il Tengu viene descritto come una grande scimmia nera.
C'erano otto grandi Tengu  (quelli col nasone) chiamati Kono-ha, ma i più famosi sono Sojo-bo del monte Kurama, Tarobo del monte Atago ( il mio protettore personale) e Sanshakubo del monte Akiba.
Secondo il mio Venerato Maestro, l'iconografia dei grandi Tengu era stata influenzata ..... dagli Spagnoli, donde le grandi ali (il mantello) il lungo naso ( da Occidentale) e la grande abilità con la spada.
Per questo il mio Dojo si chiama Tengukan.

Sul nostro tenugui da combattimento c'è scritto: " non solo il naso"
« Last Edit: February 28, 2011, 16:21:24 pm by Ookamiyama »

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Offline Crux

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Re:I Tengu nella tradizione nipponica
« Reply #4 on: February 28, 2011, 17:58:53 pm »
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Begli interventi! infatti Ookamiyama mi ricordo che mi avevi parlato degli occidentali visti un po' come i tengu nella iconografia giapponese.
In generale reputo che la scherma debba ridurre le azioni ai minimi termini per essere bella.

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beno

Re:I Tengu nella tradizione nipponica
« Reply #5 on: March 01, 2011, 03:49:19 am »
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Secondo il mio Venerato Maestro, l'iconografia dei grandi Tengu era stata influenzata ..... dagli Spagnoli, donde le grandi ali (il mantello) il lungo naso ( da Occidentale) e la grande abilità con la spada.
anche la pelle rossa, se non sbaglio, deriva dal diverso colorito degli spagnoli e dei portoghesi. ti risulta?

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marco

Re:I Tengu nella tradizione nipponica
« Reply #6 on: March 01, 2011, 08:40:39 am »
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S'è per questo anche il tempura viene da li :gh:

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beno

Re:I Tengu nella tradizione nipponica
« Reply #7 on: March 01, 2011, 08:49:20 am »
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S'è per questo anche il tempura viene da li :gh:
yes! e anche la tipica "castella" giapponese che altro non è che il pan di spagna!!!
sti giapponesi...! :P

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Offline Ookamiyama

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Re:I Tengu nella tradizione nipponica
« Reply #8 on: March 01, 2011, 09:01:44 am »
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Beh, allora secondo una teoria anche "arigato" verrebbe dal Portoghese "obrigado".
Come si dice tavolo? Taboru
Limone? remo
birra? biru
Ascensore? Rifto

Ci ho vissuto per anni col Nippoglese

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beno

Re:I Tengu nella tradizione nipponica
« Reply #9 on: March 01, 2011, 09:05:55 am »
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 XD


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Re:I Tengu nella tradizione nipponica
« Reply #10 on: March 01, 2011, 12:04:11 pm »
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Beh, allora secondo una teoria anche "arigato" verrebbe dal Portoghese "obrigado".
Come si dice tavolo? Taboru
Limone? remo
birra? biru
Ascensore? Rifto

Ci ho vissuto per anni col Nippoglese

A parte le battute scherzose di Okamiyama, sarebbe interessante capire alcune cose, che non ho mai approfondito.

Il colore rosso del viso potrebbe in effetti derivare da alcuni elementi fisici dei primi occidentali visti in Giappone, ma sui lunghi nasi, a primo acchitto, mi sembra improbabile.

Le descrizioni relative ai tengu Konoha (o Yamabushitengu) sono già, come ho scritto, in alcuni testi del XII secolo dove già si parla del lungo naso. Solo che, al tempo, era impossibile che i giapponesi avessero incontrato i Portoghesi, che sono giunti a Tanegashima per la prima volta solo alla fine del '500.
Diego Donadoni - Nihon bunka gakko

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Offline Ale_ale

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Re:I Tengu nella tradizione nipponica
« Reply #11 on: March 01, 2011, 16:53:16 pm »
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Grazie per gli ottimi post  :)

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Offline Takuanzen

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Re:I Tengu nella tradizione nipponica
« Reply #12 on: March 02, 2011, 09:05:20 am »
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La discussione ha preso una piega davvero interessante, sono venute fuori informazioni a me sconosciute.
Però non avete ancora risposto alle mie domande...   :nono: :nono:
La cosa mi intristisce molto. :'(

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Offline Shiken

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Re:I Tengu nella tradizione nipponica
« Reply #13 on: March 02, 2011, 09:32:47 am »
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Hai ragione!

Mea Culpa!

Porta pazienza. Appena si calma il lavoro, vedo di risponderti per quello che posso sapere  ;)
Diego Donadoni - Nihon bunka gakko

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Offline nameganai

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Re:I Tengu nella tradizione nipponica
« Reply #14 on: March 02, 2011, 09:43:10 am »
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dove si possono trovare belle immagini di tengu? qualche artista conosciuto? sto pensando ad un tatuaggio...
un vincente trova sempre una Via,
un perdente trova sempre una scusa....

www.nameganaidojo.135.it

https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=11748.0