Un mio allievo, ex praticante di judo, DAN conseguito nella prima metà degli anni '80 sotto esame dai Maestri Vismara, quindi mi sembra che sia più che chiara la qualità del judo di quei tempi, mi ha prestato un libro, che reputo interessante.
Il Libro, di 160 pagine, è scritto dal M° di secondo grado "Hubert Klinger-Klingerstorff", edito da "il castello", quella in mia mano, è la seconda ristampa, datata 1975, ma la prima stampa
è del 1965.
Senza ombra di dubbio quindi, stiamo parlando di una reliquia di, secondo me, eccezionale valore storico, ma non solo di quello, dato che tecnicamente, lo reputo ancora valido, al punto che ci trovo cose che ora come ora vengono ancora insegnate anche da me.
Il libro saggiamente, si apre con un capitolo sulle corrette tecniche di caduta, dato che non puoi fare judo o karate tradizionale se non sai cadere, ti faresti male.
Dopo di che c'è il capitolo intitolato "come far fallire le prese ai polsi", si vedono morote soto chudan uke per liberarsi, oppure una tecnica simile ai passaggi iniziali del kata saifa, tecniche "eslcusive del krav maga", e tutte spiegate mediante disegni sintetici, ma chiari, nonchè spiegazioni a pié di pagina.
Prosegue poi con "come far fallire le strette mortali alla gola", oggi diremmo strangolamenti, lo scrittore, specifica che ci sono due tipi di presa, una delle quali diramata in due sottocategorie, cioé quella che tende a fermare la respirazione e quella per il flusso sanguinio, oppure tecniche di rottura del collo.
Però, dato che entrambe le categorie si eseguono per uccidere, lui le definisce "tecniche mortali".
La prefazio del capitolo è sintetica ma chiara: dice che le prime volte, bisogna concentrarsi sul chiudere il mento al petto ed alzare le spalle, non appena le mani si appoggiano al collo, senza attendere nulla, il motivo è rendere meno efficace la presa, prima che essa si stabilizzi.
Vi sono tecniche che in un paio di casi, mi sembrano un po macchinosi, ma non mancherò di chiedere consulenza all'allievo alla prima lezione di difesa da strangolamenti.
C'è né una che dice, su presa a due mani, di scendere in shiko dachie tirare di otoshi igi ate.... mi ha colpito perché la insegno da tempo, ma non sapevo fosse anche nel judo, vi è anche una variante morote che termina con soe zuki
Altre tecniche con prese e leve alle dita, ikkio e nikkio, morote age uke, ate morote shuto ate, igi e hiza ate come se piovesse.
Quindi abbiamo un judo, diverso da quello che si vede dalla metà degli anni '90, ormai sempre più definito ju-sport, con buona pace di Kano.
Comunque, nella seconda parte della liberazione da strette mortali, si evidenziano liberazioni mediante proiezioni in sacrificio, ovviamente per chi è già più bravo, visto il rischio di lesioni ad uke.
Prosegue con gli strangolamenti a terra, in diversi modi, da sopra, da dietro, di lato... molto interessante, ci sono atemi a profusione come nella liberazione in piedi.
Il terzo capitolo, illustra undici "prese usate dalla polizia" presumo Giapponese... beh... non ci vanno di certo per il sottile
Proiezioni in leva, bloccaggi "scabri", controleve in sospensione... i black blok a quei tempi mi sa che stavano ben più calmini... altro che tre a tenere ed uno ad ammanettare, ti portavano via MENTRE ti lussavano qualcosa
Di seguito, comincia la trattazione della difesa da armi, il primo ad essere trattato è il coltello.
Vi sono due tecniche per coltellata dall'alto a presa "rompighiaccio", una per coltellata da interno ad esterno, sempre presa rompighiaccio, tre coltellate dall'esterno all'interno, ma con braccio ben teso, quindi un po troppo accademiche, secondo me....
Tranne l'ultima, dove dice di "lanciarsi con gli avambracci al pettorale ed all'incavo del braccio, direi che quella è la più fattibile.
Chiude il capitolo coltelli con una pugnalata dal basso, che risolve con sta barai e kote gaeshi; ed una minaccia con lama appoggiata al ventre, evitato con tai sabachi e nikkio... rischiosetto però!
Vi sono poi tre difese a terzi, con disarmo da tergo, nella prima, si colpisce il retro del ginocchio più indierto e si afferra l'avambraccio ed il polso armati con ambo le mani per chiudere in leva.
Nel secondo lo si prende direttamente per le sfere del drago e lo si proietta faccia avanti, spingendolo per le spalle, Infine, ci si lancia con entrambe le gambe per una stretta a forbice, una mano blocca il polso armato, l'avambraccio blocca il suo collo mentre comincia la caduta in sacrificio, tecnica definita mortale, ma non specifica per quale dei due.
P*rosegue con le armi, per trattare di difesa da bastone o scure, si la scure la brandisce uno che mi da del contadino...
Secondo quanto vedo dai disegni, le bastonate arrivano dall'alto in basso, ma un po in diagonale, non come nei pietosi video promo di quel certo sistema ideato dai migliori campioni della nota FED. bella, buona e brava
Mostra proiezioni CON atemi, chiusure di distanza e leva, c'è poi un bellissimo "annullamento" di attacco da scure, operato con un laccio californiano al ventre, e relativo lancio in avanti del soggetto
Chiude con una bastonata parallela al suolo, che esaurisce entrando in tai sabaki intercettando il polso, mentre l'altra mano scivola dietro la cintura e permette il "lancio del bastonatore", con traiettoria a 45° verso il basso, con freccia disegnata più gr5ossa perché sia chiaro che è in diagonale.
Prosegue con "difesa contro strangolatori e teppisti", inizia con una corda che, tenuta a due mani, tipo garrota, da dietro viene passata davanti, poi l'assassino si gira per "caricarvi in spalla tipo sacco", qui ci consiglia di raggomitolarci per cadere da un lato o sbilanciarlo indietro.
Vi è poi una improbabile difesa contro bastone da passeggio, improbabile perchè chi mai ha un bastone da passeggio oggi?
E poi la figura... ma davvero è il tipico pappone anni 50....
"Come far fallire le strette" tratta sia di strette con le braccia legate, che con braccia libere, qui si sprecano i kiusho jutsu, manate e testate al naso, tallonate e ginocchiate alle sfere, non vi dico cosa non ci fa con le dita
quello è più sadico di me, bellissimo che, per persone particolarmente gracili prese di fronte, indica di mettere i pollici in bocca (non fra i denti) e poi tirare con forza per divaricarla
Ci sono poi proiezioni in sacrificio e mediante leva alle gambe di uke, che finiscono a terra con leva e controllo.
Seguono liberazioni da presa con la testa sotto l'ascella, ma tre di queste sono in sacrificio, non impossibili certo, ma ben difficili da imparare, quello si...
Svariate poi le immobilizzazzioni, partendo da prese o strangolamenti al suolo.
Un abottiglia di gran vino d'annata, meritano tre tecniche di difesa dall'aggressione di cani, che prevedono la sua morte, una per impatto di atemi, una per dislocazione delle zampe anteriori e contemporanea forbice ai reni, una per soffocamento-frattura del collo vicino al cranio.
"difesa da uomo armato di rivoltella", chi ha fatto il gathering ccon lezione di CKM, ha già la tecnica individuata nel libro, quindi non mi dilungo, vi è poi una difesa di terzi, consiste in un calcio all'incavo del ginocchio arrivando da dietro, e spinta del gomito del braccio armato verso l'alto, poi proiezione all'indietro e blocco del polso con ginocchio per impedire l'uso dell'arma.
Si arriva poi alla difesa da pugile, con pugile in perfetta tenuta, compresi gambaletti e guantoni, nel quale ci si concentra sulle gambe e sul portarlo a terra.
Il libro si chiude illustrando tecniche di proiezione, di tipo sportivo.
A mio avviso è un bel libro, con ottimi spunti