Bellissimo 3ed!
Credo di avere abbastanza chiaro l'atteggiamento di Vinh Tô e lo condivido in pieno, ma questo resta sempre un terreno molto spinoso e delicato. Da quello che leggo è difficile anche capirsi.
Come spesso capita, in ogni settore (palestra, scuola, ecc) avere un'abilitazione all'insegnamento è un questione, essere tagliati, portati, all'insegnamento è tutta un'altra storia.
Io ho avuto la fortuna di avere un grandissimo Maestro, mi ha dato tanto come allievo ed è un esempio ora che sono un "insegnante".
Questionavo tempo fa di questo tema, ad una riunione in comune con tutti i tecnici delle varie attività sportive del mio paese, chi sosteneva che dobbiamo essere educatori, chi il contrario. Io sostengo che noi non dobbiamo rifiutarci di essere educatori lavandocene le mani, ma nello stesso tempo non dobbiamo sentirci educatori ex-càttedra, fare moralismi e impicciarci di ciò che non ci compete. Dobbiamo semplicemente prendere coscienza che nel nostro ruolo di insegnanti siamo inevitabilmente dei modelli e, in ciò che facciamo (non che diciamo!), i ragazzi traggono continuamente spunto.
Per questo mi incaxxo quando vedo l'allenatore dell'oratorio che bestemmia come un ubriacone al primo passaggio sbgliato o impreca contro l'arbitro chi non fischia un fallo!
Oggi la scuola non educa più come ai nostri tempi (ho 38 anni :'() alla prima mezza parola sbagliata dell'insegnate scatta contestuale denuncia, gli oratori non se li fila quasi più nessuno e le famiglie odierne hanno sempre meno tempo da dedicare ai figli, quindi le nostre figure di insegnanti assumono (purtroppo) un peso maggiore.
Credo che tutti gli insegnanti debbano dare dei riferimenti molto precisi in questo senso.
Io mi comporto più o meno così...
Pretendo massima serietà, impegno e rispetto durante le lezioni, ma anche prima e dopo, negli spogliatoi e nei locali adiacenti alla palestra.
Ordine, educazione e pulizia debbono regnare sovrani nel contempo mi piace ci sia anche un clima disteso e gioviale (sono tutt'altro che un bacchettone).
Io dico sempre che la scuola per i ragazzi è la cosa più importante, più della palestra, tengo un atteggiamento abbastanza amichevole e confidenziale e chiedo come vanno a scuola anche per avere un riscontro di come vanno ai miei corsi, ma sempre con garbo, senza essere pesanti.
Per quello che riguarda il fuori palestra dico sempre che non mi interessa, voglio e pretendo un certo atteggiamento durante le lezioni poi che facessero quello che gli pare, ma dico che è ovvio che se vengono a raccontarmi che quel tizio che frequenta i miei corsi fa il bullo con quello che impara alle mie lezioni, io lo scaravento fuori dalla pedana senza manco aprire la porta, e questo basta a tenere tutti molto attenti.
Non indago di ceto, non controllo nessuno, ma come spesso capita quando vengo a saper di atteggiamenti sconvenienti tenuti dai miei ragazzi al di fuori della palestra, facendo il finto tonto e senza far capire che so, do indicazioni e spunti generali manifestando il mio pensiero al gruppo, magari guardando con un pochino di insistenza in più i diretti interessati. A volte, di rado, anche un bel cazziatone generale può tornare utile.
Non so se serva, a cosa serva, ma mi pare il minimo sindacale per non fare quello che se ne lava sempre le mani (basta che paghino la quota associativa) o per contro, quello che si impiccia e vuole fare dal piedistallo la morale a tutti. Anche perchè io, in fondo, sono sempre stato un pessimo elemento.