ahhhh
é la seconda volta oggi che scrivo un post mega-lungo e lo perdo...
io ho votato che é piú facile fare kata, perché sono un tamarro indisponente
Con questo non voglio dire che a me riesce meglio fare una cosa o l'altra, no, no.
Peró, non li giudico tanto come elementi a "se stanti"... ossia...
... imparare kata per imparare kata
... imparare kumite per imparare kumite...
Ma come strumenti per raggiungere il fine del karate.
Beh, qui si complica, perché ognuno ricerca cose differenti nella pratica.
Ma per me... il karate é imparare a combattare O imparare a combattere per non combattere, se vogliamo dargli un giro "filosofico".
In questo caso il kumite mi sembra uno strumento piú avanzato e difficile, rispetto al kata.
Altrimenti perché kata e kihon si studiano dal primissimo momento, mentre per il kumite c'é un approccio piú graduale?
Il concetto "Kumite" non é per caso piú vicino a "combattimento", di quanto lo sia "kata"?
Si puó imparare a combattere senza kata?
Si puó imparare a combattere senza kumite?
Una sequenza prestabilita di movimente conosciuti, eseguita in un contesto noto, puó essere PIÚ DIFFICILE di una sequenza non stabilita di movimenti conosciuti, in un contesto molto piú ignoto offerto da un'avversario "veramente vero"?
Il nodo lo trovi, secondo me, proprio in quel "imparare a combattere", laddove lo vogliamo differenziare da "imparare a picchiarsi" o "a far rissa".
Se in Kumite vuoi portare tecnica, stile, postura, strategia, movimento, Tai Sabaki, calma e lucidità, postura eccetera, allora avrai bisogno di dare un senso e uno stile a ciò che fai, ma non tanto per una narcisistica voglia esttica, quanto per una maggiore efficacia, perchè credo sia ovvia la differenza fra "calciare" e "scalciare", così come la differenza fra uno tsuki ottimo o 10 sganassoni dati in qualche modo, alla rinfusa e con gli occhi chiusi.
Beh per acquisire quelle caratteristiche e possibilità, dovrai imporre al tuo corpo movimenti di un certo tipo, abituarlo a certe posizioni e posture anche al di là dell'intenzionalità lucida, imparando a muoverti così anche sotto stress.
Lo strumento per fare questo è appunto Kihon e Kata, il primo per definire e focalizzare, il secondo per abituare (fra le altre cose già dette) a proseguire oltre il singolo colpo, al di la delle reazioni di Uke, a prescindere da ciò che farà.
In battaglia, messa a punto una strategia, la tragedia avviene quando si inizia a modificarla seguendo l'avversario, proprio perchè è la strategia dell'avversario quella di portarti sul suo terreno e nella sua logica.
Se si studia Kihon e Kata in quest'ottica, allora non è meno difficile del fare Kumite, di sicuro è meno divertente, ma qui si parla di difficoltà.