Dopo tanto tempo l'altra sera finalmente sono riuscito a fare un salto nel mio dojo di Shotokan.
Speravo si facesse un po' di kumite perchè le ultime volte che mi sono preso un po' a mazzate con qualcuno è stato al Mazzate Tribali e nei 5 minuti finali della lezione del maestro Sciùr De'Can.
Insomma niente, rispetto ad una media che io riterrei opportuna ed ero (e sono) proprio fuori allenamento.
Di più, ho messo il piede nel dojo dopo 14 ore tra lavoro e altri cazzi, in una settimana che è l'ultima di una lunga serie turbolenta, quindi non proprio lucidissimo e al massimo.
Proprio per questi motivi nonostante la voglia di girare mi sono riproposto di prenderla nel modo più giocoso possibile e di accettare di buon grado qualunque tecnica oltrepassasse le mie difese che tanto sarebbe andata così.
Bene, cosa incredibile, credo di aver fatto una delle migliori sessioni di sparring degli ultimi tempi
Dal lato fisico forse gli allenamenti cui mi sto sottoponendo, nonostante la stanchezza, stanno iniziando a dare qualche frutto, ma quello di cui volevo parlare è proprio il lato mentale e tecnico.
Libero da ogni traccia di orgoglio e prendendo tutto proprio come un gioco, mi sono trovato a muovermi con una morbidezza che non pensavo di poter tirare fuori.
Tutte le mie consocenze sono venute fuori in modo naturale e continuo, ho intrecciato Shotokan Kakuto e tante altre cosette collaterali oggetto dei miei studi fuori dall'orto.
Sono riuscito a combinare braccia e gambe, entrare in clinch e emttere hiza geri, rubare la distanza o gestendola da lontano, piazzare anche un jodan ushiro mawashi geri da manuale (con controllo perfetto) oltre ad un paio di ushiro geri centrati in pieno.
"Mente vuota" o "non mente" si usa dire... ma, almeno per me, lo sforzo di svuotarla paradossalmente mi ha sempre impegnato la mente! La serena accettazione e la giocosità mi hanno invece liberato
è stata una delle rare volte in cui mi sono davvero piaciuto anche quando ho girato con i più bravi ed in particolare uno tosto che ha frequentato con me il primo anno di Kakuto Karate.
Quindi più che "idea di non perdere" io ho accettato la "sconfitta" (virgolette d'obbligo essendo un normale kumite di allenamento) già dall'inizio e mi sono concentrato solo sul divertimento.
Miura sensei insisteva spesso sul concetto di
accettare l'avversario e una volta ci esortò addirittura ad "amare i suoi calci e i suoi pugni".
Non voglio essere presuntuoso e non so se riuscirò a ripetermi, ma credo di aver afferrato almeno di sfuggita il concetto.
Una nota tecnica: soto mawashi keage / mikatsuki geri è una tecnica davvero sottovalutata, usata correttamente permette di mettere delle combinazioni di calcio davvero efficaci oltre a sorprendere il compagno da angolazioni "strane".
Vero Takuan?