scusate, ma 16 pagg sono troppe, quindi non me ne voglia a male chi dovesse averlo già scritto, anzi, si senta "quotato"...ma quando leggo certe cose, rabbrividisco...
le arti marziali sono combattimento, che senso ha allenarsi a controllare una tecnica di calcio, per esempio, che nella sua ratio ha quella di mettere ko o creare un danno ad un arto o alla gabbia toracica...
è un modo per snaturare la tecnica stessa.
di conseguenza, se devo allenarmi per calciare, devo poterlo fare, con varie metodiche di allenamento. è ovvio che prima viene la tecnica, poi la velocità ed infine la potenza, mischiando le cose anche piano piano, progressivamente...ogni tanto vedo "amatori" che in palestra tirano lowkicks sui sacchi senza tecnica con il rischio di sfondarsi legamenti della caviglia o del ginocchio, e tirando più forte che possono non capendo che è la tecnica a dare la potenza e la velocità.
allo stesso tempo il controllo della tecnica non abitua alla "realtà" del colpo. Un calcio è tale se ha un effetto sul sacco o sul partner, questo non significa mandarlo lungo ko, o segargli una gamba, poi dipende, come hanno detto in molti ci sono sessioni e sessioni di sparring, quelle in cui esci solo sudato e quelle in cui esci livido e con i muscoli doloranti.
ma è fondamentale il lavoro non collaborativo con le protezioni a medio o pieno contatto per imparare a combattere, altrimenti è ballo.