Il Cervello Rettiliano

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Il Cervello Rettiliano
« on: January 31, 2010, 15:12:59 pm »
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Ho pensato che sarebbe interessante anche parlare a 360 gradi di quest'aspetto visto che si dice che con la pratica dello zhan zuang si vada a stimolare questa parte del cervello ,dicono il primordiale ,il piu' antico.....legato all'istinto.....

Piano piano adesso non traformatevi che mi tocca ordina piu' gabbie dopo.... >:( :D :D

parto con una domanda -risposta trovata...

A quali strutture cerebrali corrispondono il cervello rettiliano, paleomammaliano e neomammaliano?


Il cervello rettiliano rappresenta il centro fondamentale del sistema nervoso, essendo costituito dalla parte superiore del midollo spinale, da parti del mesencefalo, dal diencefalo e dai gangli della base, ovvero dall’olfattostriato (tubercoli olfattori e nucleo accumbens) e da strutture definite come appartenenti al corpo striato (nucleo caudato, putamen, globo pallido e sostanza grigia associata).
Il cervello di tipo rettiliano che si trova nei mammiferi è fondamentale per le forme di comportamento stabilite geneticamente, quali scegliere il luogo dove abitare, prendere possesso del territorio, impegnarsi in vari tipi di parata (comportamenti dimostrativi), cacciare, ritornare alla propria dimora, accoppiarsi, (procreare), subire l’imprinting, formare gerarchie sociali e scegliere i capi.

Il cervello paleomammaliano, o sistema limbico, rappresenta un progresso dell’evoluzione del sistema nervoso perché è un dispositivo che procura agli animali che ne dispongono mezzi migliori per affrontare l’ambiente. Parti di esso concernono attività primarie correlate col nutrimento ed il sesso; altre con le emozioni e i sentimenti; ed altre ancora collegano i messaggi provenienti dal mondo esterno con quelli endogeni. La comparsa esplosiva delle attività tipiche del Sistema Limbico, ad es. a causa di epilessia (temporale), può scatenare un insieme di esperienze e sensazioni, alcune delle quali molto interessanti essendo associate con la convinzione della scoperta di verità fondamentali, senso di spersonalizzazione e stranezza, ed allucinazioni.

Il cervello neomammaliano consiste nel Neocortex e nelle strutture del tronco cerebrale con le quali è primariamente connesso, come i lemnischi, i tratti piramidali ed anche il neo-talamo.
L’attività del cervello neomammaliano è mutualmente influenzata dal sistema limbico e dall’R-complex: dovrebbe essere enfatizzato il fatto che i tre tipi di cervello non sono in alcun senso separati, entità autonome, anche se sono capaci di funzionare in qualche modo indipendentemente.
Fonti:
Studente di Medicina Veterinaria con il supporto del libro di testo: "Embriologia degli animali domestici", ed. italiana a cura di P. Ceccarelli e B. Ferrandi
...Sono il padrone del fuoco e vedo le cose nascoste, vedo la fiamma che si fa tempo, odo il flessibile fuoco del sacrificio sonoro sono un Unuzi, un bimbo davanti al mistero del mondo colmo di timore davanti al Fuoco, che ricompone le cose disperse..Preghiera di uno Sciamano Siberiano.***

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Re: Il Cervello Rettiliano
« Reply #1 on: January 31, 2010, 15:20:31 pm »
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Tipologia rettiliana della relazione organismo-ambiente: l’interazione ciclica con gli ‘oggetti’.

Il repertorio comportamentale rettiliano è principalmente organizzato negli schemi di azione che permettono l’attività di predazione, territorialità e esplorazione. Questi schemi di azione sono rigidi ed automatici, in quanto, una volta innescati dallo stimolo, tendono ad essere condotti a termine, con ridotte capacità di modulazione e di arresto, segnalando la loro stretta dipendenza da una catena di riflessi. Tali attività, inoltre, sono cicliche, dipendenti dalla sintonizzazione tra cicli organismici connessi all’attivazione-disattivazione dei bisogni alimentari e sessuali, e cicli ecologici connessi ai ritmi quotidiani, mensili, stagionali della natura. Nel rapporto tra conspecifici, infine, gli organismi dotati di cervello rettiliano non mostrano la capacità di riconoscere un particolare conspecifico dagli altri. La rigidità e l’automatismo comportamentale, la ciclicità dell’attività, l’assenza di riconoscimento tra conspecifici, ci permette di ipotizzare che l’ambiente del cervello rettiliano è costituito da ‘cose’ con le quali gli organismi appartenenti a tale tipologia neurobiologica interagiscono ciclicamente. In questa interazione ciclica, la categorizzazione delle ‘cose’ assurge, tramite un primordiale abbozzo di processo percettivo, a ‘oggetto’. Il tipo di memoria necessaria e sufficiente per sostenere un simile mondo relazionale è quella procedurale, la memoria, cioè, degli schemi di azione necessari per soddisfare i bisogni dell’organismo.

http://www.spaziopiu.it/sirts/opinioni/Ceccarelli_II.html
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machine gun yogin

Re: Il Cervello Rettiliano
« Reply #2 on: January 31, 2010, 15:24:55 pm »
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Questo 3d andrebbe inserito anche in yoga, meditazione, e metodi occidentali

Grande 3picchi

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kiko

Re: Il Cervello Rettiliano
« Reply #3 on: January 31, 2010, 15:27:43 pm »
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e pensare che fino a qualche anno fa certe cose le diceva solo Montaigue .......   e walmsley    8)

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Re: Il Cervello Rettiliano
« Reply #4 on: January 31, 2010, 15:30:01 pm »
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SEI UN ANIMALE!!!
Sei proprio un animale!!!
Quanto spesso abbiamo detto questa cosa a qualcuno, magari sperando di insultarlo e/o di
offenderlo?!?!? Io personalmente almeno qualche volta!!!
Dicendo questa frase, però, non facciamo nient’altro che affermare una verità scientifica.
Noi SIAMO animali, che lo vogliamo o no. E come tali ci comportiamo.
Ora molte persone che stanno leggendo questo file si (o mi!?!?) diranno indignate: “cosa
scrive questo?!?!? Io non sono un animale, io mi comporto da ESSERE UMANO”….ebbene se
leggerete fino alla fine quello che vi sto riportando magari riuscirete a capire meglio cosa intendo.
Innanzitutto dovete sapere che, oltre alla conosciuta divisone tra emisfero destro e sinistro, il
cervello umano può essere suddiviso in TRE ELEMENTI SOVRAPPOSTI, che si sono sviluppati
nei vari stadi di evoluzione di noi esseri umani (ATTENZIONE!!! questa È una realtà scientifica,
scoperta da uno studioso di nome Mc Lean).
Il primo di questi elementi (che corrisponde all’ipotalamo) è detto CERVELLO
RETTILIANO. Si chiama così perché è la parte di cervello più antica, che si è sviluppata quando i
nostri progenitori erano solo dei rettili. Questa parte del cervello, oltre a regolare le funzioni vitali
più “profonde” come il battito del cuore ecc, è quella che regola gli ISTINTI dell’uomo che, guarda
caso, sono ESATTAMENTE uguali a quelli di qualsiasi altro essere vivente su questa terra
(compreso lo GNU indiano e…i Bonobi…ciao Giò): ovvero l’istinto primario della sopravvivenza,
quello della riproduzione per migliorare la specie e quello della sopravvivenza della specie stessa.
Gli impulsi che ci manda questo cervello sono essenzialmente quelli di: mangiare quando
abbiamo fame (per farlo naturalmente occorre prima ammazzare una povera preda inerme, di cui
però questa parte del cervello percepisce solo le ottime qualità nutritive), dormire quando abbiamo
sonno, trombare il più possibile e scappare se si viene attaccati. Se proprio non si può scappare
quando si viene attaccati il nostro caro rettile ci manda l’impulso di uccidere (o almeno tentare di
farlo) colui che ci attacca e, se proprio non ci si riesce, questa parte di cervello si occupa di
anestetizzarci e paralizzarci allo scopo di rendere il trapasso il più indolore possibile.
Un paio di esempi del funzionamento di questo cervello sono i seguenti: se provate ad
avvicinarvi a un che sta annegando, questo sistematicamente vi metterà le mani addosso e cercherà
di tenersi su spingendo voi in basso!!! È un bastardo? Vuol morire in compagnia?
No…semplicemente il SUO cervello rettiliano gli sta lanciando l’impulso di salvarsi in qualsiasi
modo…non gliene frega una mazza di voi!!! Un altro esempio è questo: qualcuno vi ha mai messo,
senza che voi ve lo aspettaste, una mano dietro la schiena mentre eravate sul ciglio di un
precipizio!?!?! Vi siete accorti che per un attimo non siete riusciti a muovervi, pensare, dire
qualcosa (e dopo vi siete cacati nelle braghe?)!?!? Non vi preoccupate è una cosa normalissima!!! Il
vostro cervello rettiliano ha analizzato la situazione (pensando di essere stato attaccato), ha deciso
che non c’era nulla da fare e vi ha paralizzato per non sentire dolore durante il trapasso…il tutto in
un attimo piccolissimo.
Il cervello rettiliano non può imparare alcunché e ripete quello che sa fare in modo innato e
se vuoi insegnargli a non ammazzare tutti quanti per sopravvivere non puoi…una vera seccatura per
i conquistadores del nuovo mondo, che hanno dovuto far la fatica di sterminare tutti le varie
popolazioni indigene che sono state così reticenti a sottomettersi per farsi ammazzare senza fatica…
La seconda parte del cervello è detta CERVELLO MAMMIFERO o MAMMALIANO,
perché si è sviluppata con l’avvento dei piccoli mammiferi.
Questa porzione di cervello è la sede dei nostri processi affettivi e di una gran parte del
nostro “imprinting” comportamentale. La porzione di cervello ragiona (per così dire, visto che non
può ragionare e nemmeno formulare un pensiero nel senso comune del termine: è il nostro
inconscio) essenzialmente sulle 4 F (secondo gli scienziati) Feeling (sentimenti), Food (cibo),.....
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Re: Il Cervello Rettiliano
« Reply #5 on: January 31, 2010, 15:32:06 pm »
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Fighting (combattimento) e Fucking (questo non lo traduco). Da notare che almeno tre delle quattro
F sono riconducibili alla parte rettiliana del cervello, anche se qui vengono analizzati con una sottile
differenza.
Il cibo infatti è connesso non tanto alla sopravvivenza ma al piacere che si prova
ingurgitandolo (non a caso tanti pensano che, dopo il sesso, mangiare sia la cosa più bella al
mondo). Il fucking è più selettivo (nel senso che non si vuole trombare proprio tutti tutti, ma solo
quelli che possono assicurare un reale miglioramento della specie…da qui la ricerca ossessiva di
donne con delle curve uguali a quelle del circuito di Monza o di uomini che possono essere fisicati
o no, ma che però devono essere “solidi” (vuoi dal punto di vista fisico, da quello morale o
finanziario…dipende dalla donnina in questione), in modo da poter assicurare la sopravvivenza
della prole…questo però è un discorso troppo complesso, che richiederebbe una trattazione a sé)).
Anche il fighting è diverso…se nel caso del cervello rettiliano il combattimento era una
questione di sopravvivenza (e quindi veniva fatto allo scopo REALE di far male anzi, di uccidere),
nel caso del combattimento “mammifero” il combattimento è più volto a determinare chi tra i
contendenti è il dominante e quindi chi ha il diritto di riprodursi: in questo caso non c’è mai la reale
intenzione di ferire gravemente o uccidere, ma solo di far male quel tanto che basta da far capire
“chi è che comanda” (qualcuno sa di cosa parlo??!?!) inutile dire che tutti i tipi (o quasi) di arti
marziali praticate attualmente si basano su questo secondo tipo di combattimento e quindi, in caso
di aggressione vera da parte di un predatore (che nel nostro caso può essere un pazzo assassino con
il coltello che per derubarci è disposto REALMENTE a uccidere) risultano totalmente
inefficaci….la chiudo qui perché anche di questo argomento ci sarebbe da parlare (o scrivere) per
ore…
I sentimenti…sono, secondo me insieme al sesso (ancora lui), i VERI rappresentanti di
questa porzione di cervello. Tenete presente che i sentimenti servono anche ad apprendere delle
cose (che so…a un bambino viene detto dalla mamma che Babbo Natale esiste…avete presente la
sua reazione quando scopre che non è vero? Questo succede perché la sua informazione “Babbo
Natale esiste” è legata al sentimento di amore e devozione che prova per la mamma…in questo caso
la sua convinzione sarà molto più forte e soffrirà molto di più nel momento in cui scoprirà che non è
vero (penso che questa scoperta sia uno dei traumi infantili più grossi ☺)), oltre che a formare la
base per i nostri futuri ragionamenti e a determinare la nostra condotta di vita.
In realtà ci sono anche altri aspetti che sono propri di questo cervello, anche se non
sappiamo ammettere che ci sono perché troppo “animali”:
Il senso del territorio (è entrato in casa MIA senza il MIO permesso…è già buono che non
pisciamo davanti all’uscio di casa, ma in compenso recintiamo il nostro giardino con delle
staccionate a dir poco inutili, se non a far capire che quello è il territorio di qualcuno)
Il senso del branco (caz… o’! ieri sono uscito con la cumpa…oppure: sono andato con gli
scout/il gruppo di volontariato/la squadra di basket a fare una passeggiata ecc.) e tutto quello che ne
consegue: comportamento sociale ecc ecc. (una cosa che ho notato quest’estate: una fidanzatina che
SCHIACCIAVA I PUNTI NERI AL SUO LUI….a qualcuno è venuta in mente la scena che si vede
nei documentari delle scimmie che si puliscono dalle pulci!?!?!?)
Il rituale del corteggiamento (molto legato al sesso e per questo non ne parlo…troppo lungo
e faticoso)…
E altro, che però adesso non mi viene in mente (ma comunque sempre molto umano ma nel
contempo animale)
Infine c’è la Neocorteccia o CERVELLO RAZIONALE, che, come si può facilmente intuire
è la base di tutti i nostri processi razionali come la parola, IL PENSIERO, il calcolo (ma anche la
poesia il canto e la musica) oltre ad essere la sede di gran parte del nostro sistema motorio e della
capacità di ASTRAZIONE e IMMAGINAZIONE (molto utile quando si tratta di capire come...
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machine gun yogin

Re: Il Cervello Rettiliano
« Reply #6 on: January 31, 2010, 15:34:46 pm »
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Fighting (combattimento) e Fucking (questo non lo traduco). Da notare che almeno tre delle quattro
F sono riconducibili alla parte rettiliana del cervello, anche se qui vengono analizzati con una sottile
differenza.
sono riconducibili anche alla parte bassa femminile

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Re: Il Cervello Rettiliano
« Reply #7 on: January 31, 2010, 15:35:41 pm »
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risolvere un problema ma parecchio dannosa quando non si riesce a risolverlo e di conseguenza la
nostra immaginazione lo ingigantisce fino a farlo diventare l’unica ragione della nostra vita – che in
questo caso diventa sfigatissima - rendendoci autentici pippaioli mentali). Non mi dilungo oltre su
questa parte di cervello visto che tutti noi lo consociamo benissimo (?)
Fin qui tutto normale…a questo punto vi potrete dire “e chissenefrega? Io comunque c’ho la
neocorteccia che mi rende molto più fico di un semplice gatto…MI SPIACE MA NON è così…il
punto è che i cervelli, così divisi ma comunque collegati fra loro comunicano, ma A SENSO
UNICO…in altre parole il cervello funziona in base ad un sistema PRIORITARIO:
La priorità 1 ce l’ha il cervello rettiliano
La priorità 2 ce l’ha il cervello mammaliano
La priorità 3 ce l’ha il cervello razionale
Un impulso rettiliano (e quindi a livello istintivo) influenza il pensiero razionale. Il pensiero
razionale non può influenzare un istinto: l’unica cosa che può fare è cercare di tenerlo a bada il più
possibile (dandogli, nel contempo, sempre più forza e importanza) fino alle due uniche soluzioni
possibili: o si cede all’istinto o ci si blocca, creando disfunzioni psicofisiche o malattie
psicosomatiche, che sono tanto di moda al giorno d’oggi!!!
Provate a DIRE (parlare è razionale) ad un anoressico di mangiare perché non è grasso e che
anzi qualche chilo in più gli farebbe bene…una certa parte del suo cervello (quella razionale) non
può non saperlo…cazzarola pesa 15 kg ed è alto 1.99…eppure non gliene frega assolutamente
niente, anzi…lui si PERCEPISCE grasso! Provate a DIRE a un terrorista che è sbagliato quello che
fa: non lo può percepire, perché è una vita che gli ripetono il contrario e glielo anno ripetuto TUTTI
quelli cui lui era più legato, fino a fargli penetrare l’informazione al livello del cervello mammifero:
mamma, papà, zio, Himam della moschea…che poi sono magari stati ammazzati da quelli che lui
ora odia ancora di più (ma questa è un’altra storia).
Risultato? Il cervello razionale NON HA potere decisionale…la sua unica forza è quella di
poter prevedere le difficoltà e immaginarne le soluzioni! gli istinti non potranno mai essere sopiti
ecc…
Il problema del periodo attuale (ma ormai da un millennio e più a questa parte) è che vi (ci?)
hanno insegnato che quello che funziona è solo il cervello razionale e che tutti gli altri non devono
essere ascoltati: a parte che non se ne può fare a meno, ma il punto è: in realtà ci insegnano ad
essere squilibrati!!!! È per questo che, secondo, me ci sono così tante paranoie in questo
periodo…perché non seguiamo più la nostra natura di animali
Ora la termino qua perché mi sono annoiato da solo e quindi vado a caccia!!!
Haplo
http://www.welovemercuri.com/files/Sei%20proprio%20un%20animale.pdf

alcuni spunti interessanti tralasciamo ovviamente le colorazioni dell'intervento ironiche... ;)
...Sono il padrone del fuoco e vedo le cose nascoste, vedo la fiamma che si fa tempo, odo il flessibile fuoco del sacrificio sonoro sono un Unuzi, un bimbo davanti al mistero del mondo colmo di timore davanti al Fuoco, che ricompone le cose disperse..Preghiera di uno Sciamano Siberiano.***

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Re: Il Cervello Rettiliano
« Reply #8 on: January 31, 2010, 15:38:00 pm »
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Fighting (combattimento) e Fucking (questo non lo traduco). Da notare che almeno tre delle quattro
F sono riconducibili alla parte rettiliana del cervello, anche se qui vengono analizzati con una sottile
differenza.
sono riconducibili anche alla parte bassa femminile

oh capito ti rinchiudo nella gabbia con Sabino e Ky .... >:( ;D :D
...Sono il padrone del fuoco e vedo le cose nascoste, vedo la fiamma che si fa tempo, odo il flessibile fuoco del sacrificio sonoro sono un Unuzi, un bimbo davanti al mistero del mondo colmo di timore davanti al Fuoco, che ricompone le cose disperse..Preghiera di uno Sciamano Siberiano.***

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Re: Il Cervello Rettiliano
« Reply #9 on: January 31, 2010, 15:39:06 pm »
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Fighting (combattimento) e Fucking (questo non lo traduco). Da notare che almeno tre delle quattro
F sono riconducibili alla parte rettiliana del cervello, anche se qui vengono analizzati con una sottile
differenza.
sono riconducibili anche alla parte bassa femminile

oh capito ti rinchiudo nella gabbia con Sabino e Ky .... >:( ;D :D
non puoi buttarci dentro anche qualche femmina, non mi piacciono i trenini XD


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KYI~instinct fight

Re: Il Cervello Rettiliano
« Reply #10 on: January 31, 2010, 15:49:10 pm »
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discorso interessante , ......  voglio rileggerlo

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Offline Trepicchi

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Re: Il Cervello Rettiliano
« Reply #11 on: January 31, 2010, 16:07:12 pm »
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La teoria del cervello tripartito secondo MacLean (parte I)
Michele Ernandes. La teoria del cervello tripartito secondo MacLean e la formazione dell’idea dell’«Essere dall’Immensa Potenza».
Titolo originale: «MacLean’s Triune Brain and the Origin of the “Immense Power Being” Idea» in The Mankind Quarterly 39 (2): 173-201, Winter 1998


La predisposizione genetica si esplica mediante lo sviluppo delle strutture nervose encefaliche. Paul D. MacLean (1970/1990) ha elaborato un modello della struttura e dell’evoluzione dell’encefalo, descrivendolo come “Triune Brain” (cervello uno e trino) perché vi ha individuato tre formazioni anatomiche e funzionali principali che si sono sovrapposte ed integrate nel corso dell’evoluzione. A queste tre formazioni egli ha dato i nomi di cervello rettiliano (Protorettiliano, R-complex), mammaliano antico (Paleomammaliano, Sistema Limbico) e mammaliano recente (Neomammaliano) (Tale suddivisione è chiaramente una semplificazione in quanto piccoli centri nervosi riferibili al Sistema Limbico o al Neomammaliano possono essere trovati, come “primordi”, nei Rettili).

“Si pensa che il cervello rettiliano rappresenti il centro fondamentale del sistema nervoso, essendo costituito dalla parte superiore del midollo spinale, da parti del mesencefalo, dal diencefalo e dai gangli della base” [ovvero dall’olfattostriato (tubercoli olfattori e nucleo accumbens) e da strutture definite come appartenenti al corpo striato (nucleo caudato, putamen, globo pallido e sostanza grigia associata) (MacLean 1985a, p. 220)] ... “MacLean ritiene che l’R-complex dei cervelli dei mammiferi attuali derivi da quello di rettili mammifero-simili che nel passato popolarono la terra in grande numero” (Jsaacson 1982, p. 240). “Ai fini dello studio neurocomportamentale comparativo, è spiacevole constatare che nessun rettile esistente appartenga alla stessa linea filetica dei mammiferi. Uno dei rettili mammifero-simili più antichi era nell’aspetto così simile ai Lacertili da ricevere il nome di Varanosaurus, un termine che fa riferimento al varano, di cui il drago di Komodo è un importante esempio. Per queste ed altre ragioni noi abbiamo privilegiato l’uso delle lucertole nei nostri studi comparativi” (MacLean 1985b, pp. 408-9).

Secondo MacLean (1973a, trad. it. 1984, p. 7) “il cervello di tipo rettiliano che si trova nei mammiferi è fondamentale per le forme di comportamento stabilite geneticamente, quali scegliere il luogo dove abitare, prendere possesso del territorio, impegnarsi in vari tipi di parata [comportamenti dimostrativi], cacciare, ritornare alla propria dimora, accoppiarsi, [procreare], subire l’imprinting, formare gerarchie sociali e scegliere i capi”. Come osserva Isaacson (1982, p. 246), “L’R-complex è necessario per i comportamenti (esibizioni) ritualistici [che seguono una sequenza predeterminata] e la comunicazione non verbale ad essi associata. A livello umano, MacLean ritiene che certe tendenze comportamentali sono dovute ad una eredità di disposizioni regolate (mediated) dalla stessa, primaria regione cerebrale. Esse includono alcune violente reazioni, la preferenza per la routine o per azioni rituali, ed alcune forme di attività sostitutiva”.

Il Sistema Limbico comprende i bulbi olfattivi, il setto, il fornice, l’ippocampo, l’amigdala (in parte; la rimanente è ‘striata’, cioè rettiliana), il giro del cingolo, e i corpi mammillari.

“Il cervello paleomammaliano, o sistema limbico, rappresenta un progresso dell’evoluzione del sistema nervoso perché è un dispositivo che procura agli animali che ne dispongono mezzi migliori per affrontare l’ambiente. Parti di esso concernono attività primarie correlate col nutrimento ed il sesso; altre con le emozioni e i sentimenti; ed altre ancora collegano i messaggi provenienti dal mondo esterno con quelli endogeni. La comparsa esplosiva delle attività tipiche del Sistema Limbico, ad es. a causa di epilessia [temporale], può scatenare un insieme di esperienze e sensazioni, alcune delle quali molto interessanti essendo associate con la convinzione della scoperta di verità fondamentali, senso di spersonalizzazione e stranezza, ed allucinazioni (MacLean, 1970)“ (Isaacson 1982, p. 246).

Per quando riguarda le sensazioni associate alla conoscenza delle verità fondamentali, MacLean (1973b, p.123) scrive : “Sembra che l’antico sistema limbico fornisca gli ingredienti per la forte sensazione affettiva o convinzione che noi attacchiamo alle nostre credenze, senza badare se siano vere o false!”

Isaacson aggiunge:

“Un altro modo di concepire il sistema limbico è vederlo come regolatore dell’R-complex. In base alle osservazioni sperimentali, tale regolazione sembra essere di natura inibitoria. La stimolazione del sistema limbico spesso sopprime comportamenti incipienti, mentre lesioni in esso prodotte spesso risultano “liberare” [ovvero disinibire] varie attività” (Isaacson 1982, p. 246).

“Il cervello neomammaliano consiste nel Neocortex e nelle strutture del tronco cerebrale con le quali è primariamente connesso” (MacLean 1985a, p. 220), come i lemnischi, i tratti piramidali ed anche il neo-talamo.

La neocorteccia è una delle strutture nervose più ampiamente studiate, ma allo stesso tempo una delle meno conosciute. Essa è, a livello umano, la sede del linguaggio ed, in generale, è la sede di quei comportamenti che permettono ad una persona di affrontare situazioni nuove ed inaspettate. L’abilità di prevedere il futuro risiede in essa.

Noi dobbiamo il pensiero cosciente alla neocorteccia: è la sede dell’autocoscienza, delle concezioni dello spazio e del tempo, delle connessioni di causalità e di costanza.

L’attività del cervello neomammaliano è mutualmente influenzata dal sistema limbico e dall’R-complex: “dovrebbe essere enfatizzato il fatto che i tre tipi di cervello non sono in alcun senso separati, entità autonome, anche se sono capaci di funzionare in qualche modo indipendentemente” (MacLean 1973b, p. 114).

“Non si sottolineerà mai abbastanza che questi tre tipi fondamentali di cervello presentano fra loro grosse differenze strutturali e chimiche. Eppure devono fondersi e funzionare tutti e tre insieme come un cervello uno e trino . La cosa straordinaria è che la natura sia stata capace di collegarli fra di loro e di stabilire una qualche sorta di comunicazione dall’uno all’altro.” (MacLean 1973a; trad. it. 1984, p. 5).

Per quando riguarda la struttura, nell’R-complex i neuroni sono raggruppati in alcune masse (nuclei o gangli); nel Sistema Limbico accanto ai nuclei ci sono strutture palliali (o corticali), nelle quali i neuroni sono disposti in tre strati (allocortex).

Ariëns Kappers (1909) ha definito il pallio laterale (cioè la corteccia piriforme) come paleopallio ed il pallio mediale (ovvero l’ippocampo) come archipallio (MacLean 1990, p. 254; Voogd et al. 1998, p. 1872). Il pallio dorsale dà origine al neopallio: in esso, la corteccia (isocortex) ha neuroni disposti in sei strati. Per quando riguarda la chimica, i ricercatori hanno trovato differenze meno marcate: mentre, per es., l’acetilcolina e la dopamina sono tipiche dell’R-complex (MacLean 1990, pp. 38-43), la serotonina è presente in tutti e tre i tipi di cervello (si veda oltre, § Correlazioni neurobiologiche).

L’R-complex possiede la capacità di stabilire relazioni fra i fenomeni, ma in una forma diversa da quella neocorticale; la relazione non è razionale, ma di tipo temporale (post hoc, propter hoc). Ciò conduce ad attività di routine, di conformità a situazioni precedenti, di ritualizzazione di comportamenti, ovvero ad atti ossessivo-coercitivi (pensiero magico).

Tale tipo di connessione fra i fenomeni diviene cosciente e può essere espresso linguisticamente dal Neocortex.

Il Sistema Limbico, a sua volta, aggiunge la componente emotiva a queste attività, determinando uno stato di rilassamento quando esse sono svolte, e uno stato ansioso quando vengono bruscamente interrotte o modificate.

Il Neocortex ha la capacità induttiva: dalle osservazioni dei casi particolari in cui nota che certi fenomeni sono effetti di determinate cause, esso inferisce che “ogni fenomeno è effetto di una causa”.

Pertanto il Neocortex tende a stabilire connessioni in qualche modo razionali fra i fenomeni: esso è capace di farlo più o meno bene, secondo le sue conoscenze.

Riassumendo, la connessione causale fra fenomeni stabilita dal cervello nel suo insieme può essere:

di tipo razionale, osservabile, sperimentale, se il Neocortex riesce a trovare la causa;
di tipo magico, che non è osservabile né sperimentale, ha gradi più o meno alti di illogicità, ed è accettata per fede. Il pensiero magico ha la sua origine inconscia nell’R-complex e viene elaborato e reso cosciente dalla corteccia cerebrale, che tenta di dargli una parvenza di razionalità.

http://www.uaar.it/ateismo/contributi/13.html
...Sono il padrone del fuoco e vedo le cose nascoste, vedo la fiamma che si fa tempo, odo il flessibile fuoco del sacrificio sonoro sono un Unuzi, un bimbo davanti al mistero del mondo colmo di timore davanti al Fuoco, che ricompone le cose disperse..Preghiera di uno Sciamano Siberiano.***

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Offline Trepicchi

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Re: Il Cervello Rettiliano
« Reply #12 on: January 31, 2010, 17:21:20 pm »
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...Sono il padrone del fuoco e vedo le cose nascoste, vedo la fiamma che si fa tempo, odo il flessibile fuoco del sacrificio sonoro sono un Unuzi, un bimbo davanti al mistero del mondo colmo di timore davanti al Fuoco, che ricompone le cose disperse..Preghiera di uno Sciamano Siberiano.***

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Offline baltoro 06

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Re: Il Cervello Rettiliano
« Reply #13 on: February 03, 2010, 10:15:28 am »
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Bravo Trepicchi, sappi che apprezzo molto questi tuoi 3d didattici.

Personalmente proprio in questi ultimi mesi ho dato molta importanza a questo aspetto dell'istinto primordiale o come vogliamo chiamarlo.
Con alcuni miei allievi più avanzati abbiamo fatto delle prove ed il risultato è che più si bypassa la coscienza attiva, la neocorteccia giusto per intenderci, più ci si "lascia andare" e più i movimenti diventano fluidi ed efficaci.
Purtroppo quando si imparano cose nuove, si è molto impegnati a cercare di coordinare e capire il movimento. Ebbene...più si cerca di razionalizzare il movimento, più questo risulta difficile.
Ultimamente sto cercando di portare avanti questo discorso nei corsi che faccio nelle scuole elementari: guardate, provate e poi non pensateci, fate in maniera naturale. I primi riscontri sembrano essere positivi, vedremo in seguito.

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Offline yipeng

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Re: Il Cervello Rettiliano
« Reply #14 on: February 03, 2010, 15:01:29 pm »
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Sei un grande tre! Con calma mi rileggo le cose che hai scritto... nel frattempo che ne dici del fatto, non so dove l'ho letto, che per "risvegliare" quelle zone due sono i fattori fondamentali: PIACERE e CONSAPEVOLEZZA. Più si agisce in modo consapevole su movimenti, la loro origine, l'origine della forza, insieme al sapore di piacere che accompagna tutti i movimenti e più si agisce sugli istinti.
Personalmente, dopo tre anni che praticavo ho riscontrato proprio questo modo completamente diverso di muovermi (tieni conto che avevo circa 20 anni di karate)... e poi mi spiega anche il mio stupore nei primi allenamenti con Yang Lin Sheng quando insisteva sul piacere di stare in zz.