che differenza c-è esattamente tra creare uno stile di karate proprio, per dire, e aprire un dojo nel quale insegnare il proprio modo di praticare karate?
A mio avviso, il "tuo modo" di far Karate, lo raggiungi partendo da determinate basi, le stesse che hanno avuto tutti i tuoi compagni di Dojo.
Proprio quelle basi, quel buon modo di insegnare le fondamenta, didatticamente impeccabili e uguali per tutti, ti ha permesso di costruire una tua consapevolezza, di giungere a tue convinzioni e di adattare quei movimenti e quei concetti alla tua persona.
In quel momento, ciò che facevi uguale a tutti, diventa tuo, unico, che almeno per te (e forse solo per te) diviene efficace e perfetto.
Quando però insegni, per offrire ai toui allievi le stesse opportunità che hai avuto tu, dovrai fornirgli le stesse basi e gli stessi strumenti.
Se insegni le tue conclusioni, quelle cose che sono ottime ma solo per te (in modo certo) non hai certezza che si adatteranno ai tuoi allievi, non fornirai ai tuoi allievi l'opportunità di fare quanto hai potuto fare tu.
Fondare il proprio stile significa questo, almeno quando non si è dei fenomeni di massima caratura, universalmente riconosciuti, ai quali viene "chiesto" di insegnare il loro modo di fare AM.
Diversamente da così, trovo giustissimo passare agli allievi le proprie considerazioni, le cose che si sono apprese e scoperte, così come quelle che si sono inventate, ma all'interno di un Dojo dove si forniscano le "basi" che si sono ricevute, allora si che significa dare qualcosa in più agli allievi, ciò che si è ricevuto più ciò che da noi ne è scaturito, la prima delle due cose, quando si fonda una roba nuova......non la si fornisce più, quindi si da qualcosa in meno.
Certo, poi uno, a livello personale, diventa Soke, Babbo Natale o quello che vuole, non spartisc epiù le quote con federazioni o altro eccetera, ma questo è un discorso che con l'Arte Marziale centra come me con i capelli
P.S.
Stesso concetto espresso benissimo da Ookamiyama con l'esempio di Montanari.