Complice anche una discussione che ho avuto con un mio amico, mi sono trovato a ripensare a questi due filmoni che mi hanno tenuto compagnia durante la mia adolescenza.
Ho pensato di mettere questa discussione in Interstile perchè in realtà i concetti possono essere estesi a qualunque disciplina marziale. Inoltre do per scontata la trama presupponendo che tutti, che amiate o che odiate il Karate li abbiate visti almeno una volta, altrimenti sappiate che vi siete guadagnati il mio disprezzo
Non mi interessa parlare del realismo delle scene di combattimento (inesistente), nè la veridicità della storia (Dux pare essere proprio il corrispettivo del nostro Emilione) ma proprio analizzare il messaggio che portano e soprattutto quali interpretazioni ne possono derivare.
IL PROTAGONISTA PRIMA DELLA CURA
Karate Kid:Daniel LoRusso è timido, imbranato, dal fisico gracile. Si può dire che è senza dubbio un perdente ed è vittima delle angherie dei bulli della zona.
Bloodsport:Frank Dux ha la faccia un po' scema ma intraprendente e scavezzacollo, tanto da andare incoscientemente in casa di altri per rubare. Il maestro Tanaka avendolo sorpreso nella sua casa, scorge in lui del potenziale ("Hai del sangue freddo!").
GLI ALLENAMENTI E LA TRASFORMAZIONE
Karate Kid:Il principale motore di Daniel è lo spirito di vendetta contro il tabbozzo. Il Karate è un mezzo con cui ottenere una rivalsa sociale, e soprattutto grazie al Karate che può affermarsi anche in altri campi che esulano dall'arte marziale.
Daniel viene sottoposto ad allenamenti "strani" e a quanto si può vedere, totalmente slegati dal combattimento. Da' la cera, raschia i pavimenti e così via. La preparazione comporta più una sofferenza psicologica che fisica, la principale difficoltà è rappresentata dalla noia.
Daniel desidera imparare il Karate ma odia il doversi applicare ed è spesso tentato di rinunciare.
L'allenamento è completato in pochi mesi ed il ragazzo è pronto per affrontare la sua "prova". Non sembrano esserci particolari differenze tra il Daniel prima e dopo la cura (anzi, se guardiamo gli espisodi successivi, diventa sempre più bolso), per certi versi rimane sempre un imbranato.
Bloodsport:Frank viene preso dal maestro Tanaka e severamente allenato. Inizialmente l'allenamento non prevede il combattimento, cosa che irrita parecchio il giovane ("Se pensa che io sia qui per perdere tempo si sbaglia!"). Successivamente inizia anche la fase di allenamento al combattimento di un Frank ormai già più maturo, che viene sovente malmenato e buttato per terra. Il ragazzo non da' mai segno di cedere, anche quando si trova a terra sanguinante ringrazia il suo maestro. Le prove fisiche comportano dolore e fatica (anche se un po' truzze come la divaricata con le corde
).
Frank ha le palle già di suo, non è il Karate a dargliele.
Dopo diversi anni, al momento di essere pronto per la "prova" è un membro dell'aeronautica militare, aitante ed energico. Frank sceglie di partire per il Kumite unicamente per il desiderio di misurarsi.
CONFRONTO TRA PROTAGONISTI E ANTAGONISTI
Karate Kid:Daniel è un ragazzo non particolarmente dotato che viene allenato da Miyagi, un maestro che nonostante il fisico tipico dell'anziano sedentario si rivela essere in grado di combattere come e meglio dei suoi rivali.
Entrambi si raffrontano con i rispettivi del Cobra Kai: Lawrence è uno degli allievi di punta del dojo, atletico e veloce, e il maestro Kreese è un uomo di mezza età fisicato.
La calma, la bontà e le qualità positive vengono associate agli scarsoni mentre quelli che si fanno il mazzo (come si vede nella scena in cui Daniel sbircia nel dojo dei Cobra), allenati e forti sono tutti arroganti e presuntuosi.
Bloodsport:Sia Frank che il suo antagonista, Chong Lee, sono entrambi forti, allenati e desiderosi di combattere.
La differenza tra loro sta nel carattere.
IL RAPPORTO COL MAESTRO
Karate Kid:Miyagi segue Daniel in ogni sua fase di crescita e confronto, come una confortante presenza sempre pronto a risolvere (con supporto psicologico e anche fisico, nonostante l'età) i guai in cui il ragazzo si invischia. Tra l'invincibile maestro e l'allievo che non potrà mai eguagliarlo, c'è un rapporto simbiotico.
Bloodsport:Tanaka invecchia, al momento che Frank deve partire per Hong Kong è ormai costretto a letto da una brutta malattia. Data la sua condizione non può che offrire la sua fiducia e il suo appoggio morale.
Bene, detto tutto questo, io credo che per quanto sia un B-movie, Bloodsport racconta il Karate e la realtà di questa disciplina (ma anche di altre AM) molto più realisticamente e in maniera disincantata.
Ci sono gli estenuanti allenamenti, un protagonista che ha gli attributi per diventare un combattente, l'ineluttabilità del tempo che corrode anche il migliore tra i maestri.
Se ci pensiamo bene, molti clichè che hanno portato alla perdita di credibilità delle AM sono tutti riscontrabili invece in Karate Kid:
- il fatto che con allenamenti "particolari" si possa sopperire ad un'evidente inferiorità fisica (anche tralasciando il discorso che in pochi mesi uno sfigato dal prendere botte da tutti si trova in condizione di vince un torneo dove partecipano esperti di Karate)
- il vecchio maestro sempre forte e sempre imbattibile (non me ne voglia la buonanima di Morita che comunque interpretò magistralmente l'eccentricità tipica di certi maestri giapponesi).
- la supermossa vincente, la tecnica della gru... ma poteva anche essere il pugno del drago del Ragazzo dal Kimono d'Oro (
)
Nondimeno Karate Kid rimane un divertente film per le famiglie e anch'io lo riguardo sempre volentieri quando capita, ma penso che abbia avuto la sua parte nel contribuire al radicamento di certe idee fuorvianti sul Karate e sulle AM in genere.
EDIT: aggiunto pezzo di frase mancante