Magari se ci si ritrova al gathering se ne può parlare e avendo la possibilità provare dal vero, tanto si parla cmq di un principio trasversale a tutte le arti di striking.
Il discorso del "colpo dato a metà". Il diretto che descrivono Dempsey e Driscoll, che ha elaborato Lee nel jkd non è un semplice jab privato della rotazione dell'avambraccio, ma ha una meccanica sua.
Semplifico un attimo per non fare un trattato.
La rotazione che si fa nel jab, trova una sua giustificazione nel tipo di colpo che è diventato il jab negli anni: un colpo di disturbo, o per saggiare la risposta dell'avversario, o per controllare la distanza, o per mettere punti. Molto spesso non è caricato minimamente, il corpo non lo segue, c'è solo bisogno di rapidità: e la rotazione di 90° è il sistema per ottenere questa rapidità, vale a dire sfruttare quest'effetto "frusta": torco il polso e l'avambraccio "scatta". Nel migliore dei casi, chi lo tira fa seguire un passo in avanzamento, e allora questo jab ha un po' di potenza in più.
Il diretto del jkd ha una meccanica diversa, ma ha anche funzione e scopo diversi: rendere anche quel pugno un'arma di offesa (quasi) pari al cross o al gancio. Il surplus di energia creato dalla torsione dell'avambraccio è minimo rispetto ai contributi dati dalla spinta del piede arretrato e dalla torsione del bacino (oltre che nell'allungamento del braccio verso il bersaglio, ovviamente).
Ne si guardagna una struttura più rigida e solida, in quanto l'articolazione del polso è in linea con le altre attraversate dalla power line (gomito e spalla).
Ah, faccio notare che in questo modo le 3 ultime nocche colpiscono il bersaglio, e non le prime 2.