Dunque, provo a rispondere, premettendo che quel che scrivo in merito all'efficacia del pugno verticale a 3 nocche è, pur supportata da testi ed esperienze, comunque una mia visione della cosa.
premessa
Perché solo la combinazione prime 2 nocche o ultime 3? banale, perché in qualsiasi altro modo, le nocche non starebbero sullo stesso piano passante per la loro sommità. Esempio: nocche di indice, medio e anulare disegnano una montagna, quindi su un bersaglio non potranno praticamente mai impattare contemporaneamente. Quel che può impattare contemporaneamente sono solo o le prime 2 assieme, o le ultime 3 assieme.
sulla verticalità del pugno e sulle 3 nocche
Il nostro polso e la nostra mano hanno una posizione naturale nella quale vi è completo allineamento tra di essi e l'avambraccio. Poggiamo mano e avambraccio naturalmente su un tavolo e guardiamoli: l'articolazione del polso è perpendicolare rispetto a una ipotetica retta che corre lungo l'avambraccio. Perché il pugno al momento dell'impatto non faccia sì che questa articolazione si muova disperdendo parte della forza di impatto, ci dev'essere questo allineamento tra pugno e avambraccio (se invece impatto con il polso non in asse, al momento dell'impatto provocherò cmq una ulteriore progressione della torsione, a meno che io non resista a tale forza con la contrazione muscolare, o non controlli il colpo al momento dell'impatto).
In questa posizione, quali nocche sono allineate, anzi perfettamente in asse con l'asse longitudinale dell'avambraccio? Sono la nocca del dito medio e la nocca dell'anulare. Quella del mignolo così come quella dell'indice sono disassate, addirittura al limite dell'essere esterne al contorno dell'avambraccio. Ciò lo si vede bene osservando l'angolo che forma il tendine flessore di indice e mignolo con il flessore del medio (flessori visibili sul dorso della mano). Se vogliamo essere pignoli, il mignolo è meno disassato, meno esterno del corrispettivo indice.
Ora chiudo il pugno. Per produrre la minor torsione possibile del polso al momento dell'impatto, con cosa dovrò impattare? Risposta di Nicola guardando le angolazioni: con le ultime 3 nocche, perché il polso rimane in asse, non ruota. Se viceversa voglio colpire con le prime 2, dovrò compiere una leggera torsione per metter in asse la nocca del dito indice. Ciò crea una discontinuità, una possibile criticità al momento dell'impatto, nonché la necessità di "aggiungere" un piccolo movimento al pugno (mettere in asse le nocche).
Una osservazione sul polso in asse. In arrampicata, quando il climber deve prendere una presa chiamata "bidito" (cioè una presa piccola, spesso un buco, che si tiene solo con 2 dita), la presa la prende con quali dita secondo voi? Risposta: con il medio e con l'anulare. Per 2 motivi: perché il medio è il dito più forte, mentre anulare e indice si equivalgono quasi (l'indice è leggermente, ma solo leggermente, più forte). Secondo e più importante motivo: medio e anulare sono in asse con l'avambraccio, per cui sospesi su quella presa, i climber non hanno bisogno di "correggere" con una torsione del polso l'allineamento, in quanto le dita sono già allineate. Si provi a tenere un bidito con indice e medio e si veda che invece il polso ruota, e per rimanere in asse (il che è inevitaible se ci si appende col proprio peso sulle dita) sarebbe cotretto all'applicazione di una forza notevole al polso per controbilanciare la rotazione.
Come ulteriore prova, come dicevo in altri messaggi, si può provare a seguire quel che dice Dempsey nel suo libro, testando allineamento del polso e le 3 nocche provando ad appoggiare il braccio steso per il jab, contro un muro, caricandoci sopra un po' del nostro peso (lasciandosi cadere verso il muro). Provando prima col pugno orizzontale, poi verticale, poi con 2 nocche e poi con 3, insomma in tutti i modi, sarà facile vedere come la posizione stabile e comoda, oltre che quella che fa sentire maggiore rigidità della struttura, è quella a pugno verticale con le 3 ultime nocche appoggiate al muro.
Questione "pericolosità per le 3 nocche".
con le ultime 3 nocche che impattano sul bersaglio, a parità di forza espressa, ho una superficie maggiore su cui essa si distribuisce rispetto alla posizione con le prime 2 nocche. Ciò va nella direzione della salvaguardia del pugno rispetto agli effetti dell'impatto, in quanto la reazione della superficie impattata, come detto, va a scaricarsi su una superficie maggiore. In questo modo la pressione (che è la forza divisa per la superficie di impatto) è pertanto minore, e quindi minore è la possibilità di danneggiarsi.
Ho fatto un rapido calcolo. La superficie delle ultime 3 nocche della mia mano è pari a 3.85 cmq, mentre quella delle prime 2 nocche è 2.76 cmq (=centimetriquadri). Ammettiamo di generare col pugno una forza di 10 KN (chilonewton, per chi non ha dimestichezza di fisica, sene freghi, immagini solo il numero 10).
Nel caso del pugno a 3 nocche, la pressione esercitata è pari a 2.59 KN/cmq, mentre nel caso del pugno a 2 nocche siamo a 3.62 KN/cmq. Quasi il 40% in più!
Quanto sopporterà la mia nocca dell'anulare, che Ryujin fa notare essere più piccola di quella dell'indice? sopporterà una pressione totale di 3.1 KN, mentre quella dell'indice quasi 5 KN!
Facendo infine un discorso più terra terra, avendo una superficie maggiore di impatto con il pugno a 3 nocche, è statisticamente più probabile che essa si adatti alla superficie impattata (la faccia di un avversario), scaricando la forza in più microdirezioni.Ciò ancora di più evita possibili traumi, in quanto non grava specificamente su porzioni piccole del nostro pugno (e quindi, come dicevo prima, generando pressioni maggiori, in quanto la pressione aumenta al diminuire dell'area di impatto).
Ecco. Per ora avrei finito.
Termino però con un po' di risposte al volo:
La torsione del polso non avviene al momento dell'impatto, ma parte quando parte il pugno (cioè quando comincio a stendere il braccio) e termina quando impatto col bersaglio, quindi la torsione di per sé non apporta maggior danno alla superficie impattata, in quanto quando il pugno colpisce, ha terminato la sua rotazione.
Nei piegamenti sui pugni la posizione naturale, così come ho spiegato sopra, è quella che non costringe il polso a torcere, quindi ancora una volta quella con le tre nocche appoggiate a terra. Provare nei 2 modi e notare la differenza di pressione nel caso con 2 nocche appoggiate e con 3. E' un'analoga prova a quella dell'appoggiarsi al muro di Dempsey.
Sulla protezione da parte del pollice, beh, se impatto con le nocche il pollice di per sé non protegge nulla, semmai protegge (per via della conformazione della base del pollice) medio e anulare dallo schiacciarsi all'indentro. Ma sono medio e anulare. Ma comunque sia si sta parlando di impatto con le nocche, e la forza che ricevono le nocche al momento dell'impatto si scarica sul polso e sull'avambraccio.
Guardando inoltre la radiografia della mano, si dimentica che la radiografia sovrappone le ossa, quindi non è possibile vedere realmente le dimensioni delle nocche in quel modo. Tuttavia anche da questa radio è possibile vedere come la somma della superficie delle ultime 3 nocche è superiore a quella delle prime 2. Addirittura sembra che la nocca del mignolo sia paragonabile a quella del medio, quindi dato che il medio è considerato il più resistente, a maggior ragione scelgo le ultime 3.
Ah, quasi dimenticavo....importantissimo. Altra cosa che genera una struttura rigida nel pugno alla Dempsey è il fatto che al momento dell'impatto ho allineate secondo lo stesso piano: articolazione del polso, articolazione del gomito, articolazione della spalla avanzata e articolazione della spalla arretrata.
E, per finire, perché torcendo il polso e colpendo con il pugno orizzontale ho una struttura più debole? perché se torco mi trovo con l'articolazione del polso a 90 gradi rispetto a quella del gomito. E se per caso la forza di reazione al momento dell'impatto si ritrasmette troppo (es. nel caso in cui io non ritragga velocemente il braccio immediatamente dopo l'impatto), dove andrà a scaricarsi? Lungo il braccio. E cosa provocherà? movimento nei punti di discontinuità. E quali sono? Le articolazioni. Però l'articolazione del polso tenderà a ruotare con maggior facilità o verso l'alto o verso il basso, mentre il gomito farà ruotare l'avambraccio verso l'interno. 2 rotazioni su piani perpendicolari, molto più difficilmente gestibili a livello neuromuscolare.
Probabilmente avrò ucciso di noia parecchia gente. Per chi è sopravvissuto però, spero siano state riflessioni interessanti.