Potremmo discutere sulla posizione del pugno video ma non ne vale la pena anche perchè comunque per quanto mi riguarda il discorso vale tranquillamente anche per il pugno verticale.
Partiamo dal concetto che il braccio che sferra il pugno, soprattutto il diretto in allungo, deve essere al momento dell'impatto come una spada, quindi solido, giusto? Anche Bas lo spiega (almeno su questo siamo d'accordo spero) con l'esempio del fiammifero.
Il problema è che noi uomini abbiamo due snodi, che di per sè non costituiscono la struttura ideale per una stoccata il polso e la spalla e soprattutto per affondare il pugno nel bersaglio. E' come se cercassimo di fare un affondo con un sansetsukon (il "nunchaku a 3 sezioni").
C'è naturalmente anche l'articolazione del gomito che costituisce un terzo snodo ma permette il movimento in un piano piuttosto che nello spazio (infatti è meno delicato) ed è più facile da bloccare con una semplice contrazione isometrica degli antagonisti quindi lo lasciamo da parte per questo discorso.
L'unico modo che abbiamo per ottenere quell'istante di rigidità necessario per l'affondo è bloccare entrambe le articolazioni che al momento ci interessano.
Ora se stendi il tuo braccio destro con la mano aperta e la ruoti nei due sensi, vedrai che i due snodi permettono una grande quantità di combinazioni possibili.
Prendiamo le due estreme.
Ruotando il palmo in senso orario ne hai una ed esso arriva a ore 1 circa, mentre ruotandolo in senso antiorario arriva a ore 2 o 3. In entrambi i casi polso e spalla lavorano di concerto. Ma in realtà puoi accorgerti che è possibile anche che lavorino come antagonisti, rendendo tutto l'arto superiore estremamente solido, e che è strutturalmente ideale per il pugno.
In sostanza è come se si porta il pugno ruotandolo fino a 45 (o meno, fino a quasi non ruotarlo nel pugno verticale) mentre si tiene una pallina da golf sotto l'ascella.
La potenza è estremamente maggiore (anche perchè si impedisce al gomito, tenendolo basso, di ammortizzare e/o disperdere l'energia derivante dall'impatto)
Nel portare un pugno tale necessaria solidità (che
deve essere presente per il minor tempo possibile, frazioni di secondo) serve ad evitare che
1) gli snodi facciano svirgolare il colpo diminuendo l'efficacia e mettendo in pericolo le articolazioni stesse con torsioni violente
2) l'impatto non causi infiammazioni a nervi e muscoli cosa che può facilmente succedere quando si colpisce a mano nuda poichè la superficie d'impatto estremamente ridotta causa sì uno shock maggiore a chi riceve il pugno, ma (Happosai mi insegna) per il principio di azione e reazione lo stesso shock viene rimandato al braccio che colpisce.
Può far male.
Diverso è il discorso per colpi come gancio o overhand.
Certo, per imparare questo tipo di contrazione ci vuole un allenamento specifico.
Ma se provi a fare dei piegamenti (mano vicina ala linea che scende dalla spalla) sui pugni contro una superficie solida e cerchi di mantenere il contatto solo con nocca di medio e indice, vedrai che ti esce
Il diretto con il dorso in basso sinceramente mi pare molto pericoloso per l'alta probabilità di incocciare in qualcosa con il pollice che è molto esposto...