Stilomania

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Re:Stilomania
« Reply #45 on: April 10, 2011, 15:41:37 pm »
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bene, abbiamo scoperto la vera identità di ryujin
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Re:Stilomania
« Reply #46 on: April 10, 2011, 19:37:45 pm »
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Ma no... io sono buonino :halo: lo dice anche il mio nick, e poi Souther mi sta sulle balle.

Probabilmente hai ragione.
Ma mi chiedo allora a maggior ragione perché esiste questa frammentazione...
sei sicuro che tu stesso non sia una delle cause della frammentazione?
in fondo le domande che poni,non creano esse stesse frammentazione?

bisogna decidere.
o il karate,e non solo,è stato sempre una cacca,o alcune condizioni hanno portato a essercelo.

faccio notare che io non porto il nome delle arti marziali che pratico,proprio perchè non credo nelgi stilismi.

come si può essere contrari agli stilismi e portare gli stili sotto l avatar?
come si puo dire che c è differenza tra aikido e kali quando il movimento che si esegue è lo stesso?

non è che magari quando fa comodo si difende lo stile,e quando non fa comodo si recita il ruolo di persona open mind?

naturalmente non dico a te,ma parlo in generale.

come dico sempre,non è un arte che ci rende piu forti,ma un buon maestro.il professore ha un importante ruolo all interno di cio che insegna!
Non è così.
Un conto è dire che la Muay Thai è diversa dalla Boxe che è diversa dal Karate. Ci possono essere delle commistioni frutto delle esperienze personali ma rimangono differenti. Qui, se ho correttamente interpretato il pensiero di Ronin, si parla degli stili di Karate, che per non confonfere io preferisco chimamare "scuole".
Le differenze possono essere culturali, io ho questo kata tu hai quello, ma molto meno pregnanti di quello che si vuole far credere (ripeto l'esempio di chi dice che gli Heian non servono a niente, mentre i Pinan invece... sì che sono adatti al combattimento :-X).

La verità è che il continuo confronto di esperienze al giorno d'oggi ha creato un vocabolario di base per tutte le scuole e per tutti gli stili, un'impostazione che, gira e rigira, è quella che risulta più efficiente e che secondo me tutti i praticanti di AM devono ottenere.
Poi ci possono essere delle particolarità (lo Shotokan sulla lunga distanza, lo Uechi sul condizionamento degli arti ad esempio), che sono in realtà una personalizzazione ma che ci piaccia o no c'è un kit di movimenti unico e abbastanza definito alla base di ogni buon praticante.

Io metto gli stili perchè provengo da quegli stili e tuttavia sono aperto di mente. Non credo proprio sia una contraddizione sapere da dove si parte anche se poi si decide di andare avanti per la propria strada.
Non a caso, poi,  scrivo solo "Karate"...

Poi non ho mai detto che il Karate è una cacca ??? non me lo sognerei mai.
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Re:Stilomania
« Reply #47 on: April 10, 2011, 23:32:50 pm »
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forse non è stato colto il paragone con souther, io non dicevo che eri cattivo, ma che, siccome ronin non trovava i kyusho su di te, significava che avevi la circolazione del ki al contrario

quindi ho scoperto anche la vera identità di ronin



questa è un pò più difficile da capire
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Offline Dipper

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Re:Stilomania
« Reply #48 on: April 10, 2011, 23:54:19 pm »
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forse non è stato colto il paragone con souther, io non dicevo che eri cattivo, ma che, siccome ronin non trovava i kyusho su di te, significava che avevi la circolazione del ki al contrario

quindi ho scoperto anche la vera identità di ronin



questa è un pò più difficile da capire
Ma guarda che avevo capito zio 8)
Ho capito anche l'altra citazione :P
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Re:Stilomania
« Reply #49 on: April 11, 2011, 09:26:52 am »
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Allora.....Matusa e Ryujin si rechino immediatamente a far uso e abuso di Bifidus Actiregularis (e vediamo se cogliete questa)  [kill] [kill] [kill] :D :D :D :D

Ryujin è Fudo della montagna e non ci piove :gh: :gh: :gh:

Un buon Karateka dovrebbe studiare tutti gli aspetti, la distanza lunga, breve, il condizionamento eccetera, non tanto per farne uso quanto per potere insegnare una disciplina completa, mentre il tempo gli dovrebbe dire cosa sia più adatto a lui.
Del resto il combattimento (non dico il Kumite o lo sparring) si compone di pochi, pochissimi gesti che devono essere buoni, non di mille tecniche.
Tutti i vari stili, mi sembrano più la scusa (a suo tempo) per non fare ciò che non viene, in cui non si riesce, o per fare a modo proprio le cose.
Un buon maestro dovrebbe poter offrire risposte ai suoi allievi, anche quando questi mostrassero dubbi mutuati dall'aver visto altri Karateka far cose differenti.
La divina scuola dello schiaffazzo argenteo vigila su di voi, mentre la divinissima università dello sputazzo ligneo vi inumidisce la vita


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Offline Dipper

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Re:Stilomania
« Reply #50 on: April 11, 2011, 10:06:57 am »
0
Ci stai velatamente mandando a cagare? :sbav:

A me Hokuto No Ken non piace, se proprio devo trovare un alter ego marziale nei manga preferisco Mutou, il tipaccio del mio avatar, o il padre del protagonista di Tough ;D

Un buon Karateka dovrebbe studiare tutti gli aspetti, la distanza lunga, breve, il condizionamento eccetera, non tanto per farne uso quanto per potere insegnare una disciplina completa, mentre il tempo gli dovrebbe dire cosa sia più adatto a lui.
Del resto il combattimento (non dico il Kumite o lo sparring) si compone di pochi, pochissimi gesti che devono essere buoni, non di mille tecniche.
Tutti i vari stili, mi sembrano più la scusa (a suo tempo) per non fare ciò che non viene, in cui non si riesce, o per fare a modo proprio le cose.
Un buon maestro dovrebbe poter offrire risposte ai suoi allievi, anche quando questi mostrassero dubbi mutuati dall'aver visto altri Karateka far cose differenti.
Bisogna dunque trovare quella ricetta comune che dovrebbe fare da base per tutti. Anche se non tutti gli aspetti sono sviluppati perfettamente, credo che l'approccio del Jissen Karate sia una buona strada: kihon in sanchin dachi, idou kihon, kihon in kumite dachi.
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Re:Stilomania
« Reply #51 on: April 11, 2011, 10:21:47 am »
0
Condivido, anche se cercherei di rimanere più ampio persino rispetto al Jissen, proprio perchè parliamo di "base" e di impostazione didattica, quindi più ampia possibile così da offrire al praticante maggiori chances di trovare la propria via.

Ecco alcune imprese del mio Avatar "manga" :gh: :gh:
Superciuk
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Offline Saburo Sakai

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Re:Stilomania
« Reply #52 on: April 11, 2011, 10:52:46 am »
0
Lo stile è un valido modello di base per l'insegnamento e la comprensione dei fondamenti della disciplina. D'altronde gli stili sono in genere frutto dell'esperienza diretta di grandi Maestri e di successivi aggiustamenti.

Il punto sta nel fatto che quando la base di partenza viene interpretata come il tutto, allora diventa una limitazione invece che una "pista di decollo".

Ma qui la colpa è dei praticanti (anche Maestri), e non certo dello stile.  :whistle:

Voler "fare a modo proprio" può essere sicuramente valido per il praticante esperto (molto epserto) ma... può essere valido come metodo didattico per la formazione di altri praticanti altrettanto validi ?  :pla:
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Re:Stilomania
« Reply #53 on: April 11, 2011, 11:07:34 am »
0
No, infatti rimango fermamente convinto che le basi debbano essere più chiare, ortodosse e univoche possibili, proprio per consentire al preticante, una volta esperto, di far da sè su solide basi.
Quello che trovo poco onesto, da parte di molti fondatori, è l'esclusione di pezzi del programma con le più svariate motivazioni.
Io parto dal presupposto che, se anche a uno solo quella tal cosa viene, significa che non è inutile ne stupida, semmai difficile.
Allora, lo stile che elimina l'80% dei calci perchè il suo fondatore era una merda con i calci, non ha una impostazione didattica seria e onesta verso i praticanti.
Sarebbe serio dire "questi calci ci sono e vanno studiati anche se a me proprio non riescono".
Stesso dicasi per tutto il resto.
Se Gigo Funakoshi detestava le fasi di lotta, se era poco incline a leve e proiezioni perchè troppo irruento e portato a colpire, o solo perchè non era capace, togliere quella parte del programma impostando la scuola in una certa direzione, diventa penalizzante per gli allievi.
Questo è il mio pensiero attuale, ossia che gli stili, le scuole, siano più figli dei limiti che delle geniali conclusioni.
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Offline nameganai

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Re:Stilomania
« Reply #54 on: April 11, 2011, 11:10:18 am »
0
No, infatti rimango fermamente convinto che le basi debbano essere più chiare, ortodosse e univoche possibili, proprio per consentire al preticante, una volta esperto, di far da sè su solide basi.
Quello che trovo poco onesto, da parte di molti fondatori, è l'esclusione di pezzi del programma con le più svariate motivazioni.
Io parto dal presupposto che, se anche a uno solo quella tal cosa viene, significa che non è inutile ne stupida, semmai difficile.
Allora, lo stile che elimina l'80% dei calci perchè il suo fondatore era una merda con i calci, non ha una impostazione didattica seria e onesta verso i praticanti.
Sarebbe serio dire "questi calci ci sono e vanno studiati anche se a me proprio non riescono".
Stesso dicasi per tutto il resto.
Se Gigo Funakoshi detestava le fasi di lotta, se era poco incline a leve e proiezioni perchè troppo irruento e portato a colpire, o solo perchè non era capace, togliere quella parte del programma impostando la scuola in una certa direzione, diventa penalizzante per gli allievi.
Questo è il mio pensiero attuale, ossia che gli stili, le scuole, siano più figli dei limiti che delle geniali conclusioni.

però seguendo questo ragionamento (che condivido) si potrebbe anche dire che gli stili al giorno d'oggi sbocciano perchè proprio figli dei limiti dei fondatori...(vedi il Gigo che hai citato)
un vincente trova sempre una Via,
un perdente trova sempre una scusa....

www.nameganaidojo.135.it

https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=11748.0


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Offline Saburo Sakai

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Re:Stilomania
« Reply #55 on: April 11, 2011, 11:23:22 am »
0
No, infatti rimango fermamente convinto che le basi debbano essere più chiare, ortodosse e univoche possibili, proprio per consentire al preticante, una volta esperto, di far da sè su solide basi.
Quello che trovo poco onesto, da parte di molti fondatori, è l'esclusione di pezzi del programma con le più svariate motivazioni.
Io parto dal presupposto che, se anche a uno solo quella tal cosa viene, significa che non è inutile ne stupida, semmai difficile.
Allora, lo stile che elimina l'80% dei calci perchè il suo fondatore era una merda con i calci, non ha una impostazione didattica seria e onesta verso i praticanti.
Sarebbe serio dire "questi calci ci sono e vanno studiati anche se a me proprio non riescono".
Stesso dicasi per tutto il resto.
Se Gigo Funakoshi detestava le fasi di lotta, se era poco incline a leve e proiezioni perchè troppo irruento e portato a colpire, o solo perchè non era capace, togliere quella parte del programma impostando la scuola in una certa direzione, diventa penalizzante per gli allievi.
Questo è il mio pensiero attuale, ossia che gli stili, le scuole, siano più figli dei limiti che delle geniali conclusioni.
Quello che dici è un limite fino a quando ci si affida allo "stile" con cieca fiducia e paraocchi. Altrimenti le parti mancanti, spesso però accennate anche se in secondo piano, sono un valido stimolo all'approfondimento ed alla visione critica.
Infatti queste discussioni, guarda caso si vedono solo nel karate...
Altrove leggo più facilmente di praticanti strasicuri delle proprie certezze, e per questo chiusi a tutte le altre opportunità di sviluppo.
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Luca Bagnoli

Re:Stilomania
« Reply #56 on: April 11, 2011, 17:03:40 pm »
0
No , mi spiace ma non credo proprio che le cose si possano mettere in questo modo. I Karateka sono sempre alla ricerca di " integrazioni " e stanno sempre a ragionare su mille dubbi semplicemente perchè raramente si mettono alla prova. Il programma tecnico del mio dojo lo posso insegnare in una settimana ed è più che sufficiente per difendersi. Poi c'è tutta la vita per allenarsi e perfezionarsi. E' chiaro che ammazzarsi al sacco sulle solite dieci tecniche è meno divertente e rassicurante che fantasticare sulle millemila possibili applicazioni del tal movimento del tal kata  :thsit: :thsit: :thsit:

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Offline Davide.c

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Re:Stilomania
« Reply #57 on: April 11, 2011, 17:42:25 pm »
0
No , mi spiace ma non credo proprio che le cose si possano mettere in questo modo. I Karateka sono sempre alla ricerca di " integrazioni " e stanno sempre a ragionare su mille dubbi semplicemente perchè raramente si mettono alla prova. Il programma tecnico del mio dojo lo posso insegnare in una settimana ed è più che sufficiente per difendersi. Poi c'è tutta la vita per allenarsi e perfezionarsi. E' chiaro che ammazzarsi al sacco sulle solite dieci tecniche è meno divertente e rassicurante che fantasticare sulle millemila possibili applicazioni del tal movimento del tal kata  :thsit: :thsit: :thsit:
sai qual'0è il fatto secondo me?
è che tutta la parte dello studio dei kata ecc ecc ecc è improponibile se prima non si è capaci di tirare un semplice pugno/calcio/gomito/qualunquealtracosa in maniera decente
- Fondatore del dojo rinnegato e della BUFF Caverna
- Karateka libero
- Lupo Rognoso della compagnia dello scarafaggio

"Strength is born in the deep silence of long-suffering hearts; not amid joy." - Sir Arthur Helps