Uno dei punti fermi che si è sempre riusciti a far passare indenne attraverso le spesso sterili discussioni sulla difesa personale, indipendentemente dalla disciplina praticata, è il fatto di dover essere abituati al contatto, inteso come abitudine ai colpi, presi in primis e poi dati, e a quel che comportano.
Una cosa che spesso viene in qualche modo trascurata è invece l'abitudine al contatto inteso come consapevolezza dell'avere qualcuno addosso che ci afferra, ci tira, ci strofina ovunque e dell'essere costretti a gestire questo contatto continuativamente.
Uno dei problemi di certe preparazioni è infatti il mantenere il piano dello scontro sempre sul medesimo binario o su una distanza "sicura" quando invece questa nella realtà è spesso la prima cosa a crollare; senza considerare poi l'aspetto psicologico della cosa che nn è facile per tutti ma soprattutto per le donne.
A mio modo di vedere, prima ancora delle vere e proprie capacità lottatorie, un tipo di pratica che favorisca questa consapevolezza e abitudine va inserita da subito.
Passare indenni? magari :'(
Piu' che d'accordo, secondo me si puo' sviluppare su due linee:
Abituazione al contatto per via di ripetizione (gente addosso,schiaffi,mani che afferrano ovunque il tutto ripetuto nel tempo)
Focalizzazione in contesto differente: concepire ed esplorare l'idea che il conflitto abbia un contesto sociale differente con regole proprie, il che porta a una differente gestione del contatto ma anche delle norme sociali,del mordere ,del far male etc.
Creare uno spazio psicologico differente,come avviene,per fare un esempio semplice "a letto".
La seconda parte a mio avviso richiede un lavoro a livello verbale-intellettuale e solo dopo un trasporto sul piano della pratica durante gli esercizi.
Per dirla easy prima si deve spiegare l'idea alla gente e poi fare gli esercizi.
Ovviamente sarebbe meglio che la cosa fosse innata,grazie,graziella e grazie al...