Invece è importante imparare tecniche e strategie che abbiano un alta probabilità di funzionare per noi/con noi anche se chi abbiamo davanti non è uno sprovveduto.
imho
Ma noi non siamo da soli in combattimento, abbiamo davanti ad un avversario. Troppo relativismo non porta lontano, ci sono certe strategie che pagano più di altre.
Se impari l'automatismo di spingere via frontalmente chi ti sta sopra non solo non funziona a meno che non sia fesso (e se è un fesso non è necessario nemmeno il Karate, basta riempirlo di pizze), potresti avere delle brutte sorprese, non da ultima quella di ritrovarti un braccio spezzato.
Se ti insegnano a cercare l'umpa invece, la probabilità di successo è decisamente più alta e con meno rischi.
Dunque perchè accontentarsi del surrogato?
forse non mi sono spiegato
per quanto mi riguarda l'applicabilità o meno di una tecnica,ergo del principio che c'è dietro, è il risultato di fattori soggettivi.
Più o meno a tutti alcune applicazioni vengono bene mentre altre no.
Questo aldilà dell'allenamento e tutto il resto, fattore umano.
Del resto gli stili di am non sono TUTTE delle sintesi dei pregi e dei difetti dei loro fondatori?
Per ritornare all'esempio,a me sembra che,anche a livello inconscio, ci si abitua "troppo" all'idea di posizione dominante e mutuata dai grapplers.
Ok può capitare e bisogna sapere come comportarsi, ma sopratutto cercare dinon arrivarci a quel punto.
Da una caduta di fianco, al farlo cadere pancia a terra, al mettergli un arto in leva o un soffocamento o..eccetera eccetera.....
Se non si ha il pollo di turno, come giustamente dici,ma un fedor con i controcazzi è un suicidio muoversi nel suo campo. Devo rendergli la vita complicata e non semplificargliela.
troppo criptico?