Finalmente ho finito l'intera discussione (sono settimane che ci provo, ma non riuscivo proprio ad andare oltre le 2 righe che si presentava un cliente).
Innanzitutto, vorrei che mi spiegaste il concetto di "Koryu"... Se ho ben interpretato è sinonimo di Dojo vecchio stampo.
Per quanto riguarda la sottomissione, al momento, posso solo citare il concetto cinese di Si Fu, ossia Maestro Padre. (Scusatemi, ma pratico jj da un paio di mesi).
Da quello che ho potuto capire dalle mie letture, in oriente è radicata la convinzione che chiunque insegni debba avere lo stesso rispetto che si porta ad un genitore e quindi gli si è dovuta l'obbedienza in quel campo.
Generalmente sono molto d'accordo con questa cosa, ma io ritengo anche giusto guardarsi intorno e chiedersi se quello che si impara è corretto. Tralasciando il problema efficacia (se l'arte marziale orientale che si studia ha 2000 anni, un motivo deve esserci), mi riallaccio alla questione della preparazione dell'insegnante e della sua capacità di mantenere la disciplina.
Ora, per la questione "preparazione", basta confrontarsi con qualcuno che pratica uno stile simile e, una volta che t'hanno pestato per bene, chiedersi dove hai toppato. Se lo chiedi al maestro e lui dice di non preoccuparti perchè l'altro ha imbrogliato (o un altra scusa assurda).... Poniamoci il problema della preparazione.
Per quanto riguarda la disciplina, entrando nella scuola, tu accetti tacitamente le regole e, se dovuta, l'assoluta obbedienza a chi conduce il gioco. Tra l'altro, molte volte, chi comanda trasuda insicurezza e quindi quando si sollevano le critiche non è in grado di sedarle con una risposta mirata, secca e che non dà adito a discussioni successive.
Per il resto, seguo molto volentieri la discussione.