La finzione di una finzione

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Re:La finzione di una finzione
« Reply #45 on: April 21, 2011, 09:08:45 am »
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Per quest'ultima ragione (oltre che per alcune altre molto più ovvie, di ordine morale ed etico) trovo ridicole le persone che dicono quelle frasi tipo: "sì ma in strada non hai mai testato le tecniche", "in strada non hai tempo per pensare, devi agire, e se non ci sei abituato sei carne da macello", "io vado di proposito a cercarmi rogne per testare le tecniche realmente" (e aggiungete voi le mille altre che negli anni, almeno io, ho mio malgrado sentito).

E che ne dici di questa:"Sai dove vivo io è un posto pericoloso, ci sono molti bulli, la rissa scappa spesso allora in allenamento devo andare pesante"

Dove per andare pesante si intende che mentre vai piano e stai facendo un esercizio precostruito all'improvviso parte a razzo menando(*).

(*) in maniera scoordinata e alla rinfusa.

 

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Re:La finzione di una finzione
« Reply #46 on: April 21, 2011, 09:40:33 am »
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..che va bene finchè si tratta di un esercizio, ma quando si sente "ok, ora combattimento libero"  senza manco un guanto..qualche dubbio viene..

Capisco il tuo punto di vista.... non è semplice trovare alternative di allenamento.

Non credo però che la nostra attenzione debba per forza focalizzarsi sull'uso delle protezioni. Un allenamento propedeutico al combattimento "libero" può essere effettuato anche senza un uso particolare di protezioni: IMHO quello che rende "pericoloso" l'allenamento libero è l'intensità con cui vengono condotti certi esercizi (per quanto mi riguarda è un esercizio anche il "combattimento" in palestra). Alzando il contatto è ovvio che si rischiano più danni, ma non credo sia necessario fare questi "esercizi" spesso... possono essere appunto un test (nel mio caso solo per chi già ha acquisito/"riprogrammato" una serie di istinti - altrimenti durante un esercizio libero i modelli di movimento che risultano sotto stress sono quelli che ci risultano più comodi e familiari... ma nn per forza corretti) per verificare se il lavoro quotidiano sta dando i suoi frutti (o meglio, se sto lavorando nella maniera corretta).

Non nego, tuttavia, che un allenamento con protezioni sia utile.
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Offline GiBi

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Re:La finzione di una finzione
« Reply #47 on: April 21, 2011, 09:44:34 am »
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Capisco il tuo punto di vista.... non è semplice trovare alternative di allenamento.

Non credo però che la nostra attenzione debba per forza focalizzarsi sull'uso delle protezioni. Un allenamento propedeutico al combattimento "libero" può essere effettuato anche senza un uso particolare di protezioni: IMHO quello che rende "pericoloso" l'allenamento libero è l'intensità con cui vengono condotti certi esercizi (per quanto mi riguarda è un esercizio anche il "combattimento" in palestra). Alzando il contatto è ovvio che si rischiano più danni, ma non credo sia necessario fare questi "esercizi" spesso... possono essere appunto un test (nel mio caso solo per chi già ha acquisito/"riprogrammato" una serie di istinti - altrimenti durante un esercizio libero i modelli di movimento che risultano sotto stress sono quelli che ci risultano più comodi e familiari... ma nn per forza corretti) per verificare se il lavoro quotidiano sta dando i suoi frutti (o meglio, se sto lavorando nella maniera corretta).

Non nego, tuttavia, che un allenamento con protezioni sia utile.

Quoto il tuo punto di vista, soprattuto questo


altrimenti durante un esercizio libero i modelli di movimento che risultano sotto stress sono quelli che ci risultano più comodi e familiari... ma nn per forza corretti)


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Re:La finzione di una finzione
« Reply #48 on: April 21, 2011, 09:49:02 am »
+1
Pero' quante volte ho sentito scuole tradizionali dire che il combattimento e' importante e che e' importante l'uso delle protezioni per alzare l'intensità...e poi fare combattimento se va bene una volta l'anno...


Gia' che in questo 3D si dicono le cose chiare io aggiungere che lo sparring,se non quotidiano,deve essere almeno a cadenza settimanale,altrimenti e' prendersi in giro.
Peccato che la stupidità non sia dolorosa.
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Re:La finzione di una finzione
« Reply #49 on: April 21, 2011, 10:07:24 am »
0

Gia' che in questo 3D si dicono le cose chiare io aggiungere che lo sparring,se non quotidiano,deve essere almeno a cadenza settimanale,altrimenti e' prendersi in giro.

Dipende, se ogni esercizio (da solo o in coppia) viene eseguito in maniera "reale" si ottengono molti risultati utili al combattimento... in quest'ottica in ogni sessione di allenamento "si combatte".
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Re:La finzione di una finzione
« Reply #50 on: April 21, 2011, 10:14:31 am »
0
Bhe no,non e' la stessa cosa, gli esercizi reali e quant'altro sono importantissimi ed essenziali,ma sono appunto esercizi,hanno una funzione specifica e differente  :)
Peccato che la stupidità non sia dolorosa.
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Re:La finzione di una finzione
« Reply #51 on: April 21, 2011, 10:16:39 am »
0
Pero' quante volte ho sentito scuole tradizionali dire che il combattimento e' importante e che e' importante l'uso delle protezioni per alzare l'intensità...e poi fare combattimento se va bene una volta l'anno...


Gia' che in questo 3D si dicono le cose chiare io aggiungere che lo sparring,se non quotidiano,deve essere almeno a cadenza settimanale,altrimenti e' prendersi in giro.

Daccordo anche quì!
Fidati Mad,  che il problema è alla base: in molte scuole non si sà che cosa è lo sparring o quanto meno non lo si stabilisce in maniera chiara!

Per chi fà SDC è chiaro che trattasi di un esercizio  e poi, per chi vuole e se la sente, c'è il match. Se non è il singolo a combattere sul ring/tatami, quantomeno la scuola di appartenenza lo fà e le idee sono chiarissime a tutti.

Lì dove "sul ring non ci possiamo andare perchè noi è per DP e lì non ci sono regole" cosa si fà?
Lo sparring che piega prende?
Un esercizio? Ma se ci si può esercitare con delle tecniche "mortali" allora ci si può anche confrontare su un ring no?  :=)

E' tutto così confuso....

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Offline nicola

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Re:La finzione di una finzione
« Reply #52 on: April 21, 2011, 10:37:25 am »
0
Da noi gli ultimi 15 minuti di ogni lezione si fa sparring.
A volte con tutte le protezioni a pieno contatto, a volte con protezioni minime controllando di più, a volte una via di mezzo, a volte con esercizi di sparring mirati (uno attacca e l'altro difende solo; uno usa solo colpi lunghi, l'altro solo corti; sparring solo con l'arto avanzato; etc.).
Ogni tanto dedichiamo una sessione di allenamento specificamente allo sparring, facendo un'analisi degli errori e/o delle tecniche portate correttamente, e ci lasciamo mezz'ora a fine lezione per vedere/lavorare su qualcosa di specifico visto o capitato in sparring. A volte capita invece di non farlo, per dedicare la lezione, per esempio, a lavorare sulla tecnica di un calcio.

Per seguire il discorso di Mad, ieri sera abbiamo dedicato la parte tecnica a provare prima ai colpitori e poi a coppie alcune tecniche di anticipo/intercettazione e contrattacco. Erano fatte, come dice qualcuno, "in modo reale". E personalmente avevo la sensazione di eseguirle bene.
Siamo passati allo sparring. In 20 minuti me ne fosse entrata una di queste tecniche reali eseguite bene...no, neanche una.
Ecco, io credo che la grossa differenza che vuol rimarcare sia Mad che gibi sia questa: tanti scambiano un esercizio a coppie ad alta intensità per sparring. Ecco, lo sparring è altro.
« Last Edit: April 21, 2011, 10:39:02 am by nicola »
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Re:La finzione di una finzione
« Reply #53 on: April 21, 2011, 10:57:13 am »
0
Bhe no,non e' la stessa cosa, gli esercizi reali e quant'altro sono importantissimi ed essenziali,ma sono appunto esercizi,hanno una funzione specifica e differente 

Bisognerebbe stabilire cosa si intende per "esercizi reali". Nel mio caso "reale" non significa più forte/violento/duro/veloce o tutto quello che può essere ricondotto alla "realtà".

Credo sia molto più importante stabilire delle "regole" all'interno di questi esercizi per avvicinarsi alla realtà da un altro punto di vista. Poi di sicuro "testare" cosa sappiamo fare "in velocità" può essere molto utile (ma anche controproducente se non si sono apprese ed integrate delle meccaniche di movimento corrette).

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Re:La finzione di una finzione
« Reply #54 on: April 21, 2011, 10:59:35 am »
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Wè..inizia a stancarmi di quotarti eh!

Da noi gli ultimi 15 minuti di ogni lezione si fa sparring.
A volte con tutte le protezioni a pieno contatto, a volte con protezioni minime controllando di più, a volte una via di mezzo, a volte con esercizi di sparring mirati (uno attacca e l'altro difende solo; uno usa solo colpi lunghi, l'altro solo corti; sparring solo con l'arto avanzato; etc.).
Ogni tanto dedichiamo una sessione di allenamento specificamente allo sparring, facendo un'analisi degli errori e/o delle tecniche portate correttamente, e ci lasciamo mezz'ora a fine lezione per vedere/lavorare su qualcosa di specifico visto o capitato in sparring. A volte capita invece di non farlo, per dedicare la lezione, per esempio, a lavorare sulla tecnica di un calcio.

Per seguire il discorso di Mad, ieri sera abbiamo dedicato la parte tecnica a provare prima ai colpitori e poi a coppie alcune tecniche di anticipo/intercettazione e contrattacco. Erano fatte, come dice qualcuno, "in modo reale". E personalmente avevo la sensazione di eseguirle bene.
Siamo passati allo sparring. In 20 minuti me ne fosse entrata una di queste tecniche reali eseguite bene...no, neanche una.
Ecco, io credo che la grossa differenza che vuol rimarcare sia Mad che gibi sia questa: tanti scambiano un esercizio a coppie ad alta intensità per sparring. Ecco, lo sparring è altro.

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Re:La finzione di una finzione
« Reply #55 on: April 21, 2011, 11:02:09 am »
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E che ne dici di questa:"Sai dove vivo io è un posto pericoloso, ci sono molti bulli, la rissa scappa spesso allora in allenamento devo andare pesante"

Dove per andare pesante si intende che mentre vai piano e stai facendo un esercizio precostruito all'improvviso parte a razzo menando(*).

(*) in maniera scoordinata e alla rinfusa.

Hai dipinto perfettamente una situazione tipica da palestra di DP ;)
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Re:La finzione di una finzione
« Reply #56 on: April 21, 2011, 11:20:39 am »
0
Bhe no,non e' la stessa cosa, gli esercizi reali e quant'altro sono importantissimi ed essenziali,ma sono appunto esercizi,hanno una funzione specifica e differente 

Bisognerebbe stabilire cosa si intende per "esercizi reali". Nel mio caso "reale" non significa più forte/violento/duro/veloce o tutto quello che può essere ricondotto alla "realtà".

Credo sia molto più importante stabilire delle "regole" all'interno di questi esercizi per avvicinarsi alla realtà da un altro punto di vista. Poi di sicuro "testare" cosa sappiamo fare "in velocità" può essere molto utile (ma anche controproducente se non si sono apprese ed integrate delle meccaniche di movimento corrette).

Mi sa allora che abbiamo una visione molto diversa.

Per me reale e' quando le botte le prendi sul serio con qualcuno intenzionato a metterti a nanna.

Realistico
e' quando e' come sopra solo che l'altro non vuole metterti a nanna.

Il resto e' propedeutica, le regole servono per allenare determinati aspetti al meglio ma sono sempre limitanti.


Duro,veloce,violento,intenso sono gli attributi della realta', gli opposti connotano la simulazione,la finzione.

Una cosa reale o realistica non sara' mai morbida,lenta,coccolosa,rilassata.
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Re:La finzione di una finzione
« Reply #57 on: April 21, 2011, 11:36:43 am »
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Mi sa allora che abbiamo una visione molto diversa.

Per me reale e' quando le botte le prendi sul serio con qualcuno intenzionato a metterti a nanna.


Duro,veloce,violento,intenso sono gli attributi della realta', gli opposti connotano la simulazione,la finzione.

Una cosa reale o realistica non sara' mai morbida,lenta,coccolosa,rilassata.

Si credo di si... il problema è il mio nel senso che questa tipologia di allenamento la facciamo in pochi.

Un esempio di quello che intendo per combattimento (in questo caso al suolo) "reale", dove si sviluppano attributi "tecnici" e non prettamente fisici:

PANTERA NEGRA Fabien BJJ SOFT TRAINING

Questi due stanno lottando realmente ma in maniera "morbida, lenta e coccolosa" ;)

Pensare di avvicinarsi alla realtà "solo" perchè si fa un esercizio (sparring è solo un esercizio) con un amico di allenamento ad alta intensità è, IMHO, una illusione ...

E' una tipologia di allenamento forse più difficile da accettare, ma ugualmente gratificante (che fornisce risultati analoghi) ... è un pò come se decidiamo di fare una gara con due ferrari, però ci si autolimita appunto limitando la velocità dell'auto a 100 kmh.. arriverà primo in questa "gara regolamentata" ugualmente il pilota che ha fatto le "scelte migliori"... una volta che abbiamo imparato a padroneggiare il nostro mezzo (nelle AM il nostro corpo) allora possiamo fare veloce, piano rilassato, duro... ma la cosa non cambia nulla, perchè abbiamo lavorato per "programmare delle risposte idonee" che funzionano da lento ma anche da veloce (anzi se un movimento funziona estremamernte lento.. allora funziona anche in velocità - è MOLTO più difficile controllare il corpo al rallentatore).




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Re:La finzione di una finzione
« Reply #58 on: April 21, 2011, 11:44:41 am »
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Il bjj e' una discpilina particolare,concepita come pratica finalizzata alla salute,fortemente influenzata da rgole cavalleresche in allenamento e in competizione. Non si tirano leve a strappo per tutelare l'avversario ed e' responsabilita' di ciascun praticante l'incolumita' altrui...nelle competizioni si viene penalizzati se si fa male intenzionalmente al compagno.
Ad esempio nelle tecniche "volanti" chi la subisce deve preoccuparsi di non far cadere il compagno...

Hanno una tipologia di allenamento "schacchsitico" che e' quella del video che tu porti....
(ma non e' l'unica!)

Hai mai fatto bjj o ti sei allenato con praticanti "decenti"?  :)




Io invece credo che allenarsi ad alta intesita' fornisca un ottima preparazione a quando ti meni sul serio,anche fuori dalla palestra...questa e' la mia esprienza,ma anche quella di un sacco di compagni di allenamento che ci mettono il muso...


Pero' sono sempre curioso di chi propone metodiche alternative, tu sei di milano no?
Magari ci si becca  :sur:
Butta un occhio alla sezione "gruppi d'allenamento" https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?board=114.0)
« Last Edit: April 21, 2011, 11:49:57 am by The Madhatter »
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Re:La finzione di una finzione
« Reply #59 on: April 21, 2011, 11:59:15 am »
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se un movimento funziona estremamernte lento.. allora funziona anche in velocità

intercettare i jab

estremamente lento si fa

estremamente veloce meno
Giovane furbino io rispondo agli uomini di paglia con gli uomini di paglia, per il sano principio di non sprecare energie inutili. Nel senso che la puzza di sviamento la sento a km, specie perche' ci conosciamo da un sacco e non spreco energie quando fai le nubi d'inchiostro.