Fanchinna, io vorrei aggiungere una considerazione inerente alla questione controllo che hai sollevato prima:
nei miei pochi anni di pratica marziale ho avuto modo di fare sparring (parlo di sparring leggero.. esercizio libero) con praticanti di parecchie discipline. nella quasi totalità dei casi si è trattato di persone educate, rispettose, ed abbiamo scambiato qualche colpo più che altro animati dalla curiosità di vedere come si comporta l'altro, senza viverlo come un allenamento, e soprattutto senza alcuna cattiveria.
ripeto, questa cosa è successa parecchie volte, con praticanti di moltissime discipline (karate, tae kwon do, kung fu, capoeira, kick boxing, muay thai, judo, aikido, wing chun, pugilato.. per il momento non ne ricordo altri, ma non penso di aver esaurito la lista). comunque, tra tutte queste occasioni, mi sono fatto male soltanto due volte: la prima volta mi sono rotto i legamenti di una caviglia a causa di una caduta rovinosa, e la seconda sono stato sul punto di distruggermi completamente una mano. neanche facendo a botte con degli estranei per strada ho riportato danni così serii.
la prima volta stavo facendo sparring con un ragazzo che pratica aikido in aikikai, un ottimo praticante, il cui maestro insegna un aikido mooolto morbido. la seconda volta avevo di fronte un judoka alle prime armi.
tra tutte le persone con cui ho giocato, erano quelle meno abituate ad uno scontro, sia pure 'sportivo', in cui bisogna gestire un partner che può fare quello che vuole (e che non è neanche necessario ci metta tutta questa forza...).
in nessuna delle due volte la persona che avevo davanti voleva infliggermi un danno, e se avessimo pestato più forte sono sicuro che la seconda tecnica non sarebbe entrata mai.
la morale che ne ho tratto io è che per imparare a controllare i colpi è necessario prima imparare a gestire il contatto ed il caos non collaborativo.