Il problema, a mio avviso, non è tanto la presenza o la mancanza di leve e proiezioni nel Karate (quale che sia lo stile) poichè non ritengo possibile che si possa pensare un'Arte da combattimento che non contempli l'eventualità del corpo a corpo.
Nello Judo tradizionale ci sono colpi, poi non vengono riproposti in gara, ma ci sono.
Il punto è nell'importanza che viene data a leve e proiezioni, importanza assai bassa, perchè il Karateka degli ultimi 50/60 anni ha assunto l'immagine di uno che "colpisce" e su quello si è concentrato.
Se si da poca importanza a leve e proiezioni, di conseguenza queste verranno apprese, studiate e poi insegnate in modo spicciolo e superficiale.
In questa maniera si arriva a perdere i dettagli, cioè quelle componenti che rendono possibile ed efficace una leva o una proiezione, che si compongono di questioni anatomiche e di fisica, di cinetica, non di forza o altro.
Una proiezione non è caricarsi un tizio in spalla, perchè viene l'ernia, così come una leva non è bloccare un braccio con una azione di forza.
Perdendo certi dettagli, che andrebbero studiati con precisione, rimangono delle figure, dei gesti che si riporpongono (nei Kata ad esempio) per imitazione, senza contenuto, alché occorre che Uke collabori perchè la cosa riesca e faccia spettacolo, oppure non accade nulla.
Quindi vediamo dei Bunkai ocn improbabili leve, improbabili proiezioni, gente che vola o tizi che bloccano a terra 3 o 4 avversari, vediamo afferrare pugni al volo eccetera.
Il punto è che sono state fatte delle scelte, si è preferito concentrarsi sullo Striking, lasciando perdere altre parti della lotta.
Oggi, per recuperare certe cose, non basta analizzare e scomporre i Kata, perchè contengono errori e mancanze di fondo, manca la "fisica" di quei gesti.
Oggi è più saggio prendere atto di certe lacune, sapere che non è il Karate in quanto AM ad avere quelle carenze, sapere che non è nella cattiva trasmissione di certe tecniche che possiamo andarle a recuperare, quindi andare da chi ne ha fattoì una specialità per recuperarle nella loro forma corretta, così come dovrebbe accadere al contrario, basti vedere come tira un pugno o un calcio l'Aikidoka o il Judoka che tanto avrebbero bisogno di farsi spiegare alcune cose dai Karateka.
A mio avviso occorre umiltà, serve essere disposti a riconoscere certe necessità e andare a soddisfarle da chi ne ha competenza.
Ovviamente vale per chi avverte certe esigenze, chi è invece soddisfatto di ciò che fa e di come lo fa non ha che da continuare per la strada che sta percorrendo.
P.S.
Ryujin, ti prometto che, quando riusciremo a ritrovarci, sarà mio impegno affrontare la questione dei "pugni presi al volo" e delle cose di questo genere.