probabile che la sportivizzazione abbia contribuito non poco alla specializzazione delle arti. e la sportivizzazione nel karate ebbe inizio già una sessantina di anni fa. a questo aggiungerei il fatto che l'esportazione in giappone del karate abbia portato problemi di carattere "nazionalistico": la presenza di arti, anzi, di forme di Budo ufficialmente riconosciute, si scontrò con l'arrivo di una nuova forma di lotta che andava diversificata e integrata perché risultasse giapponese di fatto e al tempo stesso fosse distinta da quanto già presente sul suolo nipponico...
Sono dell'opinione, ovviamente opinabile, che queste cose seppur sensate, abbiano ricevuto imput molto meno nobili.
Mi spiego, sappiamo che il judo è olimpico dal '60, il movimento ricevette un impulso non da poco, il Giappone era il fiore all'occhiello in questa disciplina divenuta sport, vollero replicare.
Il problema era quindi poterlo fare, presero il karate ed iniziarono la sportivizzazione diversificata.
Quello che si ottenne, era il judo agonistico fatto di proiezioni, leve, ecc. ed il karate, che si iniziò a "raffinare" da ciò che era judo, quindi via le proiezioni, via le leve, via le similitudini, che restarono solo nei kata classici delle correnti minori.
Il mio Maestro, mi disse che la fortuna del goju, erano i kata corti ed esteticamente brutti, che convincevano a prediligere kata shito per le gare, più spettacolari.
Anche l'attuale mio Maestro a Roma, mi disse quando poco tempo lo incontrai a Roma, che effettivamente, i kata del goju sono da sempre poco premiati, e che negli ultimi dieci anni, sono shotokan e shito a farla da padrone, ma con prevalenza shoto, più spettacolarizzabile, soprattutto nelle gare di bunkai (
).
Quindi, sono dell'opinione che non tanto la sportivizzazione, quanto la settorializzazione, abbia innescato un meccanismo di autodistruzione del karate, che sta procedendo molto più velocemente di quello innescato nel judo, infatti stiamo per raggiungerlo, nonostante il judo stia tentando un'inversione di tendenza con le gare di kata.
Però c'è un però
Tanto il judo, quanto il karate, ed anche il ju-jitsu (quest'ultimo in forma molto minore), hanno fatto la vaccata, cioè hanno lasciato totalmente scoperti e sguarniti i loro settori di competenza.
Ecco dunque che, se il judo ed il karate servono a fare le gare, non c'è nulla che insegna a "menare seriamente", quindi non fai più judo o karate per imparare a difenderti E a fare le gare, lo fai per le gare e basta.
Ecco quindi nascere le MMA, minestroni marziali che, con regolamenti molto vicini a quelli degli anni '50, permettono di menare con molta più libertà, imparando quindi ANCHE a difendersi, se non ti interessano le gare, motivo per cui, i dojo sono pieni solo di bambini, che intorno ai 16 anni se ne vanno, perchè sono troppo grandicelli per giocare "a botte" vogliono imparare a difendersi, ma non hanno maestri con le basi per sopperire a ciò.
Ovvio che mi riferisco alle realtà vicino a me, che vedo quindi di persona, per il resto mi affido alla logica.
Del resto, come puoi insegnare ciò che non hai mai praticato, se non ad un corso di 20 ore?
Fai 4 acche in croce, li pompi un po nell'ego, e speri che ciò sia sufficente.
Mi ricordo che a settembre inoltrato lessi un articolo su "la voce" di Rovigo.
Un praticante di karate ed MGA, stava andando a scuola in autobus, alla fermata subito prima della sua, vide un ragazzo che importunava una giovane, scese per difenderla, ed il pronto soccorso diagnosticò contusione da schiaffi ad entrambe le guance, ma del tizio (Italiano studente anch'esso, pare) nessuno disse nulla, salvo che sen'era andato dopo aver schiaffeggiato più volte il sedicenne praticante.
No dico... Vi rendete conto vero?