Sulle proiezioni, bisogna considerare alcuni aspetti tecnici.
La proiezione è spesso tecnica per preservarsi da danni peggiori, in realtà non è così facile far fare certi voli a un tizio, è molto più probabile che, se la tecnica entra, il tizio schianti a terra rovinosamente.
In quest'ottica, la proiezione è un pò la scelta sul male minore, ossia "scelgo di scassare una caviglia, una spalla o un ginocchio che è meglio della colonna vertebrale".
Alcune proiezioni altro non sono che delle Mae Ukemi (che sul marciapiede non sono comunque godibilissime) mentre quelle realmente "subite" sono quelle eseguite con "caricamento", dove la salvezza passa per l'abitudine a girar sul fianco e ad aggrapparsi a Tori per controllare la velocità di impatto al suolo.
Quando si subisce una proiezione, sarebbe sempre buona norma cercare un qualsiasi punto di aggrappo a chi ci proietta, proprio come forma mentis, come gesto automatico, non solo per meglio gestire l'impatto al suolo, ma anche per avere una opportunità di Kaeshi Waza in Sutemi.
Li può svilupparsi una fase di lotta a terra, tipo la leva al gomito in iperestensione tipica dello Judo, che nella realtà dovrebbe essere fulminea e rompere per poi rialzarsi immediatamente.
In ogni caso, molte delle proiezioni che si studiano, vengono prese come esercizio ginnico spettacolare, quando invece, sebbene spettacolari, altro non sono che tecnica, per non rompersi la schiena.