Ripropongo e mi quoto da un'altra discussione per aprire una nuova discussione:
ho praticato per 11 anni l'Hontai in federazione e i Kata mi sembravano un bellissimo spettacolo da preparare per le dimostrazioni, pieni di ritualità e tradizione....
Li facevo in maniera meccanica e in totale accordo con il mio Uke che sapeva esattamente come reagire ad ogni mio movimento... un fantastico balletto....
Poi ho avuto una crisi enorme ed ho deciso di cambiare maestro ed iniziare a studiare seriamente... ho iniziato a farmi quasi 300km per andare ad imparare da una persona che ritenevo potesse insegnarmi....
E' stata un illuminazione... ho iniziato a VEDERE DENTRO il kata cosa c'è, quali sono gli scopi e il perchè di alcuni gesti e rituali...
Ho iniziato a fare il kata cercando Uke sempre differenti, cercando quelli più forti e meno collaborativi e, magicamente, le tecniche riescono lo stesso....
Bè... è stata una piccola Epifania per me... un piccolo passo verso il satori...
Nuovo oggetto della discussione:
E' giusto che io cerchi di trasmettere interamente queste sensazioni ai miei "allievi"?
Intendo dire...
io ho seguito un certo percorso :
- Imparare i Kata pedissequamente
- Cercare di studiare sempre nuovi kata per avere "cose nuove" da fare
- comprendere che quello che facevo non mi soddisfaceva più
- trovare la forza per ricominciare da zero
- arrivare alla "comprensione", finalmente...
Praticamente ho fatto il percorso tipicamente giapponese di imparare prima la parte Omote
Non so se gli allievi sono in grado di comprendere da SUBITO la parte finale senza effettuare prima il proprio percorso (che, chiaramente, non deve essere lungo come il mio....)
Da quando ho iniziato il percorso dell'insegnamento, nel mio piccolo, comprendo molto meglio la ragione di avere un lato Ura ed un lato Omote, che l'allievo impari prima una versione "semplice" e poi, una volta acquisita la base, possa poi imparare la versione "avanzata"...
quindi non è NASCOSTO o SEGRETO..... ma semplicemente Base ed Avanzato...
Il problema è quando questo meccanismo si sclerotizza e gli insegnanti usano questo sistema per tenere legati gli allievi, od insegnare il meno possibile, nascono le incomprensioni e i miti sull'inutilità dei kata.
Il problema, come spesso succede, non è il sistema in se...ma come esso viene applicato.