Zhang Sanfeng

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Re: Zhang Sanfeng
« Reply #30 on: February 05, 2010, 13:22:00 pm »
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Nel Mingshi (明史, Storia dei Ming)[1] se ne tramanda l'immagine di un uomo di alta statura e di grande prestanza,con capacità eccezionali, con la corporatura di una tartaruga e la schiena simile ad una gru. Aveva grandi orecchie e occhi rotondi. La sua barba era lunga come la nappa di una lancia.[2] Andava vestito sia in estate che in inverno di un abito di tela e di una sopravveste fatta di giunchi intrecciati, insensibile sia al caldo che al freddo. Era in grado di digiunare per un mese, come di ingurgitare un enorme quantità di cibo nel medesimo pasto. Era capace di percorrere mille Li in un solo giorno oppure di memorizzare qualsiasi libro alla prima lettura. Per qualcuno avrebbe praticato per parecchio tempo lo stile del tempio Shaolin (Shaolinquan) in Cina. (da wikipedia)

Volevo chiederti non ho compreso bene questo passaggio è il riferimento piu' antico che parrli di Chang San Feng ?

grazie per le delucidazioni

 Il Wang Zhengnan muzhiming (王征南墓志铭, L'epitaffio di Wang Zhengnan) è un importante documento delle arti marziali cinesi. Esso è lo scritto che si trova sulla stele della tomba del maestro Wang Zhengnan. del 1669, opera di Huang Zongxi (黄宗羲). È il testo più antico dove si menziona Zhang Sanfeng (张三峰) e il Neijiaquan. A Zhang viene attribuita la fondazione di questo stile. Secondo questo epitaffio durante la dinastia Song, Zhang Sanfeng, ricevette in sogno l'insegnamento di Zhenwu (真武, divinità a cui è consacrato il Wudangshan) che gli rivelò i segreti dell'arte del combattimento. Al suo risveglio l'eremita lasciò il suo ritiro per presentarsi alla corte dell'imperatore Huizong, che intanto cammino facendo aveva decimato centinaia di briganti che infestavano la regione. L'Epitaffio precisa che l'arte marziale di Zhang, passò in seguito nella provincia dello Shaanxi dove egli reclutò un certo Wang Zong, poi a Chen Zoutong di Wenzhou nello Zhejiang. Questa arte conosciuta come Neijiaquan si impiantò quindi nella regione del Simingshan con il maestro Zhang Songxi. Del maestro Wang Zhengnan, il suo epitaffio, ricorda che seguì l'insegnamento di Dan Henchen, dopo aver faticato lungamente per divenirne discepolo. Siccome Dan non voleva rivelargli i segreti della sua arte, Wang lo spiava, perciò quando il maestro si ammalò gravemente egli si trovò ad essere l'unico discepolo al suo capezzale ed in ricompensa ricevette tutti i segreti del Neijiaquan. In seguito combatté nell'esercito Ming contro i Mancesi. Quando la sconfitta della dinastia Ming fu totale, Wang si ritirò a Ningbo vivendo nell’anonimato e rifiutando di mangiare carne finché il suo paese fosse occupato.
(da wilkip.)
...Sono il padrone del fuoco e vedo le cose nascoste, vedo la fiamma che si fa tempo, odo il flessibile fuoco del sacrificio sonoro sono un Unuzi, un bimbo davanti al mistero del mondo colmo di timore davanti al Fuoco, che ricompone le cose disperse..Preghiera di uno Sciamano Siberiano.***

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Offline Yuen-Ming

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Re: Zhang Sanfeng
« Reply #31 on: February 05, 2010, 13:39:38 pm »
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Nel Mingshi (明史, Storia dei Ming)[1] se ne tramanda l'immagine di un uomo di alta statura e di grande prestanza,con capacità eccezionali, con la corporatura di una tartaruga e la schiena simile ad una gru. Aveva grandi orecchie e occhi rotondi. La sua barba era lunga come la nappa di una lancia.[2] Andava vestito sia in estate che in inverno di un abito di tela e di una sopravveste fatta di giunchi intrecciati, insensibile sia al caldo che al freddo. Era in grado di digiunare per un mese, come di ingurgitare un enorme quantità di cibo nel medesimo pasto. Era capace di percorrere mille Li in un solo giorno oppure di memorizzare qualsiasi libro alla prima lettura. Per qualcuno avrebbe praticato per parecchio tempo lo stile del tempio Shaolin (Shaolinquan) in Cina. (da wikipedia)

Volevo chiederti non ho compreso bene questo passaggio è il riferimento piu' antico che parrli di Chang San Feng ?

Assolutamente no.
Le Storie Dinastiche sono tarde, nel senso che vengono compilate al TERMINE di ogni dinastia e quindi quella dei Ming e' della prima epoca Qing.
La piu' vecchia biografia del Fondatore si trova nelle Gazzette Locali dei Monti Wudang, nell'edizione di inizio dei Ming redatta dal daoista Ren Ziheng che tra l'altro era un contemporaneo di alcuni discepoli del Fondatore dai quali proviene il materiale orale su Zhang Sanfeng che compone l'agiografia.

Quella che citi viene dal Ming Shi, tutta tranne l'ultima frase sullo Shaolin che non centra con quella fonte.

Quote
Il Wang Zhengnan muzhiming (王征南墓志铭, L'epitaffio di Wang Zhengnan) è un importante documento delle arti marziali cinesi. Esso è lo scritto che si trova sulla stele della tomba del maestro Wang Zhengnan. del 1669, opera di Huang Zongxi (黄宗羲). È il testo più antico dove si menziona Zhang Sanfeng (张三峰) e il Neijiaquan. A Zhang viene attribuita la fondazione di questo stile. Secondo questo epitaffio durante la dinastia Song, Zhang Sanfeng, ricevette in sogno l'insegnamento di Zhenwu (真武, divinità a cui è consacrato il Wudangshan) che gli rivelò i segreti dell'arte del combattimento. Al suo risveglio l'eremita lasciò il suo ritiro per presentarsi alla corte dell'imperatore Huizong, che intanto cammino facendo aveva decimato centinaia di briganti che infestavano la regione. L'Epitaffio precisa che l'arte marziale di Zhang, passò in seguito nella provincia dello Shaanxi dove egli reclutò un certo Wang Zong, poi a Chen Zoutong di Wenzhou nello Zhejiang. Questa arte conosciuta come Neijiaquan si impiantò quindi nella regione del Simingshan con il maestro Zhang Songxi. Del maestro Wang Zhengnan, il suo epitaffio, ricorda che seguì l'insegnamento di Dan Henchen, dopo aver faticato lungamente per divenirne discepolo. Siccome Dan non voleva rivelargli i segreti della sua arte, Wang lo spiava, perciò quando il maestro si ammalò gravemente egli si trovò ad essere l'unico discepolo al suo capezzale ed in ricompensa ricevette tutti i segreti del Neijiaquan. In seguito combatté nell'esercito Ming contro i Mancesi. Quando la sconfitta della dinastia Ming fu totale, Wang si ritirò a Ningbo vivendo nell’anonimato e rifiutando di mangiare carne finché il suo paese fosse occupato.
(da wilkip.)

Si, questo in parte e' l'epitaffio di Wang Zhengnan [che pero' non si trova sulla pietra tombale ma e' soltanto un eulogio scritto in suo onore dopo la morte].
La traduzione completa di questo documento la trovi in Wiles

YM

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MattiaBaldi

Re: Zhang Sanfeng
« Reply #32 on: February 05, 2010, 13:57:05 pm »
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Tutte le arti del passato ci sembrano di qualita' quasi magiche, pensate a Caravaggio che con pochi mezzi riusciva a ritrarre a livello fotografico le scene bibliche. Sembra un effetto incredibile anche con le strumentazioni di oggi. I libri dove sono riportate le formule dei colori e gli strumenti ottici sembrano per filo e per segno i manuali antichi di GongFu, un po' detti sotto forma di codice un po' spiegati male di proposito per non divulgare i 'segreti'.
Il livello tecnico che puo' raggiungere l'uomo e' altissimo, sopratutto se gli vengono rivelati alcuni punti chiave.


M.

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Re: Zhang Sanfeng
« Reply #33 on: February 06, 2010, 05:45:07 am »
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Nel Mingshi (明史, Storia dei Ming)[1] se ne tramanda l'immagine di un uomo di alta statura e di grande prestanza,con capacità eccezionali, con la corporatura di una tartaruga e la schiena simile ad una gru. Aveva grandi orecchie e occhi rotondi. La sua barba era lunga come la nappa di una lancia.[2] Andava vestito sia in estate che in inverno di un abito di tela e di una sopravveste fatta di giunchi intrecciati, insensibile sia al caldo che al freddo. Era in grado di digiunare per un mese, come di ingurgitare un enorme quantità di cibo nel medesimo pasto. Era capace di percorrere mille Li in un solo giorno oppure di memorizzare qualsiasi libro alla prima lettura. Per qualcuno avrebbe praticato per parecchio tempo lo stile del tempio Shaolin (Shaolinquan) in Cina. (da wikipedia)

Volevo chiederti non ho compreso bene questo passaggio è il riferimento piu' antico che parrli di Chang San Feng ?

Assolutamente no.
Le Storie Dinastiche sono tarde, nel senso che vengono compilate al TERMINE di ogni dinastia e quindi quella dei Ming e' della prima epoca Qing.
La piu' vecchia biografia del Fondatore si trova nelle Gazzette Locali dei Monti Wudang, nell'edizione di inizio dei Ming redatta dal daoista Ren Ziheng che tra l'altro era un contemporaneo di alcuni discepoli del Fondatore dai quali proviene il materiale orale su Zhang Sanfeng che compone l'agiografia.

Quella che citi viene dal Ming Shi, tutta tranne l'ultima frase sullo Shaolin che non centra con quella fonte.

Quote
Il Wang Zhengnan muzhiming (王征南墓志铭, L'epitaffio di Wang Zhengnan) è un importante documento delle arti marziali cinesi. Esso è lo scritto che si trova sulla stele della tomba del maestro Wang Zhengnan. del 1669, opera di Huang Zongxi (黄宗羲). È il testo più antico dove si menziona Zhang Sanfeng (张三峰) e il Neijiaquan. A Zhang viene attribuita la fondazione di questo stile. Secondo questo epitaffio durante la dinastia Song, Zhang Sanfeng, ricevette in sogno l'insegnamento di Zhenwu (真武, divinità a cui è consacrato il Wudangshan) che gli rivelò i segreti dell'arte del combattimento. Al suo risveglio l'eremita lasciò il suo ritiro per presentarsi alla corte dell'imperatore Huizong, che intanto cammino facendo aveva decimato centinaia di briganti che infestavano la regione. L'Epitaffio precisa che l'arte marziale di Zhang, passò in seguito nella provincia dello Shaanxi dove egli reclutò un certo Wang Zong, poi a Chen Zoutong di Wenzhou nello Zhejiang. Questa arte conosciuta come Neijiaquan si impiantò quindi nella regione del Simingshan con il maestro Zhang Songxi. Del maestro Wang Zhengnan, il suo epitaffio, ricorda che seguì l'insegnamento di Dan Henchen, dopo aver faticato lungamente per divenirne discepolo. Siccome Dan non voleva rivelargli i segreti della sua arte, Wang lo spiava, perciò quando il maestro si ammalò gravemente egli si trovò ad essere l'unico discepolo al suo capezzale ed in ricompensa ricevette tutti i segreti del Neijiaquan. In seguito combatté nell'esercito Ming contro i Mancesi. Quando la sconfitta della dinastia Ming fu totale, Wang si ritirò a Ningbo vivendo nell’anonimato e rifiutando di mangiare carne finché il suo paese fosse occupato.
(da wilkip.)

Si, questo in parte e' l'epitaffio di Wang Zhengnan [che pero' non si trova sulla pietra tombale ma e' soltanto un eulogio scritto in suo onore dopo la morte].
La traduzione completa di questo documento la trovi in Wiles

YM

La vita di Zhang Sanfeng è permeata di un alone leggendario di cui sono intrise persino le fonti storiche che parlano di lui. Addirittura queste fonti, sia pure abbondantissime, sono spesso in contraddizione. Nel Mingshi si racconta che Zhang Sanfeng, nacque nel 1247 a Yizhou nel Liaoning, nel Nord-Est della Cina. Egli viaggiò per tutto l'impero prima di stabilirsi a Wudang. L'imperatore Chengzu della Dinastia Ming mandò emissari a cercarlo, ma invano.

 In seguito si stabilì a Baoji nello Shaanxi, dove morì e ritornò in vita

Su questo passaggio hai qualche elemento in piu' ?

Nel senso cosa si intende secondo i tuoi dati nella frase esposta?

Grazie


« Last Edit: February 06, 2010, 05:58:40 am by Trepicchi »
...Sono il padrone del fuoco e vedo le cose nascoste, vedo la fiamma che si fa tempo, odo il flessibile fuoco del sacrificio sonoro sono un Unuzi, un bimbo davanti al mistero del mondo colmo di timore davanti al Fuoco, che ricompone le cose disperse..Preghiera di uno Sciamano Siberiano.***

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Re: Zhang Sanfeng
« Reply #34 on: February 06, 2010, 07:22:34 am »
0
Ho trovato questa traduzione ......ti risulta?




Yang Lew Chan,
Maestro di taiji quan
allievo di Chang San Feng,
monti del Wu Tang, Cina,
secolo XV



Quante volte, dopo la fine del mio apprendistato, e più ancora da quando Maestro Chang ebbe lasciato il corpo, mi sono chiesto quale sia il legame più importante tra l’allievo ed il proprio Maestro, quello che sta, irriducibile, al di sopra di ogni altro.
Quale sia il simbolo che, insieme, essi disegnano nel mondo aldilà delle forme.
Sono trascorsi tanti anni da quella primavera in cui Maestro Chang si era risolto a scegliere un nuovo allievo.
Eravamo in sette, nel cortile del Tempio Rosso.
Chang San Feng stava in piedi, in cima alla scalinata, tra i due grifoni alati di pietra.
Ci era stato chiesto di eseguire uno dei passaggi più difficili della Forma lunga, il serpente.
Chang avrebbe potuto interrompere l’esecuzione in qualsiasi momento e l’aspirante avrebbe dovuto fermarsi per riprendere solo ad un suo nuovo comando.
Considerando il passaggio e l’equilibrio assoluto che ne regolava ogni istante, il compito era estremamente difficile.
Alcuni fallirono.
Io credetti di avere eseguito il passaggio in modo mediocre, come chi riesca ad evitare la caduta solo affrettandosi.
Quando tutti ebbero finito, Chang restò in silenzio per un tempo lunghissimo.
Aveva perfettamente giudicato come ognuno era stato in grado di eseguire il passaggio.
Cosa cercava, dunque?
Altro, qualcosa di più.
Congedò gli altri e scelse me.
Per venti anni, vissi con Chang San Feng nel Tempio.
Trascorrevo con lui ogni istante della giornata, sino al tramonto.
Allora ci salutavamo con il segno, il pugno della mano destra avvolto dalla mano sinistra, un leggero inchino, a chiudere in noi il lavoro del giorno e il Tao dell’intero universo.
Io indugiavo ancora un poco nei vasti giardini del Tempio, guardavo le aiuole colorate che imbrunivano, il morire del sole.
Poi cadevo anch’io in un sonno leggero, guadagnando simboli strani e sconosciuti che stavano sospesi nel cielo di opale dei sogni, immobili e vibranti ad un tempo, come aquiloni.
Non conoscevamo donne, cibi speziati, bevande fermentate.
Alla pratica della Forma venivano dedicate più di dieci ore al giorno.
Verso la perfezione assoluta che Maestro Chang chiedeva non si procedeva più per correzioni formali; l’eccellenza esteriore era stata da tempo raggiunta e superata, oramai ogni progresso poteva trovarsi solo nel modo in cui la Forma si relazionava all’universo, comprendendolo, compenetrandolo e modificandolo.
Così nella prima guardia la mano che davanti al corpo proteggeva il petto apriva leggermente lo spazio tra le dita e queste, con la loro punta, toccavano le sfere del Tao, la realtà intera ed una.
Il volto allora sorrideva, lo sguardo attraversava il muro del Tempio e percorreva tutta la rotondità della terra.
Muovendo nei quattro cancelli dovevamo sentire, accordarci al lento gravitare dei pianeti e di ogni altro astro al nostro zenith, corpo dell’universo a sua volta intento ad eseguire la Forma suprema.
Rivedo Maestro Chang davanti a me, ai piedi del grande tiglio argentato, io e lui in un cono di luce, luce che lui riceveva per primo, filtrava e centrava per me.
Così Chang San Feng esercitava l’arte essenziale dell’insegnamento, quella che non procede per esempi o parole ma tramite l’influsso, l’energia sottile, azione diretta che non chiede nulla, neanche il comprendere.
Quando il mio apprendistato ebbe termine, Maestro Chang stabilì che avrei dovuto lasciare il Tempio e insegnare l’arte lontano, nella regione di Ho Pei.
Prima di andarmene volli dire al Maestro quanto lo amavo.
Chang rispose che lasciandomi andare gli pareva di perdere eppure di guadagnare tutto, sapendo che avrei insegnato e trasmesso la Forma, e con quella una parte di lui, a una discendenza.
“Siamo stati io e te, Yang Lew.
Io e te, il Maestro e l’allievo, e non c’è cosa più grande, perché così agisce il Tao in Sè, dal grano di sabbia alle coscienze degli uomini.
Verranno nel futuro dell’umanità giorni in cui non vi saranno più Maestri, giorni dove gli insegnamenti, sconvolti a terra e coperti dalla polvere, potranno essere conosciuti solo cadendo.
Allora un gesto, il viso di una donna, la virgola scura che un uccello incide nel cielo, le parole e la verità di una frase, il vento e la pioggia di una giornata, le notti stellate saranno per noi gli unici Maestri possibili.
Beato chi in quei tempi disperati vorrà e saprà leggere quei segni, Yang Lew, chi comprenderà che nonostante le apparenze non c’è differenza tra quegli insegnamenti e quelli del Tao, della Forma e della sua perfezione che tu hai ricevuto in questa vita da Chang San Feng”.

http://www.centrostudilaruna.it/yang-lew-chan.html
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MattiaBaldi

Re: Zhang Sanfeng
« Reply #35 on: February 06, 2010, 10:31:04 am »
0
Si scrive Zhang che significa sporco, e si pronuncia "Jiang", e cmq sono tutti nomi mitici sarebbe lo zozzone dei tre picchi, ma questo e' ricorrente tra i personaggi di epoche passate.
Quello che mi stupisce ogni volta che leggo di lui e' la straordinaria risolutezza con cui si parla di forme, quindi lo studio delle AM non sotto forma di sequenze e' di molto prima, quanto prima? Probabilmente piu' di 1000 anni.

M.
« Last Edit: February 06, 2010, 10:56:14 am by MattiaBaldi »

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Re: Zhang Sanfeng
« Reply #36 on: February 06, 2010, 11:18:58 am »
0
In seguito si stabilì a Baoji nello Shaanxi, dove morì e ritornò in vita

Su questo passaggio hai qualche elemento in piu' ?

Nel senso cosa si intende secondo i tuoi dati nella frase esposta?

Grazie

La 'morte' e la 'resurrezione' del Fondatore e' riportata in numerose fonti ed e' molto simile a quella del Cristo.

YM

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Offline Yuen-Ming

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Re: Zhang Sanfeng
« Reply #37 on: February 06, 2010, 11:20:28 am »
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Ho trovato questa traduzione ......ti risulta?

http://www.centrostudilaruna.it/yang-lew-chan.html

No, questa e' una scemenza dai romanzi

YM

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Offline Yuen-Ming

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Re: Zhang Sanfeng
« Reply #38 on: February 06, 2010, 11:28:51 am »
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Si scrive Zhang che significa sporco, e si pronuncia "Jiang", e cmq sono tutti nomi mitici sarebbe lo zozzone dei tre picchi, ma questo e' ricorrente tra i personaggi di epoche passate.

No
Il soprannome 'sporco' (‘lata’ 邋遢) [e non ‘zang‘ 髒, che non e' mai stato attribuito al fondatore] e quello dei 'tre picchi' sono di epoche e aree diverse.
Nel suo periodo 'lata' il Fondatore appallottolava lo sporco dalla sua pelle in pillole con le quali poi curava i malati.

Questi nomi non sono 'mitici' <sic> ma piuttosto tipici nella tradizione cinese, nella quale ogni persona assume vari nomi durante la sua vita.

YM

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MattiaBaldi

Re: Zhang Sanfeng
« Reply #39 on: February 06, 2010, 11:38:52 am »
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Veramente e' zhang, cmq ora mi informo.

M.


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Re: Zhang Sanfeng
« Reply #40 on: February 06, 2010, 11:42:28 am »
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Veramente e' zhang, cmq ora mi informo.

Come ho gia' detto: no

Di regola, comunque, bisognerebbe informarsi PRIMA di parlare e non dopo

YM
« Last Edit: February 06, 2010, 11:44:45 am by Yuen-Ming »

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Re: Zhang Sanfeng
« Reply #41 on: February 06, 2010, 12:29:36 pm »
0
un commentario di Chang San Feng  all’opera fondamentale del Patriarca Lu, “La tavoletta dei cento caratteri” e corretta questa  traduzione....?

Testo

Nutrendo l’energia, dimentica le parole e custodiscila.
Conquista la mente, agisci con la non-azione.
Nell'attività e nella quiete, distingui la fonte progenitrice.
Non esiste nulla: cos’altro cerchi?
La vera fermezza soccorre gli uomini;
per soccorrere gli uomini è essenziale non essere confuso.
Quando non c’è confusione, la natura è spontaneamente stabile;
quando la natura è stabile, l’energia ritorna naturalmente.
Quando l’energia ritorna, l’elisir si cristallizza spontaneamente
nel vaso in cui si accoppiano acqua e fuoco.
Lo yin e lo yang sorgono, alternandosi di continuo,
diffondendo ovunque il rombo del tuono.
Bianche nuvole si assembrano sulla sommità,
la dolce rugiada bagna la montagna polare.
Bevuto il vino della longevità,
vaghi liberamente: chi può conoscerti?
Ti siedi, ascolti il suono senza corde
e comprendi chiaramente il meccanismo della creazione.
Questi venti versi sono la scala che porta al cielo.
...Sono il padrone del fuoco e vedo le cose nascoste, vedo la fiamma che si fa tempo, odo il flessibile fuoco del sacrificio sonoro sono un Unuzi, un bimbo davanti al mistero del mondo colmo di timore davanti al Fuoco, che ricompone le cose disperse..Preghiera di uno Sciamano Siberiano.***

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Re: Zhang Sanfeng
« Reply #42 on: February 06, 2010, 12:33:35 pm »
0
un commentario di Chang San Feng  all’opera fondamentale del Patriarca Lu, “La tavoletta dei cento caratteri” e corretta questa  traduzione....?

Urka, dovrei tirar fuori l'originale e confrontarlo

Fai + in fretta a dirmi chi e' l'autore di questa che citi che sicuramente conosco se e' gente seria

C'e' UN SACCO di materiale ascritto al Fondatore, di cui una parte e' in realta' di autori + tardi nella sua linea (discendenti lineali) e qualche cosa e' anche stata tradotta

YM

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Re: Zhang Sanfeng
« Reply #43 on: February 06, 2010, 12:48:55 pm »
0
Thomas Clearcy (se scritto bene se non ricordo male sul sito non scritto...) :=)
...Sono il padrone del fuoco e vedo le cose nascoste, vedo la fiamma che si fa tempo, odo il flessibile fuoco del sacrificio sonoro sono un Unuzi, un bimbo davanti al mistero del mondo colmo di timore davanti al Fuoco, che ricompone le cose disperse..Preghiera di uno Sciamano Siberiano.***

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Offline Yuen-Ming

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Re: Zhang Sanfeng
« Reply #44 on: February 06, 2010, 12:53:59 pm »
0
Si, vagamente la traduzione e' quella anche se leggere Cleary e' una pena

養炁忘言守,降心爲不爲。動靜知宗祖,無事更尋誰?
Nutrendo l’energia, dimentica le parole e custodiscila.
Conquista la mente, agisci con la non-azione.
Nell'attività e nella quiete, distingui la fonte progenitrice.
Non esiste nulla: cos’altro cerchi?

真常須應物,應物要不迷。不迷性自住,性住炁自回,
La vera fermezza soccorre gli uomini;
per soccorrere gli uomini è essenziale non essere confuso.
Quando non c’è confusione, la natura è spontaneamente stabile;
quando la natura è stabile, l’energia ritorna naturalmente.

炁回丹自結。壺中配坎離。陰陽生反復,普化一聲雷。
Quando l’energia ritorna, l’elisir si cristallizza spontaneamente
nel vaso in cui si accoppiano acqua e fuoco.
Lo yin e lo yang sorgono, alternandosi di continuo,
diffondendo ovunque il rombo del tuono.

白雲朝頂上,甘露灑須彌。自飲長生酒,逍遙誰得知。
Bianche nuvole si assembrano sulla sommità,
la dolce rugiada bagna la montagna polare.
Bevuto il vino della longevità,
vaghi liberamente: chi può conoscerti?

坐聽無弦曲,明通造化機。都來二十句,端的上天梯。
Ti siedi, ascolti il suono senza corde
e comprendi chiaramente il meccanismo della creazione.
Questi venti versi sono la scala che porta al cielo.

YM

PS: by the way, questo non e' il commentario di Zhang Sanfeng ma il testo della stele dei cento caratteri stessa
« Last Edit: February 06, 2010, 13:21:22 pm by Yuen-Ming »