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Sensei Spongia dimostra Kakie e Newaza
devo dire che sono molto contento di vedere così tanto grappling in una dimostrazione di karate, l'importante è che queste tecniche non si pratichino solo in dimostrazione, ma anche in palestra, a me capitava che il maestro mi dicesse: ale c'è una dimostrazione, prepara un pò di quelle tecniche che sai fare tu (naturalmente durante i corsi non si facevano mai).
mi sono molto piaciuti i kakie, ma tecniche come lo strangolamento mataleao, la chiave alla caviglia e la leva al ginocchio sembrano scopiazzate dal bjj e non penso facciano parte del programma goju, sarei molto contento se qualcuno smentisse questa mia affermazione e mi dicesse che tali tecniche nel goju ci sono.
preciso che non voglio essere nè sarcastico, nè polemico, un maestro che nelle dimostrazioni e nei corsi allarga i propri orrizzonti è da ammirare dal mio personale punto di vista.
Ciao
Volevo rispondere alla domanda.
Il kakie si studia con una certa regolaritá, non solo per le dimostrazioni o per gli esami.
Fino al minuto 2 del video, sono le stesse tecniche che pratichiamo anche noi in Argentina, pertanto credo si tratti di un "pacchetto" standard di tecniche che é stato introdotto nel programma di goju, ma non saprei proprio dire quando.
Come si discuteva in un altro post, vari movimenti sono presenti nei kata, giá dallo stesso gekisai. Ad esempio in una tecnica si effettua hikité afferrando il polso di uke, ci si "lateralizza" avanzando e allo stesso tempo si fa shuto alla gola e poi si sbilancia.
Non credo che TUTTE siano prese dai kata. Non consosco molti kata ma posso intuire che varie siano state introdotte a parte. Ad ogni modo sono in linea con i principi che si studiano sempre a lezione e nei kata ed é un modo per metterli in pratica dinamicamente.
La mia idea infatti é che andrebbero visti come esercizi propedeutici per lo studio del proprio baricentro, per la sensibilitá e per il radicamento. E' per questo che vengono praticati dinamicamente, andando avanti ed indietro in modo altalenante e tenendo il contatto con la mano avversaria per imparare a "sentirlo". La presenza di questi esercizi secondo me dovrebbe avere a che fare con l'origine cinese del goju, e in qualche modo mi ricordano il chisao... difatti si lavora sul concetto di "mushimi".
Mentre secondo me non dovrebbero essere visti come un programma per imparare la lotta.
Si fanno anche altri lavori del genere, ad esempio un esercizio che facciamo spesso é stare in shiko dachi e prenderci per l'avambraccio. Si gioca a tirare e spingere, sbilanciare, "ingannare" l'altro per farlo cadere etc. Oltre a farti due gambe cosí, serve proprio a sensibilizzarsi rispetto certi aspetti e abbassare il baricentro.
Nell'irikumi si puó arrivare al corpo a corpo e il kakie aiuta a capire certe cose. Ovviamente non servono a niente contro un lottatore, ma aiutano nel caso di trovarsi davanti una persona non esperta.
Io ad esempio mi trovo in difficoltá rispetto a praticanti avanzati perché quando la distanza é cortissima, a loro viene naturale tirarmi giú mentre io ci devo stare a pensare o direttamente non lo faccio.
Questi sono due sono compagni di allenamento, e potrete riconoscere molte tecniche viste nel video di Spongia.
https://www.youtube.com/user/torimase?blend=3&ob=5#p/u/0/WVoeY5Bmm6cNota al margine. Da noi si pratica su pavimento di piastrelle, fredde e durette. I fortunati tengono il parquet.
Praticare kakie con una certa baldanza, ti aiuta a "familiarizzare con il pavimento". E' un approccio "naturale" perché a noi le cadute non le insegnano. Io mi ricordo un po' di jujitsu e cado con una certa dignitá, per altri la conoscenza con le piastrellozze é un po' piú progressiva o piú dolorosa.
Nota al margine 2. Una volta ci hanno visitato dei ragazzi di goju, linea Eiichi Miyazato, e ho notato con piacere che pure loro facevano un lavoro simile con leve, sbilanciamente etc. Quindi potrei pensare che non si tratta di un invenzione di Higaonna / IOGKF.
Un saluto
F.