Vorrei far presente non ho nessuna intenzione di fare polemica o provare a snaturare qualsiasi arte pratichiamo.
Principi.Se sfogliamo il vocabolario, capiterà sicuramente tra le varie voci questa:
"Ciò che rappresenta il fondamento, che sta alla base di un ragionamento, di una dottrina, di una scienza; norma a cui si ispira nell'agire."
Di conseguenza, possiamo asserire con una buona certezza che è il fondamento di quello che vogliamo vivere e/o praticare.
A questo punto credo che sia necessario domandarsi: a quali principi si ispira la nostra pratica?
Certo, molte arti marziali tradizionali si fondano su principi ferrei che anche le scuole meno ortodosse rispettano. Ma quanto posso essere trascinate nella realtà attuale? Molte volte sentiamo sbandierare che questa o quella arte marziale classica contiene in sè tutti i principi per essere macchine da guerra perfette... Ma perfette per cosa? Certo, nel combattimento siamo abbastanza capaci
[1], rispettando quei principi.
Cosa succede, però, quando questi principi vengono a mancare per un qualsivoglia motivo? Come si orienterà il marzialista: continuerà a perseverare nei principi che ha tanto amato o ne cercherà di nuovi cambiando approccio alla stessa pratica?
Io credo
[2] che entrambe le strade possano essere percorse. La prima, quella della perseveranza, è ammirevole anche se deve certamente essere corretta in qualche modo, perchè prima o poi lo stesso ostacolo si ripresenterà e noi ricadremo nella stessa mancanza.
Cambiando approccio, arriveremo certamente a nuove sfide, ma quanto potranno segnarci insieme ai nostri principi che vogliamo conservare. Quante volte dovremo piegarci a questa e o a quella situazione adattando i nostri principi per adattarci alla situazione nuova e affrontarla in modo onorevole senza calpestare quanto abbiamo già appreso?
Per mia esperienza diretta ho percorso l'ultima strada che ho citato: il cambiamento.
I principi che venivano sbandieriati per Kung-fu Mistico
[3] mi sono stati inculcati con sapienza portandomi ad un livello sufficiente di pratica. Quando però ho deciso di seguire le mie idee sono stato etichettato come eretico e come traditore. Avevo tradito i principi della mia scuola abbandonando? Avevo mancato a quelli che sono i miei principi di combattimento che m'erano stati insegnati? Moralmente mi ritengo sciolto da qualsiasi obbligo (obbligo di cosa non vi saprei dire) e soprattutto valgono i principi di combattimento che mi sono stati insegnati?
Diventato istruttore, ho iniziato a guardarmi intorno, chiedendomi più e più volte quali principi dovevo insegnare ai miei atleti. Certamente devo insegnargli che nella vita bisogna combattere... ma per quanto riguarda il combattimento? Già, quei famosi principi... quelle norme a cui ci ispiriamo per agire, sono ancora validi? Cambiando la disciplina che pratico, i principi cambiano, questo è un assioma
[4]. Quindi cosa dovrò trasmettere ai miei atleti?
Come al solito, da folle quale sono, ho scelto la via impossibile: far convivere i vecchi principi a quelli nuovi.
Quì torniamo alla domanda principale, quali principi sono validi e quali sono sbagliati? Da persona idiota, quale sono, credo che in entrambe ci siano cose giuste e sbagliate, secondo il mio metro personale. Di conseguenza ho iniziato ad innestare sui miei principi, quelli della mia nuova scuola, conscio del fatto che in alcuni
[5] campi sono estremamente deficitario.
Ma a questo punto mi chiedo: fin dove posso allargare il mio sguardo, per avere dei principi di combattimento validi? Se è vero che "ogni arte marziale ha i suoi principi ben radicati e validi", allora dove è il mio errore?
La risposta l'ho cercata nel fatto che voglio migliorare costantemente e non credo che in ogni arte marziale risieda la verità ultima! Voglio allargare i miei orizzonti, attingere a più principi, per ricercare un mio equilibrio ed insegnare i miei principi ai miei atleti!
Folle? Forse, ma a differenza di altri, io ho intenzione di confrontarmi con le altre scuole per scoprire se i miei principi sono validi. Ho intenzione di spingere i miei atleti a fare lo stesso, incoraggiandoli a provare e riprovare e, soprattutto, ad imparare altri principi perchè si possano sentire completi.
Già, forse l'unico vero principio a cui voglio mirare è la completezza. Completezza nei miei principi in modo di avere almeno un principio valido (non importa che sia lo stesso) che mi faccia affrontare la maggior parte delle situazioni.
Per questo, concludo, dicendo che l'unico principio a cui tendono tutte le scuole di Arti Marziali &/o Difesa Personale è la tanto decantata Completezza, ma mai completamente raggiunta.
Concludo con un pensiero poetico:
Completo nell'essere incompleto. Incompleto per cercare la piena completezza.