Di sicuro il Karate che ho in testa ha una parte di fondamentali classici
... ma...
il presupposto che su cui regge la tua idea è che il mio sia stato il migliore dei percorsi possibili. Sinceramente mi chiedo se non sia il caso di andare avanti e provare a
migliorare.
Pretenzioso, lo so
Onestamente però non voglio che i miei futuri allievi ricalchino il mio percorso, anzi, mi aspetto che nel giro di qualche anno siano in grado di suonarmele a dovere
Tanto per iniziare con un esempio: quel maledetto frangente in cui quel tipo mi ha sfasciato l’LCA è da imputare proprio alla mancanza di uno studio precoce dell’area jissen. Dopo che lo avevo spinto verso il muro del dojo, siamo rimasti un po’ in attesa a squadrarci, peccato che io ero a pochi centimetri da lui con un bel sochin dachi piantato, e lui mi ha fatto la festa con un singolo calcio senza settarlo.
Roba che da cui ci si può difendere tranquillamente se si sa come fare.
Il fondamentale ultraortodosso (inteso come quello che si fa di solito e che è presente nei programmi, non la cosa particolare che fa il sensei illuminato disperso sui monti) per me ha (molte) cose buone, ma così nudo e crudo porta spesso e volentieri a dei vizi che poi è difficilissimo eradicare.
Secondo me è meglio impostare bene e da subito un buon atteggiamento polivalente che strutturare una forma troppo inquadrata e poi doverla, non dico cambiare, ma risistemare (e come saprai meglio di me, eliminare un vizio radicato è dura).
In questo Oyama ha avuto una grandissima intuizione, che è stata la vera rivoluzione del Karate, cioè affiancare al kihon tradizionale quello moderno.
Il risultato è
secondo me migliore, e allo stage di Wakiuchi shihan ho visto tante cinture bianche menare parecchio. Inutile menzionare poi quello che succede nel dojo di sensei Bruno…
La riprova ce l’ho anche con Yuki, da quando lo alleno in modalità jissen migliora a vista d’occhio anche se facciamo un paio di lezioni al mese.
Lui stesso mi da molti feedback positivi anche in riferimento a come va nel suo dojo.
Quindi io preferisco molto di più, per il kihon, un approccio stile Kyokushin, dove si porta avanti da subito kihon in sanchin dachi, ido kihon e jissen kihon.
Inoltre, senza jissen kihon non si può fare sparring con le protezioni e a contatto, cosa che secondo me va introdotta non dico subito, ma presto.
A tutto questo aggiungiamo anche il fatto che, come si sa, per certi tipi di kihon mi piace lo Shotokan, per altri preferisco il Kakuto.
Mi rendo conto che sto violando un protocollo...
ma in realtà
non sto inventando niente, ne’ sto programmando di imporre chissà quale personalizzazione, voglio semplicemente introdurre, come è già stato fatto dal Kyokushin in avanti (nulla di nuovo, ripeto), un metodo con cui maturano tutti i praticanti di discipline dalla comprovata efficacia, dai dopolavoristi ai campioni.Un Karate con radici nella tradizione ma al passo con i tempi.
Dopotutto se tutti ragionassero e avessero ragionato secondo l’ortodossia, ci sarebbero ancora corsi in cui in tutte le lezioni si ripete lo stesso kata a oltranza
tanto citate e ricordate con nostalgia deferenza dagli ultratradizionalisti… mentre nelle altre palestre fanno sparring, sacco e colpitori.
Per quel che riguarda le “consulenze”, come già ti dissi sfondi una porta aperta