Sulla teoria di Ryugin non mi pronuncio, ma gli faccio amichevolmente notare, che ci sono i mawate, che, se ho capito il kata di riferimento, ti fregano giusto un passo in totale.
L'enbusen, come già anticipato, è lo schema dei movimenti al suolo, se esso è rispettato, cioè le posizioni e gli angoli vengono rispettati, il punto di partenza coincide con quello di ritorno.
Secondo una
non confermabile leggenda, pare che gli antichi kata, quelli cioè importati dalla Cina, se mirabilmente eseguiti, lasciassero sulla sabbia uno o due ideogrammi, con un significato.
In qeste righe, mi sembra di aver risposto (spero) alla prima domanda.
Ora il punto è se vi sia da ricercare una utilità, o se il tutto si riduca ad estetica, accademismo o similare.
Sinceramente parlando, sono dell'opinione che una parte di risposta sia da ricercare nel termine "kata" e nel termine "kihon".
Secondo Muteki san, Dottore (o quasi) in lingue Orientali, kihon, significa "alla base" o "alla radice" o "al piede della base", sappiamo che da noi, quando si dice "facciamo kihon", significa fare tecniche di base in posizioni di base, sia in movimento (haraku) che fermi.
Sappiamo anche che il kata, si può eseguire bene se si pratica il kihon, quindi direi che ora si può passare al kata.
"Kata", sempre secondo la traduzione dell'Insigne Dott. Muteki, significa "forma, stampo", quindi va eseguito in maniera formale e sempre identica a se stessa, dunque le tecniche vanno portate in tal modo, partendo da tal posizione per concludere in tal'altra posizione.
Questo, significa che noi lo si sta facendo in maniera dinamica, le posizioni, vengono raggiunte e lasciate di continuo, in diversi casi, delle posizioni non vengono nemmeno raggiunte staticamente, ma "passate di striscio" vedi ad esempio shiko daci sul kata Saifa, dove si fa solo un rapido passaggio dinamico.
A quel punto lq domanda del karateka è, o dovrebbe essere: "sto facendo le posizioni in maniera appropriata?"
Si perchè fare certi passaggi in un certo modo, è l'unica via per assimilare certi movimenti, o per migliorare ed affinare certi concetti, che poi servono nel kumite.
Quindi, se fai il kata come serve, fai "pratica" di tecnica, tattica, gestione del peso e dell'equilibrio, corretto utilizzo delle anche, non a caso, un kata fatto CCC ti lascia sempre un po stanchino.
Ovviamente, mi riferisco ad un kumite non regolamentato, come era concepito all'epoca, dove la vita umana valeva poco nulla.