Renzoku waza

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Luca Bagnoli

Re:Renzoku waza
« Reply #60 on: June 16, 2011, 16:55:22 pm »
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"E’ per strada che ho imparato a vivere ed è li che ho compreso il senso e lo scopo delle arti marziali: l’efficacia. Nessun dubbio, non volevo farmi massacrare dal primo venuto"

Sugihara Masayasu

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Re:Renzoku waza
« Reply #61 on: June 16, 2011, 16:58:37 pm »
0
"E’ per strada che ho imparato a vivere ed è li che ho compreso il senso e lo scopo delle arti marziali: l’efficacia. Nessun dubbio, non volevo farmi massacrare dal primo venuto"

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La divina scuola dello schiaffazzo argenteo vigila su di voi, mentre la divinissima università dello sputazzo ligneo vi inumidisce la vita

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Luca Bagnoli

Re:Renzoku waza
« Reply #62 on: June 16, 2011, 17:01:04 pm »
0
 :D :D :D :D

Solo che a differenza di Marion Cobretti e di tanti maestri di Karate degli anni 40 , Kancho Sugihara ha REALMENTE combattuto. Dentro e fuori dal tatami  :thsit: :thsit:

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Re:Renzoku waza
« Reply #63 on: June 16, 2011, 17:09:45 pm »
0
"E’ per strada che ho imparato a vivere ed è li che ho compreso il senso e lo scopo delle arti marziali: l’efficacia. Nessun dubbio, non volevo farmi massacrare dal primo venuto"

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http://it.wikipedia.org/wiki/Lapalissiano
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Re:Renzoku waza
« Reply #64 on: June 16, 2011, 21:33:40 pm »
0
Secondo la mia visione, le tecniche più dello stile Jissen sono più portate ad essere messe in combinazione, in quanto più corte.
Per quanto riguarda le tecniche tipiche dello Shotokan, credo che si esprimano al meglio in combinazioni di 2 o al massimo 3 tecniche. La lunga distanza non può essere mantenuta a lungo e quindi o l'azione si conclude (ikken hissatsu) o l'assetto varia per la media / corta (Jissen, kaishu e / o uchi waza, lotta) oppure si riguadagna la distanza per preparare un nuovo assalto.

Trovo che le combinazioni lunghe tipo quelle che si trovano nei programmi di esame nello Shotokan abbiano la mera funzione di "mettere in difficoltà" l'esecutore come allenamento per obbligarlo a mantenere una forma corretta anche senza partire da una posizione neutra.
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Re:Renzoku waza
« Reply #65 on: June 17, 2011, 09:46:14 am »
0
Secondo la mia visione, le tecniche più dello stile Jissen sono più portate ad essere messe in combinazione, in quanto più corte.
Per quanto riguarda le tecniche tipiche dello Shotokan, credo che si esprimano al meglio in combinazioni di 2 o al massimo 3 tecniche. La lunga distanza non può essere mantenuta a lungo e quindi o l'azione si conclude (ikken hissatsu) o l'assetto varia per la media / corta (Jissen, kaishu e / o uchi waza, lotta) oppure si riguadagna la distanza per preparare un nuovo assalto.

Giusto !
Vorrei solo aggiungere che mentre una pratica sportiva porta a specializzarsi nella distanza prevista dallo stile/regolamento, uno studio del Karate come autodifesa deve necessariamente comprendere tutte le distanze.


Trovo che le combinazioni lunghe tipo quelle che si trovano nei programmi di esame nello Shotokan abbiano la mera funzione di "mettere in difficoltà" l'esecutore come allenamento per obbligarlo a mantenere una forma corretta anche senza partire da una posizione neutra.

Bingo !

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Re:Renzoku waza
« Reply #66 on: June 17, 2011, 09:54:07 am »
0
1)La mia idea che uno dei criteri base per le combinazioni è che devono essere semplici e brevi: 3-5 tecniche al massimo.
Sono quelle che risultano maggiormente applicabili quando si combatte. Proprio perchè ciò che le rende efficaci è anche il lavoro complementare sui movimenti e la loro attuazione dinamica dello spazio, come gli spostamenti. Il combattimento in fondo è scienza degli angoli: basta modificare una posizione con un taesabaki per mandare a vuoto la migliore delle combinazioni oppure riuscire ad entrare con la nostra più basilare. Per questo vedo le combinazioni da 8-10-12-15 tecniche( :o), che mi è capitato di vedere anni fa in libri o video di Hapkido o Kempo Americano, come un approccio dal mio punto di vista esageratamente focalizzato sulle tecniche in sè e fondamentalmente inapplicabile. Che ne pensate?

2) Secondo voi vi è un numero di combinazioni base che un qualsiasi combattente deve mantenere e continuare a ripetere e approfondire (se si, quante mediamente), oppure siete dell'approccio che punta a continuare ad incrementare il suo background con sempre nuove combinazioni? Meglio la qualità o la quantità delle opzioni/varianti conosciute? :)

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Offline Takuanzen

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Re:Renzoku waza
« Reply #67 on: June 17, 2011, 09:57:41 am »
0
Ah !

E come fai ad adattare a situazioni non prevedibili una combinazione schematica pre-impostata?

Devo suppore che le tue combinazioni, per essere applicabili, siano allora più semplici e "naturali" di quelle normalmente fatte in allenamento con voluta ridondanza di movimenti, no ?

dunque che le combinazioni che studio siano semplici direi che è corretto, nel senso che io non ci trovo niente di così complicato (nello schema motorio intendo) , poi da li a saperle eseguire bene ce ne passa....per il resto qui credo che la pensiamo in maniera fondamentalmente diversa, per uqanto io non mi occupi di DP ritengo che , proprio perchè imprevedibili e non codificabili, la sola cosa intelligente da studiare siano POCHE  sequenze brevi di movimenti e tecniche tali da risultarci poi di naturale applicazione, pittosto che 1000 bunkai...ma questa ripeto è una mia mera convinzione

Mi trovi pienamente d'accordo con questa tua convinzione. Condivido questo tipo di approccio e quindi quoto in pieno il tuo intervento!! ;)

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Luca Bagnoli

Re:Renzoku waza
« Reply #68 on: June 17, 2011, 09:58:35 am »
+1
Io credo che il Karate sia un vestito fatto su misura. Si praticano i kihon e gli ido kihon per fornire le basi ed alfabetizzare il corpo a certi schemi motori , poi ciascuno trova da se le proprie combinazioni favorite e la propria impostazione. Sicuramente ci sono un certo numero di " combo " basilari che vanno insegnate in quanto propedeutiche a tutte le altre. Ma sono poche. Per il discorso che lo sport è specialistico mentra l'am è " a 360° " ... uno che sapeva un po' di cose una volta disse :


" un uomo colto non legge dieci libri ma un libro dieci volte "

e chi vuole intendere intenda


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Re:Renzoku waza
« Reply #69 on: June 17, 2011, 10:09:47 am »
0
:D :D :D :D

Solo che a differenza di Marion Cobretti e di tanti maestri di Karate degli anni 40 , Kancho Sugihara ha REALMENTE combattuto. Dentro e fuori dal tatami  :thsit: :thsit:
Si lo sò.....ma era troppo invitante e pertinente per non metterla....non puoi non riconoscerlo :sur: :sur: :sur:
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Re:Renzoku waza
« Reply #70 on: June 17, 2011, 10:12:44 am »
0
Ma sono poche. Per il discorso che lo sport è specialistico mentra l'am è " a 360° " ... uno che sapeva un po' di cose una volta disse :


" un uomo colto non legge dieci libri ma un libro dieci volte "

e chi vuole intendere intenda

Perfetto !
E' quello che dico sempre io !  :sur:

Invece di mescolare diverse Arti Marziali facendole per forza in maniera approssimativa, cercare di sviscerare tutti gli aspetti della propria e padroneggiarli al meglio. 

Lo vedi che siamo sempre d'accordo ?  :-*
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Re:Renzoku waza
« Reply #71 on: June 17, 2011, 10:17:26 am »
0
1)La mia idea che uno dei criteri base per le combinazioni è che devono essere semplici e brevi: 3-5 tecniche al massimo.
Sono quelle che risultano maggiormente applicabili quando si combatte. Proprio perchè ciò che le rende efficaci è anche il lavoro complementare sui movimenti e la loro attuazione dinamica dello spazio, come gli spostamenti. Il combattimento in fondo è scienza degli angoli: basta modificare una posizione con un taesabaki per mandare a vuoto la migliore delle combinazioni oppure riuscire ad entrare con la nostra più basilare. Per questo vedo le combinazioni da 8-10-12-15 tecniche( :o), che mi è capitato di vedere anni fa in libri o video di Hapkido o Kempo Americano, come un approccio dal mio punto di vista esageratamente focalizzato sulle tecniche in sè e fondamentalmente inapplicabile. Che ne pensate?

2) Secondo voi vi è un numero di combinazioni base che un qualsiasi combattente deve mantenere e continuare a ripetere e approfondire (se si, quante mediamente), oppure siete dell'approccio che punta a continuare ad incrementare il suo background con sempre nuove combinazioni? Meglio la qualità o la quantità delle opzioni/varianti conosciute? :)
1) Che hai ragione
2) Che a parte le sequenze base sempre uguali, sia necessario allenarsi nelle variazioni. E' un trade off tra automatismo e improvvisazione e per quanto contraddittorio credo sia necessario avere un po' di entrambi.

Secondo la mia visione, le tecniche più dello stile Jissen sono più portate ad essere messe in combinazione, in quanto più corte.
Per quanto riguarda le tecniche tipiche dello Shotokan, credo che si esprimano al meglio in combinazioni di 2 o al massimo 3 tecniche. La lunga distanza non può essere mantenuta a lungo e quindi o l'azione si conclude (ikken hissatsu) o l'assetto varia per la media / corta (Jissen, kaishu e / o uchi waza, lotta) oppure si riguadagna la distanza per preparare un nuovo assalto.

Giusto !
Vorrei solo aggiungere che mentre una pratica sportiva porta a specializzarsi nella distanza prevista dallo stile/regolamento, uno studio del Karate come autodifesa deve necessariamente comprendere tutte le distanze.


Trovo che le combinazioni lunghe tipo quelle che si trovano nei programmi di esame nello Shotokan abbiano la mera funzione di "mettere in difficoltà" l'esecutore come allenamento per obbligarlo a mantenere una forma corretta anche senza partire da una posizione neutra.

Bingo !


Grande :D
Sulla tua aggiunta scriverò nell'altra discussione appena mi è possibile.
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Luca Bagnoli

Re:Renzoku waza
« Reply #72 on: June 17, 2011, 11:02:04 am »
0
:D :D :D :D

Solo che a differenza di Marion Cobretti e di tanti maestri di Karate degli anni 40 , Kancho Sugihara ha REALMENTE combattuto. Dentro e fuori dal tatami  :thsit: :thsit:
Si lo sò.....ma era troppo invitante e pertinente per non metterla....non puoi non riconoscerlo :sur: :sur: :sur:

 ;) ;) :D :D

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Offline Davide.c

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Re:Renzoku waza
« Reply #73 on: June 17, 2011, 12:20:39 pm »
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Io credo che il Karate sia un vestito fatto su misura. Si praticano i kihon e gli ido kihon per fornire le basi ed alfabetizzare il corpo a certi schemi motori , poi ciascuno trova da se le proprie combinazioni favorite e la propria impostazione. Sicuramente ci sono un certo numero di " combo " basilari che vanno insegnate in quanto propedeutiche a tutte le altre. Ma sono poche. Per il discorso che lo sport è specialistico mentra l'am è " a 360° " ... uno che sapeva un po' di cose una volta disse :


" un uomo colto non legge dieci libri ma un libro dieci volte "

e chi vuole intendere intenda
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"Strength is born in the deep silence of long-suffering hearts; not amid joy." - Sir Arthur Helps