Gradi, acquisizione e tempistiche

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Offline Darth Dorgius

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Re: Gradi, acquisizione e tempistiche
« Reply #105 on: July 03, 2011, 11:12:20 am »
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Joker, il punto è che solo una minima parte delle arti marziali ricade nella tipologia da te descritta. Ci sono stili che non contemplano queste cose e sono orientati alla guerra / combattimento e non sono neppure sport.

Per quello quando tu automaticamente ridefinisci il concetto arti marziali ad un insieme definito (e minoritario) di stili, è difficile essere d'accordo. :)

Dovresti imho aggiungere un qualcosa al termine "arti marziali" per identificare correttamente la tipologia di sistemi alla quale tii riferisci. ;)

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Offline Giorgia Moralizzatrice

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Re:Gradi, acquisizione e tempistiche
« Reply #106 on: July 03, 2011, 11:21:11 am »
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Il genere di rispetto e di umiltà del tuo secondo modo di intendere la pratica di un'AM io lo vedo anche negli SDC (e non solo). Io penso che la differenza tra il primo e secondo modo sia indipendente da cosa si pratica ma da come il praticante vive la pratica e il confronto.

Non ho capito esattamente a cosa servono oggi per te le AM? Non a combattere (per quello ci sono gli SDC) ma un mix che comprende una buona (anche se temo non sia così vero...) preparazione atletica.. ma nel mix rientra secondo te anche il bisogno di una giuda morale/etica? A questo punto mi chiedo perchè un maestro di AM sia più "autorizzato" a insegnarmi certi concetti che non un maestro di ballo   ???
I requisiti per una discussione sono onestà intellettuale e una mente aperta, senza questi nessun confronto è possibile

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Joker

Re:Gradi, acquisizione e tempistiche
« Reply #107 on: July 03, 2011, 15:22:15 pm »
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Joker, il punto è che solo una minima parte delle arti marziali ricade nella tipologia da te descritta. Ci sono stili che non contemplano queste cose e sono orientati alla guerra / combattimento e non sono neppure sport.

Per quello quando tu automaticamente ridefinisci il concetto arti marziali ad un insieme definito (e minoritario) di stili, è difficile essere d'accordo. :)

Dovresti imho aggiungere un qualcosa al termine "arti marziali" per identificare correttamente la tipologia di sistemi alla quale tii riferisci. ;)

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Non so, questo è ciò che penso in base alle esperienze che ho maturato finora, è quindi probabile che tu abbia ragione; nel frattempo resto della mia idea.  :)

Anche perché non ho ancora visto una disciplina in cui si insegni a combattere come se si dovesse poi andare in guerra e penso sia difficile (ma nulla è impossibile) trovarne in Italia, in tempo di pace. ihmo

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Offline Rev. Madhatter

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Re:Gradi, acquisizione e tempistiche
« Reply #108 on: July 03, 2011, 15:30:33 pm »
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Secondo me a parte la distinzione di significato convenzionale non esiste nessuna differenza tra arti marziali e sdc.

Ci sono gli stili con le gare e quelli che no. Ci sono le gare di kung fu ma nessuno lo chiama sdc solo per convenzione.
Trovate un punto di distinguo tra am e sdc e vi troveremo eccezioni che dimostrino come sia arbitrario.


L'unica differenza esistente secondo me e' tra arti marziali e difesa personale, perche' il fine delle due pratiche e' dichiaramente differente e differente nelle prassi per raggiungerlo:

Pratico per difesa/utilià vs pratico per piacere personale.
Peccato che la stupidità non sia dolorosa.
(A. S. LaVey )

il test d'ingresso funziona così
"ISCRIVITI GRATIS
va bene
SONO CENTO €
ma avevate detto gratis
SONO PER LE SPESE DI SEGRETERIA ..."

se ti lamenti, non sei adatto ad essere munto, altrimenti cerimonia del the in arrivo e tutti col collo gonfio ad accoglierti

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Joker

Re:Gradi, acquisizione e tempistiche
« Reply #109 on: July 03, 2011, 15:42:22 pm »
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Il genere di rispetto e di umiltà del tuo secondo modo di intendere la pratica di un'AM io lo vedo anche negli SDC (e non solo). Io penso che la differenza tra il primo e secondo modo sia indipendente da cosa si pratica ma da come il praticante vive la pratica e il confronto.

Forse non l'ho già scritto (ma ne ero convinto...), ma le AM tipo 2) sono per me l'obiettivo tanto degli SDC quanto dell'altro tipo di AM: in entrambe bisognerebbe imparare a combattere bene, affiancando al duro lavoro fisico una costante ricerca morale, a portare avanti in ogni contesto. Però di solito non è così, quindi ci sono differenze (che ho già elencato) tra le due pratiche. Qualcosa c'è già in entrambe, quindi in parte ti do ragione.  :)

Non ho capito esattamente a cosa servono oggi per te le AM? Non a combattere (per quello ci sono gli SDC) ma un mix che comprende una buona (anche se temo non sia così vero...) preparazione atletica.. ma nel mix rientra secondo te anche il bisogno di una giuda morale/etica? A questo punto mi chiedo perchè un maestro di AM sia più "autorizzato" a insegnarmi certi concetti che non un maestro di ballo   ???

Secondo me le AM hanno ANCHE come scopo il combattimento perché vengono allenate tecniche che in altri tempi servivano a quello. Non è però lo scopo principale, tanto è vero che in molti campus per ragazzi ma pure nelle scuole in altri paesi vengono insegnate, è però rarissimo che vengano insegnati SDC. ;)

Se fatte bene, mi sembrano un'ottima ginnastica. Ultimamente i medici pediatri ed ortopedici consigliano ai bambini Judo o Karate invece del solito nuoto...

A differenza di un maestro di ballo, quello di AM dovrebbe aver cercato di crescere moralmente ogni giorno e dovrebbe aver seguito gli insegnamenti di un'altra guida morale. Solo in base alla sua lunga esperienza possiamo pensare che sappia un po' più di noi. E per ricollegarmi sempre IT, è un altro motivo per cui, salvo rari casi, sono contrario a promuovere gli allievi per meriti sportivi prima che abbiano maturato una certa esperienza. E sono particolarmente contrario a dare gradi troppo elevati ai bambini (badate che adoro i bambini  :-*)


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Offline Giorgia Moralizzatrice

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Re:Gradi, acquisizione e tempistiche
« Reply #110 on: July 03, 2011, 17:09:10 pm »
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A differenza di un maestro di ballo, quello di AM dovrebbe aver cercato di crescere moralmente ogni giorno e dovrebbe aver seguito gli insegnamenti di un'altra guida morale. Solo in base alla sua lunga esperienza possiamo pensare che sappia un po' più di noi.
Usti e da dove arriva la crescita morale data dalla pratica di un'AM? Mentre si fa preparazione atletica o mentre si studiano le forme/posizioni o mentre si fa combattimento/difesa personale?
La domanda è: perchè si presuppone che un maestro di AM debba essere una guida morale più di un maestro di ballo o di musica o di qualsiasi altra attività?
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Offline Darth Dorgius

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Re: Gradi, acquisizione e tempistiche
« Reply #111 on: July 03, 2011, 18:15:24 pm »
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Non so, magari perchè studiando tecniche per uccidere, storpiare e sgozzare, ti rendi conto di cosa sia il Male. :D

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Offline Crux

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Re:Gradi, acquisizione e tempistiche
« Reply #112 on: July 03, 2011, 20:17:59 pm »
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Secondo me il concetto di A.M. che joker interpreta come assoluto e' in realta' riferibile piu' che altro al concetto giapponese di "do" che riferito alla storia delle A.M. e' una cosa realtivamente recente ed e' nato in un'epoca in cui le A.M. avevano perso in gran parte il loro senso/utilita' pratica, anche lo sport in genere segue il concetto di "do" in altre forme, come per esempio il "vincere rispettanto le regole" che come insegnamento morale non mi pare da poco (specilamente in questo conetsto storico) ovviamente in una situazione di sopravvivenza la cosa importante sarebbe sopravvivere con ogni mezzo a discapito di ogni regola,  che mi sembra un concetto piu' da "difesa personale" che non sportivo e comunque piu' affine al "jutsu" che al "do".

In generale reputo che la scherma debba ridurre le azioni ai minimi termini per essere bella.

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Joker

Re:Gradi, acquisizione e tempistiche
« Reply #113 on: July 03, 2011, 22:15:10 pm »
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Non capisco giorgia dove sia il problema: se una persona per molti anni si è interrogata sulla propria etica, ha cercato risposte in lungo e in largo, secondo me ne sa più dell'istruttore di uno sport qualsiasi che, impegnandosi non di meno, ha però curato solo gli aspetti tecnici legati alla sua disciplina. Peraltro non è un concetto così estraneo dalla nostra cultura: nell'antichità per esempio era riconosciuta la figura del filosofo, al quale si rivolgeva chi sentiva il bisogno di una guida morale (e non solo). Il filosofo non insegnava solo quello che si trovava scritto sui libri, non era un semplice erudito né un letterato; insegnava in base alle sue personali ricerche! Spero di essermi chiarito... :)

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Joker

Re:Gradi, acquisizione e tempistiche
« Reply #114 on: July 03, 2011, 22:30:55 pm »
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Secondo me il concetto di A.M. che joker interpreta come assoluto e' in realta' riferibile piu' che altro al concetto giapponese di "do" che riferito alla storia delle A.M. e' una cosa realtivamente recente ed e' nato in un'epoca in cui le A.M. avevano perso in gran parte il loro senso/utilita' pratica, anche lo sport in genere segue il concetto di "do" in altre forme, come per esempio il "vincere rispettanto le regole" che come insegnamento morale non mi pare da poco (specilamente in questo conetsto storico) ovviamente in una situazione di sopravvivenza la cosa importante sarebbe sopravvivere con ogni mezzo a discapito di ogni regola,  che mi sembra un concetto piu' da "difesa personale" che non sportivo e comunque piu' affine al "jutsu" che al "do".

Grazie per l'intervento  :) Ho in effetti pensato alla differenza tra do e jutsu delle AM giapponesi, pur con alcune differenze. L'idea del do, di una via fondata su principi etici, per me era abbastanza buona, forse nel corso degli anni è stata un po' commercializzata e ha perso il suo significato più profondo. La differenza con quello che penso è però che, secondo me, bisogna seguire tale via senza abbandonare l'allenamento al combattimento. Insomma unire il do all'allenamento degli SDC (non mi piace questa frase, ma la scrivo per rendere l'idea...)
Per questo, ad un livello più alto, non dovrebbero esserci differenze tra chi ha iniziato seguendo il percorso degli SDC e chi ha intrapreso quello delle AM (se non nelle mere tecniche)


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Offline Giorgia Moralizzatrice

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Re:Gradi, acquisizione e tempistiche
« Reply #115 on: July 04, 2011, 00:19:37 am »
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Non capisco giorgia dove sia il problema: se una persona per molti anni si è interrogata sulla propria etica, ha cercato risposte in lungo e in largo, secondo me ne sa più dell'istruttore di uno sport qualsiasi che, impegnandosi non di meno, ha però curato solo gli aspetti tecnici legati alla sua disciplina. Peraltro non è un concetto così estraneo dalla nostra cultura: nell'antichità per esempio era riconosciuta la figura del filosofo, al quale si rivolgeva chi sentiva il bisogno di una guida morale (e non solo). Il filosofo non insegnava solo quello che si trovava scritto sui libri, non era un semplice erudito né un letterato; insegnava in base alle sue personali ricerche! Spero di essermi chiarito... :)
Joker non c'è alcun problema  :) non sono qui per convincerti della mia visione della pratica, ma per cercare di capire la tua e confrontarmi  :thsit:
Pur capendo il tuo discorso mi (e ti) chiedo:
1. perchè un maestro di AM dovrebbe interrogarsi sulla propria etica?
2. come trasmette eventualmente il frutto delle sue ricerche insegnando AM?

Proseguendo nell'esempio che hai fatto tu perchè un maestro di AM dovrebbe essere anche filosofo? Quando entra in campo questa componente?

PS: ribadisco il mio è solo un tentativo di capire la tua visione
I requisiti per una discussione sono onestà intellettuale e una mente aperta, senza questi nessun confronto è possibile

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Joker

Re:Gradi, acquisizione e tempistiche
« Reply #116 on: July 04, 2011, 11:10:01 am »
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Belle queste discussioni pacifiche e costruttive  :gh:

Punto per punto:
  • è il mio modo di praticare AM: un maestro non deve interrogarsi sulla propria etica; io lo faccio e mi sembra giusto farlo. Perché? Ho tanti motivi, non tutti spiegabili a parole...quello più banale: perché se ci alleniamo bene, siamo capaci di fare più danni di una persona non allenata, quindi meglio avere le idee molto chiare su come comportarsi. Ma, ripeto, è il motivo più semplice e di certo non il più importante. Un altro potrebbe essere un bisogno personale...
  • Gradualmente e solo a chi ne è sinceramente interessato (cioè o lo chiede o mostra visibilmente interesse ed impegno per questa cosa). Non bisogna insegnare nessuna dottrina, il maestro non è né un filosofo né un sacerdote! Deve invece essere capace di dare piccoli suggerimenti per far prendere all'allievo una buona strada, senza che quest'ultimo debba fare tutte le esperienze che magari ha già fatto il maestro. In questo modo:
    • si evita che i concetti vengano banalizzati dagli allievi, come spesso accade
    • l'allievo ha tempo per riflettere, provare a seguire i suggerimenti
    • in palestra non si perde tempo prezioso, ma si lavora sul fisico e sulla tecnica  :whip:

Ci tengo a precisare che non bisogna affidarsi ciecamente allo stesso maestro per tutta la vita! Col tempo l'allievo acquisisce sufficiente esperienza da aver bisogno sempre meno di qualcuno che lo guidi; oppure è del tutto legittimo se la sua esperienza lo porta a scegliere un nuovo insegnante.  ;)

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Joker

Re:Gradi, acquisizione e tempistiche
« Reply #117 on: July 04, 2011, 11:24:24 am »
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Ora però cerchiamo di tornare IT  :halo:

Molti post fa avevo scritto (mi auto-cito per comodità di chi legge):

Adesso dovrebbe essere intuibile che sono abbastanza d'accordo con Gianpy: Le AM hanno tante sfaccettature che non possono essere tutte valutate in una singola gara. Unica eccezione, se la classifica nelle competizioni viene stilata esaminando più specialità: se in una gara ogni partecipante deve gareggiare in combattimento, forme e loro applicazione (magari una con armi ed una senza) allora la valutazione è abbastanza completa e per me può sostituire l'esame.

Nella mia disciplina però non ho mai visto fare le classifiche con questo criterio, quindi sarei contrario a dare cinture per meriti sportivi.

Peraltro il combattimento sportivo di karate non è esattamente libero, (light e a punti, tipo scherma moderna); quindi non dà un'esperienza indiscutibile...

E per la cronaca, nella federazione di cui faccio parte, chi vince i campionati regionali è automaticamente promosso cintura nera 1˚ dan (diciamo equivale a 1˚ dang di Vo Viet).

Componente morale, etica e spirituale A PARTE, chi è d'accordo? Contrari? Venghino signori, vengino!  :ohi:
« Last Edit: July 04, 2011, 11:28:07 am by Joker »

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marco

Re:Gradi, acquisizione e tempistiche
« Reply #118 on: July 04, 2011, 11:43:56 am »
+1

Riposto per risponderti.

Per come vedo io ..il grado dovrebbe corrispondere ad una capacità pratica.
Cioè uno "straniero" entrando in un corso dove tutti avessero la stessa divisa dovrebbe percepire, praticando, le differenze (aldilà del peso/sesso/età/etc).
Quindi , sempre secondo me, il grado può essere dato in ogni modo(anche non dato) basta che al grado corrisponda una differenza reale tra chi non ce l'ha, o lo ha inferiore.
Aggiungo nel caso faccia l'insegnante che :
abbia capacità, competenza e professionalità in quello che insegna(e solo in quello).
Per i tempi ..lo trovo assolutamente soggettivo.

In ogni caso vedo ogni forma di catalogazione e restrizione come il fumo agli occhi.
Vedi:
fare tot stage per acquisire un grado;
aspettare tot tempo per un passaggio;
in gara si o no;

Invece trovo importante una chiarezza precedente e trasparente sui parametri scelti ed una scelta delle commissioni esame secondo principi d'autorevolezza insindacabili.

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Joker

Re:Gradi, acquisizione e tempistiche
« Reply #119 on: July 04, 2011, 12:14:24 pm »
0
Per come vedo io ..il grado dovrebbe corrispondere ad una capacità pratica.
Cioè uno "straniero" entrando in un corso dove tutti avessero la stessa divisa dovrebbe percepire, praticando, le differenze (aldilà del peso/sesso/età/etc).
Quindi , sempre secondo me, il grado può essere dato in ogni modo(anche non dato) basta che al grado corrisponda una differenza reale tra chi non ce l'ha, o lo ha inferiore.

Quoto  :)

Per i tempi ..lo trovo assolutamente soggettivo.

Sì, ma fino a un cero punto. Sono contrario, per esempio, a promuovere di ben due cinture quegli allievi che si distinguono particolarmente agli esami: ad ogni grado deve corrispondere una differenza sia nelle capacità dell'allievo, sia nelle conoscenze tecniche. In questo caso la seconda non verrebbe valutata.

(se anche pensassimo all'aspetto morale, questo per me non rientra nei criteri per assegnare i gradi)

In ogni caso vedo ogni forma di catalogazione e restrizione come il fumo agli occhi.
Vedi:
fare tot stage per acquisire un grado;
aspettare tot tempo per un passaggio;
in gara si o no;

Invece trovo importante una chiarezza precedente e trasparente sui parametri scelti ed una scelta delle commissioni esame secondo principi d'autorevolezza insindacabili.

Quoto la prima parte: ogni praticante ha bisogno di una quantità diversa di tempo per apprendere e migliorare, quindi niente restrizioni.

Posto che la commissione d'esame o di gara sia valida (in tutti i sensi); non penso che in una gara di forma o combattimento possa valutare il praticante in ogni specialità, soprattutto per combattimenti con regolamento molto limitante. Se invece di una AM, disciplina poliedrica, si dovesse valutare il passaggio di grado in un SDC (mi sembra che a kick boxing e savate usino cinture/guanti), allora il combattimento libero è una prova più che sufficiente, anzi la migliore. Quindi nell'ultimo caso è buona idea promuovere per meriti sportivi.