Ma io non dico che non ci fossero
dico solo che penso abbiano avuto una forte virata negli ultimi 60/70 anni.
Da molto tempo sono dell'idea che ci sia un errore sequenziale nel programma di studio dei Kata, troppi e troppo in fretta, con il risultato di avere molti buoni esecutori da gara, ma pochi o pochissimi che ci capiscano dentro qualcosa, pochi cui quei Kata siano davvero utili alla pratica del Karate come arte di combattimento.
Fosse per me, i Kata sarebbero certamente di meno, si studierebbero in altro modo e con altri tempi.
Come ho spesso sostenuto, ritengo che debba esistere una ragione nei nomi dei Kata, almeno in quelli di base (heian e Tekki) tale da trarne la sequenza didattica e temporale di studio.
Io immagino un percorso da 0 al 1° Dan studiando Heian
Shodan magari affiancato da Tekki
Shodan per approfondire, svolgere lo studio in Ura, a coppie, con tutte le applicazioni possibili, fino a radicarli bene dentro di sè.
Poi passerei, tra il 1° e il 2° Dan a Heian
Nidan con Tekki
Nidan affiancati, magari, dal bassai dai, seguendo identico percorso si studio dei primi.
Proseguirei fino al 5° Dan (abbiamo appunto Heian
Godan) a conclusione di un ciclo di studi tecnico e cognitivo in linea con il grado raggiunto.
Non scordiamo che i Dan hanno un significato, che dal 6° in poi cambia la dinamica della loro attribuzione, passando dalla competenza tecnica ad altri fattori, di ricerca, di comprensione didattica e filosofica eccetera, passando per quanto fatto in favore della diffusione, dei metodi didattici, dell'innovazione.
Non è un caso se lo Shian è un titolo che si accompagna, come minimo, con il 6° Dan.
Ovviamente, con il progredire, aumenterei il numero dei Kata allo studio, ma fino a un massimo di 4 o 5 nella fase fra 4° e 5° Dan, permettendo di scegliere quelli più congeniali alo studente.
In tutto questo, terrei separati i Kata di respirazione e formazione fisica, attribuendo loro un ruolo differente nella formazione.
Se oggi vediamo praticanti con 30 anni di esperienza, che ancora cercano e trovano significati e applicazioni in Heian Shodan, forse dovremmo chiederci se quello studio non possa essere stato superficiale, inquinato da troppi altri, finendo per creare solo una gran confusione e poco approfondimento.
Così diventa normale che fioriscano dubbi sulla utilità e sugli scopi della pratica Kata, se non li si studia a fondo, se non si fa il lavoro a coppie, se non gli si da il tempo necessario, resteranno solo un vocabolario di movimenti e basta.