Spero di non offendere nessuno, dicendo che state affrontando un falso problema...
Assumendo la mia personale esperienza come unico termine di paragone valido, lasciando per ora da parte la teoria oppure le reali o presunte capacità altrui, vi devo confessare di non aver mai trovato chissà quali difficoltà nell'interpretare il TJQ quale arte marziale, e di non averlo mai trovato in contraddizione con gli altri metodi da me studiati in precedenza o "assaggiati" in contemporanea.
Prima che mi assaltiate all'arma bianca, sappiate non mi sogno nemmeno di minimizzare le peculiarità del TJQ in quanto tale, però non riesco a capire, e dico sul serio, come possa sembrare così "alieno" visto da chi non lo pratica, o ne ha praticato solo versioni edulcorate e\o incomplete.
C'è poi da dire una cosa: un conto è considerare il TJQ in quanto arte "in sè"nella sua evoluzione storica, e un altro è considerarne le ragioni di fondo (i famosi o famigerati "principi") ...
Forse un approccio del tipo "Tai ji concepts", per quanto inadeguato non potrebbe rendere più facile la comprensione ai praticanti d'altra tradizione, in modo da liberare il campo dal ciarpame e dai fraintendimenti e favorire un confronto su termini condivisi?
che ne dite?