Devo essere onesto: quando leggo determinati post mi cadono le braccia.
Ma non per i contenuti, tantomeno per come sono proposti o per qualche astio o antipatia nei confronti di chi scrive.
Perchè mi rendo conto di due cose.
La prima che molto spesso le società di karate (nella fattispecie Shotokan) che si frequentano evidentemente non sono state in grado di offrire l'approccio all'arte marziale che l'allievo si aspettava. Ma del resto è una cosa abbastanza frequente dal momento che se vogliamo fare un rapporto statistico di dojo di karate shotokan ce ne sono in ogni dove, mentre le mma e similari in Italia stanno sorgendo adesso.
Quindi dove esiste la massificazione, inevitabilmente c'è un abbassamento della qualità e per trovare dei bravi maestri è necessario effettuare una vera e propria ricerca, che nella stragrande maggioranza dei casi non è possibile in quanto una persona normale lavora, studia, ha una famiglia e quindi molto spesso non è disponibile a fare trasferte, a cercare e a seguire.
Anche perchè, come tutte le cose, il "buon maestro" non è quasi mai dietro casa (e questo vale per tutte le discipline).
Certamente, facendo anche autocritica, mi rendo conto che oltre al singolo maestro l'abbassamento di qualità può essere dato anche dalla singola federazione che attraverso l'imposizione di programmi e visioni di studio, inevitabilmente predilige più un aspetto che un altro. Del resto una organizzazione si deve tenere in piedi e per ogni persona che fai contenta ce ne sono due che sono scontente...quindi...
In questa riflessione c'è anche la non secondaria considerazione che nel karate c'è tutto, che con il passare del tempo certe cose ci sono state tolte per favorirne altre, e che quindi sentir dire "mma" è umiliante nei confronti di come si è ridotta l'arte e nel suo modo di studiarla.
La seconda cosa è che in molti dicono "quello che vorrei", conseguentemente affermando che ciò che praticano non li soddisfa quindi. Il che è lecito ed indiscutibile. Ma non sarà che forse più che l'arte, siamo noi che dobbiamo cambiare? Ed il tutto si collega a quanto detto sopra. Ricerca con la lanterna. Ma non solo del "buon/buoni maestro/i", ma anche di sè stessi.
Mi rendo conto che comunicare quello che intendo è difficile per un praticante medio (per un istruttore/maestro o un agonista è certamente più facile), ma arriva un certo punto che si diventa maestri di sè stessi. Si prova, si tenta, si cerca. E anche un pò si modifica, e questo lo possiamo fare anche facendo shotokan, o tiro coi tappi.
La considerazione che il karate non è una disciplina efficace è una balla clamorosa. Lo sono tutte se ben allenate, nel modo giusto, con la giusta mentalità.
Nella mia piccola esperienza ho avuto qualche allievo che è andato a fare MMA e con i quali ho mantenuto un ottimo rapporto. Le prime gare di Sanda che erano andati a provare, dominavano dopo appena un mese di allenamento. Nelle discipline di striking li ha mandati subito allo sbaraglio senza problemi. Poi nel grappling dopo tanto allenamento hanno dominato a livello nazionale. Il loro nuovo maestro si è complimentato con la loro preparazione, la loro mentalità e per come erano stati allenati nel corso degli anni a tal punto da trovarsi quasi in imbarazzo per questo "cambio di disciplina". Ho avuto un altro ragazzo che è andato a fare thai Boxe ed è successa la stessa cosa.
Io stesso ho fatto varie volte sparring con un maestro di thai senza uscirne con le ossa rotta, ma solo con diversi complimenti e soprattutto con una visione del karate rivalutata (da parte sua).
Insomma...le possibilità di mettersi in gioco ci sono, di provare pure.
Tutto sommato nella gabbia sono saliti praticanti di tutte le discipline. Anche se uno volesse fare gare non vedo perchè non potrebbe rimanere con il "suo" karate, plasmandolo in base alle sue esigenze...