Responsabilità del maestro

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Offline Giorgia Moralizzatrice

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Re:Responsabilità del maestro
« Reply #45 on: June 15, 2011, 15:02:21 pm »
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Concordo sul tuo punto di vista Ronin..

Provo ad estendere ulteriormente il discorso se per marzialità includiamo anche la parte "filosofica" ovvero di AM come via da seguire e insieme di valori/principi il non riuscire a trasmetterla ha qualche ricaduta nel rapporto allievo/maestro?
I requisiti per una discussione sono onestà intellettuale e una mente aperta, senza questi nessun confronto è possibile

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Re:Responsabilità del maestro
« Reply #46 on: June 15, 2011, 15:10:47 pm »
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Provo ad estendere ulteriormente il discorso se per marzialità includiamo anche la parte "filosofica" ovvero di AM come via da seguire e insieme di valori/principi il non riuscire a trasmetterla ha qualche ricaduta nel rapporto allievo/maestro?

NO! Sono percorsi molto personali qs.

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Offline Paguro49

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Re:Responsabilità del maestro
« Reply #47 on: June 15, 2011, 15:13:46 pm »
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Per parte mia può avere solo ricadute positive.
Se ragiona da coglione, non si troverà bene con me e se ne andrà, col risultato che me ne sarò liberato.
Se ha un modo differente di pensare, se si è formato una filosofia propria, sarà stimolante il confronto, mi offrirà nuovi spunti di riflessione e nuove prospettive da cui guardare le cose, quindi mi arricchisce.
Se si beve tutto quello che penso e credo, se mi diventa copia carbone, sarà una noia mortale, come parlar da soli. ;)
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Offline Giorgia Moralizzatrice

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Re:Responsabilità del maestro
« Reply #48 on: June 15, 2011, 15:15:57 pm »
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Una domanda generale.. se un vostro allievo non ha recepito la "marzialità" (includo in questo l'umiltà, il rispetto, l'atteggiamento verso la pratica) che voi cercate di trasmettere vi sentiti "delusi" dall'allievo e "falliti" nel ruolo di insegnante?

Credo di si, entrambe le cose..ovviamente in quel frangente, perchè poi di sicuro ci sono tutte le altre situazioni positive che bilanciano ampiamente, ma sta di fatto che cmq cerco di fare in modo che qs nn avvenga..perchè fa parte del percorso di insegnamento.
In quanto tempo si vuole che qs cosa venga recepita? E' come una tecnica, nn è che mi sento deluso se un mio allievo nn sa una tecnica dopo poco che l'ha imparata, lo sono se nn la sa fare dopo anni che l'ha imparata, quindi è rapportato agli anni di pratica.

Purtroppo ho "fallito" con tanti ragazzi giovani che avrebbero avuto bisogno di qs, ma perchè hanno smesso prima di poter maturare, quindi sono deluso ma nn mi sento fallito..nn c'è stato il tempo materiale per poter sistemare le cose..diverso è se dovessi scoprire che un mio "vecchio" allievo non ha ancora capito qs cose..li c'è delusione e fallimento..ma riparabile..quindi si può recuperare..però in alcuni casi qs recupero è un fallimento perchè potrebbe volere dire risolverlo non avendolo più come atleta...che spesso è la cosa migliore, però resta un piccolo fallimento.

Delusione da aspettative mancate o dalla persona/allievo?
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Offline Tran Hung Dao

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Re:Responsabilità del maestro
« Reply #49 on: June 15, 2011, 15:20:48 pm »
0
Se si beve tutto quello che penso e credo, se mi diventa copia carbone, sarà una noia mortale, come parlar da soli. ;)

 :D esatto...

Quote
Delusione da aspettative mancate o dalla persona/allievo?


Credo dipenda dalle situazioni. In alcune potrebbe essere entrambe, però devodire che alla fine non l'ho mai davvero provata qs situazione, perchè gli eventi riconducibile a qs argomento sono stati pochi e cmq con persone con la quale non avevo formato nulla.
Credo che il "problema" sia con allievi di vecchia data...e li fortunatamente non mi è mai successo.



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Offline Paguro49

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Re:Responsabilità del maestro
« Reply #50 on: June 15, 2011, 15:26:54 pm »
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Se vogliamo, il fallimento lo proverei qualora non ci avessi nemmeno provato, in quel caso si, sarebbe un fallimento come insegnante e, ancor più, come persona.
In generale, mi irritano i confronti che giustificano i rancori, il tipo che prende la multa e si incazza col vigile perchè l'ha data a lui e non agli altri cinque in doppia fila come lui, per me è un ipocrita e mi fa più rabbia del vigile.
Per quanto ne sò io (e lui) può essere che lui sia li ogni giorno e il vigile non ne possa più, così come gli altri può essere che sia la prima volta che lo fanno, ma anche solo un fatto di simpatia, non me ne preoccupo, perchè il punto è l'infrazione, che non è meno grave perchè l'hanno fatta in tanti.
Il piagnone, farebbe bene a parcheggiare come si deve, altro che balle, altro che guardare a cosa fanno gli altri.
Per la stessa ragione, con uno le cose vanno bene, ma nessuno dice che debbano andare bene sempre e con tutti, siamo individui e come tali ci comportiamo, se così non fosse, oggi sarei sposato con la mia prima fidanzatina, mentre ne sono passate più di una prima di incontrare mia moglie, e non erano tutte stronze le altre, semplicemente non erano "quella giusta".
Quello che voglio dire è che, mi preoccupo delle "mie" azioni e intenzioni, cerco di essere a posto con la "mia" coscienza, non con quella degli altri.
Per cui, non considero fallimento il "non essere riuscito a..." ma considero fallimento il "non averci nemmeno provato".
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Re:Responsabilità del maestro
« Reply #51 on: June 15, 2011, 17:29:49 pm »
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Se vogliamo, il fallimento lo proverei qualora non ci avessi nemmeno provato, in quel caso si, sarebbe un fallimento come insegnante e, ancor più, come persona.
In generale, mi irritano i confronti che giustificano i rancori, il tipo che prende la multa e si incazza col vigile perchè l'ha data a lui e non agli altri cinque in doppia fila come lui, per me è un ipocrita e mi fa più rabbia del vigile.
Per quanto ne sò io (e lui) può essere che lui sia li ogni giorno e il vigile non ne possa più, così come gli altri può essere che sia la prima volta che lo fanno, ma anche solo un fatto di simpatia, non me ne preoccupo, perchè il punto è l'infrazione, che non è meno grave perchè l'hanno fatta in tanti.
Il piagnone, farebbe bene a parcheggiare come si deve, altro che balle, altro che guardare a cosa fanno gli altri.
Per la stessa ragione, con uno le cose vanno bene, ma nessuno dice che debbano andare bene sempre e con tutti, siamo individui e come tali ci comportiamo, se così non fosse, oggi sarei sposato con la mia prima fidanzatina, mentre ne sono passate più di una prima di incontrare mia moglie, e non erano tutte stronze le altre, semplicemente non erano "quella giusta".
Quello che voglio dire è che, mi preoccupo delle "mie" azioni e intenzioni, cerco di essere a posto con la "mia" coscienza, non con quella degli altri.
Per cui, non considero fallimento il "non essere riuscito a..." ma considero fallimento il "non averci nemmeno provato".

Sì, pure io credo che il vero fallimento è non provarci.

Concordo sul tuo punto di vista Ronin..

Provo ad estendere ulteriormente il discorso se per marzialità includiamo anche la parte "filosofica" ovvero di AM come via da seguire e insieme di valori/principi il non riuscire a trasmetterla ha qualche ricaduta nel rapporto allievo/maestro?

Quì, per me, entriamo nel campo del saper essere una figura di riferimento: non tutti possono essere un riferimento, altrimenti saremmo tutti individui alfa (tralasciamo la questione preparazione).
Io credo che il fallimento dei principi nasca quando non sei riuscito a renderli tuoi, ma è anche ovvio che io non posso interiorizzarli come il meccanico o come te Zia.
Non avere timore, innanzi ai tuoni nemici.
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Offline Giorgia Moralizzatrice

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Re:Responsabilità del maestro
« Reply #52 on: June 15, 2011, 17:56:54 pm »
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Il confronto è un modo di crescere, si vede quello che ci circonda, lo si giudica e da questo si impara. Secondo me è impossibile guardare solo la propria pratica perchè la crescita dipende dal contesto in cui sei inserito... poi certo questo non significa adottare un atteggiamento da piagnone...

@Gelo: non sto parlando di essere una figura di riferimento ma del fatto di insegnare anche la "via dell'arte marziale" (qualsiasi cosa voglia dire  :=) )
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Re:Responsabilità del maestro
« Reply #53 on: June 16, 2011, 09:26:38 am »
+1
Per fare un esempio, io sono cresciuto in un contesto difficile e pericoloso, convivendo con figli di mafiosi , balordi e malavitosi, vedendo amici finire in malavita, nella droga, qualcuno anche peggio.
Ciò nonostante ho fatto delle scelte, senza farmi schiacciare ma senza entrare in alcun giro, sono addirittura finito nella Polizia da militare, studiando e scegliendo i miei percorsi, tortuosi, incasinati, ma mai fuorilegge.
Il contesto suggerisce possibilità, buone o cattive, mostra percorsi più o meno facili, ma poi occorre sempre scegliere, utilizzare il proprio raziocinio e il proprio arbitrio.
Anche la curiosità di sapere, di studiare, di informarsi, è una scelta che si fa, decidendo se fare o no quella fatica, oppure nessuno scrittore uscirebbe da contesti degradati.
Io credo che, se la si smettesse di cercare altrove i colpevoli di ciò che ci accade, se facessimo a noi stessi il processo, prima che a chiunque altro, forse daremmo a noi stessi la possibilità di intervenire nell'unica area di intervento possibile, noi stessi appunto, perchè se tizio è uno stronzo, io non ho gli strumenti per cambiarlo, nemmeno se passo anni a raccontare al mondo quanto sia stronzo e quanto mi abbia fregato, anni che non avrò impiegato a capire quanto sono stato pirla io a farmi fregare, così che ci sarà sempre un nuovo stronzo nella mia vita, perchè continuerò ad essere pirla non avendo affrontato e risolto il problema.
Il guaio è che, piuttosto che condannare noi stessi, siamo pronti a prendercela con chiunque, con qualsiasi cosa, istituzione o struttura, persino con la sfiga.
Beh, io da anni ho iniziato a prendermela con me, per ogni cosa, vivendo molto meglio, senza rancori inutili e senza sprecare energie inutili nella ricerca delle cause di ciò che mi accade, se sono idiota o ingenuo e ne pago il prezzo, provo a essere meno idiota e meno ingenuo, non perdo più tempo a trasformare la merda in cioccolato.
Se aiuto qualcuno lo faccio per me stesso, per non essere a disagio con me stesso, in modo da non aspettarmi nulla in cambio, se non da me stesso appunto.
Non sò se sia la via più giusta, ma da quando vivo così, vivo molto meglio.
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Offline steno

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Re:Responsabilità del maestro
« Reply #54 on: June 16, 2011, 11:06:05 am »
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Concordo sul tuo punto di vista Ronin..

Provo ad estendere ulteriormente il discorso se per marzialità includiamo anche la parte "filosofica" ovvero di AM come via da seguire e insieme di valori/principi il non riuscire a trasmetterla ha qualche ricaduta nel rapporto allievo/maestro?
Allora, per capire il mio punto di vista, credo sia necessario ricordare quello che disse il compianto M° Santino Marcotulli: "ogni allievo ha il maestro che si merita", ma anche la frase:"la più grande virtù di un allievo, è sapersi scegliere il Maestro".
Se andiamo un po a logica, prendendo spunto da questo grande Aikidoka, possiamo dire che un esaltato che si crede rambo e commando e lui è il meglio dei corpi speciali messi assieme, non andrà mai a fare aikido o tai-ci, ne andrà mai dove la parte di combattimento è solo di tipo sportivo, di sicuro non a pieno contatto.
Mentre uno tipo Luca Bagnoli, se non sei un Maestro votato allo sportivo, non ritiene ci sia nulla per cui valga la pena di sudare.
Arriviamo infine ad altri, che se non c'è una nettissima connotazione tradizionalista, cioè una Via Marziale, con principi, etica e valori, non la ritiene una cosa seria, poi che si facciano anche alcune gare, può essere ininfluente, tanto se non ha voglia non le fa e basta.

Inequivocabile quindi, che già la linea imposta al dojo dal Maestro, attira un certo tipo di allievi e ne allontana altri, proprio in virtù di quanto sopra.
Evidente quindi, che la trasmissione del DO è contestuale a quella tecnica, il fatto che il maestro non riesca a trasmetterla vuol dire secondo me solo due cose...
Il maestro non sa trasmettere, quindi non sa insegnare, oppure l'allievo non sa recepire, quindi potrebbe non essere allievo adatto al dojo, io ne ho avuto uno, che pretendeva di venirmi ad insegnare lui, perchè secondo lui è necessario così e non colà.
Dopo avergli ripetuto più volte, che la Via è una, non modificabile, ed aver anche avuto a che ridire sull'esecuzione di un kata, perchè a lui piace di più una diversa di sua invenzione, gli ho detto che, essendo quella l'ultima lezione del mese, era pregato di non presentarsi più, visto che lui non aveva nulla da imparare da me.
Cosa triste, che capitò un paio di volte anche al mio maestro, quindi come vedi, la ricaduta nel rapporto allievo\maestro c'è, e si risolve con l'abbandono dell'avvievo, che cerca una cosa più adatta a se. :)
la fijlkam è alla frutta


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Re:Responsabilità del maestro
« Reply #55 on: June 16, 2011, 11:19:58 am »
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Provo ad estendere ulteriormente il discorso se per marzialità includiamo anche la parte "filosofica" ovvero di AM come via da seguire e insieme di valori/principi il non riuscire a trasmetterla ha qualche ricaduta nel rapporto allievo/maestro?
Allora, per capire il mio punto di vista, credo sia necessario ricordare quello che disse il compianto M° Santino Marcotulli: "ogni allievo ha il maestro che si merita", ma anche la frase:"la più grande virtù di un allievo, è sapersi scegliere il Maestro".
Se andiamo un po a logica, prendendo spunto da questo grande Aikidoka, possiamo dire che un esaltato che si crede rambo e commando e lui è il meglio dei corpi speciali messi assieme, non andrà mai a fare aikido o tai-ci, ne andrà mai dove la parte di combattimento è solo di tipo sportivo, di sicuro non a pieno contatto.
Mentre uno tipo Luca Bagnoli, se non sei un Maestro votato allo sportivo, non ritiene ci sia nulla per cui valga la pena di sudare.
Arriviamo infine ad altri, che se non c'è una nettissima connotazione tradizionalista, cioè una Via Marziale, con principi, etica e valori, non la ritiene una cosa seria, poi che si facciano anche alcune gare, può essere ininfluente, tanto se non ha voglia non le fa e basta.

Inequivocabile quindi, che già la linea imposta al dojo dal Maestro, attira un certo tipo di allievi e ne allontana altri, proprio in virtù di quanto sopra.
Evidente quindi, che la trasmissione del DO è contestuale a quella tecnica, il fatto che il maestro non riesca a trasmetterla vuol dire secondo me solo due cose...
Il maestro non sa trasmettere, quindi non sa insegnare, oppure l'allievo non sa recepire, quindi potrebbe non essere allievo adatto al dojo, io ne ho avuto uno, che pretendeva di venirmi ad insegnare lui, perchè secondo lui è necessario così e non colà.
Dopo avergli ripetuto più volte, che la Via è una, non modificabile, ed aver anche avuto a che ridire sull'esecuzione di un kata, perchè a lui piace di più una diversa di sua invenzione, gli ho detto che, essendo quella l'ultima lezione del mese, era pregato di non presentarsi più, visto che lui non aveva nulla da imparare da me.
Cosa triste, che capitò un paio di volte anche al mio maestro, quindi come vedi, la ricaduta nel rapporto allievo\maestro c'è, e si risolve con l'abbandono dell'avvievo, che cerca una cosa più adatta a se. :)

L'unica cosa su cui concordo è che i simili lavorano insieme.
Non avere timore, innanzi ai tuoni nemici.
Sii impavido e retto, cossichè Dio possa amarti.
Dì sempre il vero, anche se ti conduce alla morte.
Salvaguardia gli indifesi e non fare torti.
E' il tuo giuramento!
(schiaffo)
E questo, affinchè te ne ricordi!
Sorga un cavaliere.

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marco

Re:Responsabilità del maestro
« Reply #56 on: June 16, 2011, 11:22:59 am »
0
Sto riflettendo su alcune mie azioni passate e volevo il vostro parere in merito alla questione sulla responsabilità di quanto viene detto da un'allievo.
La mia è l'ottica dell'allievo per cui quello che  mi piacerebbe avere qui è il punto di vista  di un maestro/istruttore/insegnante. Provo a spiegarmi: vi ritenete responsabili delle idee dei vostri allievi? Secondo me il mio maestro è responsabile (in parte) della mia preparazione ma non delle mie idee nei confronti dell'AM da lui trasmessa. Insomma rivendico il diritto di dire cazzate e di essere completamente responsabile di queste senza che qualcuno debba essere chiamato  a giustificarmi o peggio ancora sia richiesto a lui spiegare il motivo per cui un suo allievo ha compiuto una determinata azione.. voi che ne pensate?

Per quel che mi riguarda ..hai ragione.
Come insegnante faccio di tutto per offrire il massimo, in termini professionali e di ricerca riguardo all'attività "fisica" che insegno.
Tutto il resto non mi riguarda(non significa che me ne freghi).