Taiji concepts

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Offline Kufù

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Re:Taiji concepts
« Reply #30 on: June 22, 2011, 11:47:44 am »
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azz se declini l'invito di uno che fa wc stai messo male....

 :nono:
non sara' che un pochinino te le cerchi?  :sbav:
Giovane furbino io rispondo agli uomini di paglia con gli uomini di paglia, per il sano principio di non sprecare energie inutili. Nel senso che la puzza di sviamento la sento a km, specie perche' ci conosciamo da un sacco e non spreco energie quando fai le nubi d'inchiostro.

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Offline Krypteia

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Re: Taiji concepts
« Reply #31 on: June 22, 2011, 12:12:18 pm »
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Poi alla fine della fiera scopri che tutti questi "ricercatori" che hanno "assemblato pezzi e bocconi delle pratiche segrete" da tutti i cinesi che gli sono capitati a tiro nei vari seminari all'atto pratico non valgono la meta' dei ragazzi che trenta anni fa si facevano un mazzo tutte le sere con il maestro siciliano di "spaghetti kung fu" che tutti all'epoca abbiamo frequentato.


Scusate non resisto:

ku fu la mano di travertino
Der Vogel kämpft sich aus dem Ei. Das Ei ist die Welt. Wer geboren werden will, muss eine Welt zerstören. Der Vogel fliegt zu Gott. Der Gott heisst Abraxas.

La vita non mi ha mai interessato quanto l'evasione dalla vita stessa.


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Offline 笨笨

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Re:Taiji concepts
« Reply #32 on: June 22, 2011, 20:35:56 pm »
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Mi spieghi però chi è "Saso"?

Michael Saso è un mito per qualunque cristianista che si interessi di religioni orientali... ho letto "un sacco" di roba sua, nel corso degli anni, e ho seguito le sue peripezie (tramite racconti ahimé di seconda mano) quando internet in Brianza ancora non era arrivato.

...e mentre cercavo un sito internet da linkarti per evitare di scrivere la sua (immensa) biografia, ecco che mi capita tra le mani l'onnisciente wikipedia: http://en.wikipedia.org/wiki/Michael_Saso

Quote
Una piccola obiezione: nel caso del cattolicesimo e del taoismo stai studiando fenomeni religiosi con categorie culturali completamente differenti e quindi puoi continuare a distinguere nettamente le due cose. E nel caso invece studiassi i movimenti ereticali cristiani, l'ebraismo, o il pensiero di alcuni mistici cristiani, non sarebbe la stessa cosa, perchè metterebbe in discussione anche il tuo cattolicesimo, attraverso differenti interpretazioni dei medesimi contenuti culturali.
In quel caso potresti continuare a star comodo nella parrocchia di casa tua in maniera assolutamente aproblematica? :gh:

Rapportalo al Taiji e vedi che anche lì tale obiezione mi sembra possedere un suo senso e una sua validità.  :blue:

Secondo me l'obiezione non regge :P semplicemente perché puoi distinguere il campo dei tuoi studi da quello del tuo credo; e poi perché nessuna ortodossia è così rigida come può sembrare: pensa che Giovanni Reale, ai tempi, si pronunciò a favore dell'eutanasia per l'Englaro - e non c'è studioso più cattolico di lui. E io posso studiare i valdesi e rimanere cattolico ortodosso - anzi, il gesuita Harrington, eminente studioso di Matteo, è anche grandissimo appassionato ed esperto di ebraismo e giudaismo formativo.

...altrimenti possiamo ampliare il discorso a tutta quanta l'esistenza: se sopravvivo ad un attentato terroristico, "posso continuare a star comodo nella parrocchia di casa mia in maniera assolutamente aproblematica?". Il problema è che in realtà non si dovrebbe stare seduti neppure nella parrocchia di casa, ma alzarsi, inginocchiarsi, camminare, approfondire, meditare, ruminare, leggere e porsi domande, e continuare a frequentare fino in fondo. Perché è troppo facile sentirsi a disagio alla prima lettura di un saggio del Merlo ;) altrimenti si rischia di essere quel che Moravia (e credo gli amici romani) definiva "banderuola". E una banderuola non arriva da nessuna parte, gira a vuoto.

Così nel tjq: magari leggo, studio, mi informo muovendomi (non iutiub, grazie: i video sanno essere persino più manipolatori dei libri), ma intendo continuo ad abitare a casa mia, e a viverci bene e a viverla fino in fondo.

Ricordi il Discorso di Cartesio? A memoria direi: parte terza ;)

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Offline ShenJin

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Re:Taiji concepts
« Reply #33 on: June 24, 2011, 16:08:00 pm »
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Scusate, signori,

Dato che tutto pare esser nato da una mia frase, permettetemi di farvi notare che la discussione ha preso una piega ben diversa da quella che volevo suggerire con la mia provocazione relativa ai "concepts": il mio era (ed è ancora) solo un invito a tentare un approccio più comprensibile del Taiji quan in quanto arte marziale, in modo che anche i non addetti ai lavori possano rendersi conto che non si sta a disquisire di fantascienza...
Oltretutto, un approccio del genere potrebbe rivelarsi proficuo ai fini del cross training (se a qualcuno interessa) o della semplice comparazione delle proprie esperienze tra artisti marziali di tradizioni diverse.

tutto qui.

Un'altra cosa: mi chiedo come si sia arrivati a parlare di gente che va cercando la forma più esotica oppure  l'insegnante più in gamba che ci sia...