Penso ci sia anche un problema di poca fiducia, poca fiducia nel maestro, poca fiducia in quello che facciamo.
Si pensa sempre di poter imparare tutto senza sforzo, di diventare forti già dal momento dell'iscrizione alla palestra, e quindi se, dopo qualche mese di pratica, troviamo difficoltà a imparare, facciamo fatica a capire, non siamo diventati poi cosi imbattibili come volevamo allora ci si convince che il maestro non è capace, che c'è di meglio, che stiamo perdendo tempo.
Nel taiji in particolare credo serva all'inizio moltissima fiducia. All'inizio non si capisce bene, si vede il maestro muoversi in un certo modo, si sente il suo corpo reagire in un certo modo agli attacchi, in un modo particolare
[1]. E non si capisce come ottenere quel tipo di qualità.
Penso che per altre arti marziali sia più facile, mi spiegano come tirare il pugno e io non ho dubbi sul fatto che quel pugno faccia male, lo scopo dell'allenamento è chiaro da subito. Nel taiji all'inizio non ho trovato immediato il collegamento fra gli esercizi che mi proponevano e le abilità che avevo visto nel corpo del maestro o degli allievi più avanzati, è una cosa che si comincia a sentire dopo un po' di tempo. Col passare del tempo, gli esercizi che prima sembravano più che altro noiosi cominciano ad acquisire significato, li si interiorizza e si comincia a studiare davvero. Almeno per me è stato così. Ora non ho più dubbi su ciò che pratico, so che se mi allenerò seriamente i risultati ci saranno, ma se non avessi avuto fiducia in chi mi insegnava all'inizio avrei mollato sicuramente, perchè chi me lo faceva fare di agitare le manine se poi non diventavo forte?
NB: fermo restando che il maestro la fiducia se la deve meritare, ce lo deve dimostrare di essere in grado di fare ciò che pretende di insegnarci.