Onestamente non ho mai visto gli sbilanciamenti più “gustosi” e semplici delle amf nei video online, nonostante non abbiano nulla di eclatante.
Mi suona male ma scrivo l'ovvio: oltre alla ricerca del massimo impeto in ogni azione a pieno contatto, in contesto non amichevole, se sbilanci qualcuno cercherai di farlo cadere storto in modo di rendergli più difficile il rotolamento per attutire la caduta, se spingi meglio su un ostacolo il più possibile spigoloso, se spingi qualcuno lo indirizzerai verso un muro o un palo per “spalmarlo” contro, se puoi lo farai cadere di schiena o con le fluttuanti su un gradino del marciapiede o un muretto, se cadendo la testa sbatte contro un ingombro a mezz'aria meglio, etc.
Oltre a queste ovvietà legate al banale sfruttamento dello spazio circostante, ci sono poi altri semplici dettagli che sono legati alla direzione che si dà alle ginocchia/caviglie e al modo di giocare con le geometrie degli squilibri.
Con un esempio molto elementare, se sbilanci controllando e indirizzando la testa e/o la linea delle spalle, diciamo per comodità varianti del “clinch thai” (pur essendo un immagine un po' tirata in mezzo per le orecchie), è preferibile insaporire pestando col tuo peso un piede avversario sul dorso o sul malleolo; secondo la direzione di come lo fai cadere puoi aumentare le probabilità di provocare una distorsione alla caviglia.
Per le ginocchia è un discorso simile nel senso che cerchi attraverso il direzionare le ginocchia avversarie di far cadere male. Cerchi in pratica di provocare volontariamente la caduta scomposta che fanno infortunare per lesioni ai crociati o alle caviglie, nello sci o nel calcio e altri sport.
Nulla di eclatante. La prima volta che mi han spiegato i meccanismi per speziare mi hanno un po' sorpreso ma ci sono quasi rimasto male per non esserci arrivato da solo.
Nella maggior parte dei casi aiutano molto le variazioni della linea di spinta o dello strattone quando l'opponente comincia a perdere l'equilibrio, un cambio direzione compatibile allo squilibrio iniziato e improvviso per dare il “colpo di grazia”. L'idea comunque è che il danno sia fatto sfruttando prevalentemente il peso stesso dell'avversario all'impatto con la pavimentazione.
In palestra quando sbilanci cerchi di farlo “pulito” e in sicurezza in modo (progressivo secondo l'abilità dell'amico nel cadere) che il compagno riesca ad ammortizzare, evitando che caviglie e ginocchia si ritrovino in posizioni innaturali all'impatto del tronco a terra. Se dovessi combattere realmente per sopravvivere, senza pippe mentali da rituale duellistico, una gamba fuori uso invece ti potrebbe dare un vantaggio per la fuga, ogni “cattiveria” che rechi danno all'opponente è bene cercarla.
Il concetto “civile” della proporzionalità della difesa o i buoni propositi per non danneggiare troppo uke non rientrano molto nell'approccio a un ipotetico combattimento reale per le am del sud-est asiatico.
Come cercherai, in caso di scontro serio e inevitabile, di “sporcare” volontariamente un angolo 1, che per didattica impari a controllare facendolo “pulito”/scolastico, per non far leggere tramite un pizzico di malizia la sua linea d'offesa, così pure ogni altra azione la condirai per massimizzare i danni cercando di sfruttare tutto quello che hai a disposizione per salvarti la pelle, anche a scapito di chi non è con te, quindi contro di te.
Capisco che sembrano spiegazioni un po' vaghe e astratte ma temo di non essere di grado di spiegare con precisione le applicazioni a parole su un forum, a chi forse non ha ancora avuto occasione di vederle.
In alcuni filmati “penchak” di silat mostrano il direzionare in modo gentile le ginocchia avversarie da posizioni basse andando ad afferrare con la mano. Stessi concetti di fondo (legati alle "escursioni" naturali delle articolazioni) ma mostrati in maniera molto “artistica” e “stilosa”.
Nel sikaran (penso anche nel silat “da combattimento”), tralasciati i calci spettacolari e giocando stretto, si entra di ginocchia e tibia avanzando per attraversare e calpestare l'avversario e usi direttamente le tue gambe per sbilanciare mentre occupi e ti aiuti sulla linea alta col “fuoco” di braccia. Direzioni col contatto tra arti inferiori.