Premesso che non avendo mai praticato Karate, se non un po' di Kenpo, non sono mai stato istruito formalmente all'uso dell'OSU.
Tuttavia, lo amo. E spesso cerco di usarlo nella sua accezione "onegai shimasu".
[1] Dopo averlo visto usare nel film "Brothers" di Takeshi Kitano, film che adoro, ho chiesto ad un mio amico giapponese della mia età (da loro il linguaggio cambia insieme alle usanze in base alla generazione, i giovani di oggi sono più americanizzati) qualcosa riguardo l'osu, e lui schifato mi ha detto che è una cosa che a sentirla stride, perché troppo formale e antica, usata solo dai vecchi e solo in contesto marziale. Come per noi sentir dire "baciamo le mani", se un giapponese ci salutasse così per aver visto dei film sulla mafia, ci farebbe sorridere e forse lui penserebbe di essere rispettoso e formale.
Detto questo, ora amo l'OSU ancora di più, perché pronunciarlo mi rende più simile agli anziani giapponesi attenti al rispetto e alla disciplina e meno simile ai giovanotti giapponesi attenti al fast food e all'iPod.
Comunque, in effetti, quando lo uso per ringraziare un maestro per avermi insegnato, sembra lo stia prendendo in giro scimmiottando l'etichetta dei vecchi corsi di Karate Shotokan, spesso vengo frainteso e si crede stia scherzando.
Invece sono serio. E mi va bene così.
OS'u!
Nota per i non studenti di lingua giapponese: nelle sillabe contenenti la U finale, questa non viene pronunciata come U ma come accento rinforzando la consonante che precede e dandole un lontano gusto di "u".
Per esempio, TSU si legge qualcosa come TZ' (è difficile spiegarlo per iscritto, comunque OSS è una pronuncia lievemente sbagliata, anche se italianizzata).