2 Domanda sul "fare vuoto" nel karate e la ricerca personale

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Offline Il Tano

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Amici
Visto che il forum é un po' tranquillo, approfitto per farvi due domande.

1) Secondo voi serve fare "vuoto" nel karate?

Mi capita negli sporadici allenamenti caserecci, di fare vuoto con combinazioni, "formali" ed "infomali" (ad esempio applicabili in un ippon kihon kumite o in irikumi), ma anche "kakie" , per cercare di memorizzare certi movimenti e poterli applicare senza pensarci troppo quando si lavora nel dojo in modo condizionato o libero.

Vedo che la mia tendenza é ricorrere sempre alle stesse tecniche mentre se faccio un lavoro di memorizzazione per i cavoli miei, nella pratica generalmente riesco ad essere piú "ricco".

E' qualcosa che ha funzionato abbastanza nel kakie, dove non ricorro piú sempre alle solite 4 ma ho potuto migliorare la varietá, e anche un po' nel kumite, come con la "basica" ma ottima combo "kizami, gyako, gedan mawashi"  che riesco a portare piuttosto "serenamente" e che, a memoria, c'é stata fatta vedere come possibile combinazione ma che non abbiamo mai studiato nell'allenamento standard con un compagno.

Sto iniziando anche a farmi dei ".doc" dove mi annoto qualche nuova tecnica, strategia o combo che vedo negli stages ma anche nei video.

So che, con'esperienza e anni di allenamento, certe cose verranno fuori da sole (il famoso no-mente?) Ma per il momento sento il bisogno di lavorarci su con la testa.

2) Secondo voi puo essere utile la ricerca personale, anche attraverso video, per migliorare il proprio bagaglio? Cioé... youtube puó aiutare ad integrare/migliorare la pratica nel dojo?

Grazie!

Federico

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Offline Paguro49

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Re:2 Domanda sul "fare vuoto" nel karate e la ricerca personale
« Reply #1 on: July 07, 2011, 17:50:55 pm »
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Il vuoto somiglia molto al caos, nel senso che in entrambi i casi non fai spinto dalla memoria o dal ragionamento lucido, fai e basta.
In pratica agisci e reagisci alla situazione facendo ciò che sai e che puoi.
Credo sia utilissimo per capire  quali siano le carenze, le aree di miglioramento, le cose che, al di la delle nostre convinzioni , sappiamo davvero fare eccetera.
Se escono due tecniche (sempre quelle) non è affatto poco, senza un certo lavoro dietro uscirebbe solo schifezza o nulla del tutto.
Detto questo, quando lavoriamo con il "vuoto" o sotto stress, abbiamo conferma di ciò che è davvero interiorizzato, perchè esce da sè, quindi possiamo focalizzare il lavoro su altre cose (poche per volta) in modo da accrescere il numero di possibilità realmente interiorizzate.
La tal combinazione mi viene benissimo? Mi entusiasma e mi diverte?
Se in certe condizioni non esce, se quando sono sotto stress non mi ricordo di provarla, significa che ci devo lavorare ancora un sacco.
Non basta saper far bene la tal cosa per considerarla "bagaglio poropiro", occorre andare alla verifica.
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Offline Il Tano

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Re:2 Domanda sul "fare vuoto" nel karate e la ricerca personale
« Reply #2 on: July 07, 2011, 18:04:07 pm »
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Ciao, dunque ho sbagliato termine.

Volevo dire: Esercitarle "a vuoto". Cioé da soli, quando non si ha a disposizione un compagno di allenamento. Non intendevo il vuoto come lo descrivi tu, che deve essere la definizione corretta.

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muteki

Re:2 Domanda sul "fare vuoto" nel karate e la ricerca personale
« Reply #3 on: July 08, 2011, 08:21:32 am »
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ho ridotto molto i lavori a vuoto, ritenendoli poco utili dal punto di vista della pratica. in compenso li trovo ancora interessanti per i principianti ma anche per chi, già esperto, desideri controllare i movimenti in modo formalmente corretto, purché tali movimenti siano eseguiti non con forza e velocità (con buona pace di articolazioni, tendini ecc.) ma con lentezza e con l'obiettivo di verificare posture e gesti tecnici puri.

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Offline happosai lucifero

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Re:2 Domanda sul "fare vuoto" nel karate e la ricerca personale
« Reply #4 on: July 08, 2011, 08:36:23 am »
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per seguire
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marco

Re:2 Domanda sul "fare vuoto" nel karate e la ricerca personale
« Reply #5 on: July 08, 2011, 08:57:29 am »
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Se posso darti un consiglio rivolgiti ad un bravo preparatore di boxe.
Da quel che so la boxe con l'ombra riveste una parte dell'allenamento di un pugile.
Ma ha dei principi ben precisi per esser proficua, viceversa non serve.

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Offline Dipper

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Re:2 Domanda sul "fare vuoto" nel karate e la ricerca personale
« Reply #6 on: July 08, 2011, 09:08:39 am »
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Io ho sempre sostenuto l'importanza di fare esercizi a vuoto (anche e soprattutto quelli predefiniti, con tutte le mille varianti che ogni tecnica e ogni combinazione possono avere) e credo che siano un ingrediente fondamentale per ottenere una qualità tecnica altrimenti impossibile da raggiungere.
Quindi in questo sono molto tradizionalista anche se rispetto all'insegnamento tradizionale ricevuto credo che ogni tecnica da subito vada provata sia a vuoto che su di un bersaglio.

Il golden boy che sto ospitando a casa mia è detto "Baby Face Sniper" per l'estrema precisione e pulizia delle tecniche e del footwork e anche lui raccomanda nella maniera più assoluta di spararsi un sacco di kihon, e ritiene il vuoto (come lo intende Roroarro, ma naturalmente pure nell'accezione più comune e libera di "vuoto") importantissimo.

... e sì, Youtube secondo me può servire tantissimo a migliorare se si hanno gli strumenti per coglierne gli spunti.
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Offline Paguro49

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Re:2 Domanda sul "fare vuoto" nel karate e la ricerca personale
« Reply #7 on: July 08, 2011, 10:29:33 am »
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Ok capisco il senso del "vuoto" inteso nel 3D.
Anche io trovo importante, anzi, importantissimo il lavoro "a solo" (preferisco chiamarlo così :gh:) per mille ragioni, di natura tecnica, di studio, di consolidamento delle linee e delle posture, per acquisire il giusto movimento da eseguire poi in coppia eccetera.
Se lavoro solo a coppie, non ho quel momento importante in cui imparo, studio, affino e interiorizzo, il giusto movimento per, ad esempio, proiettare il mio avversario, ma anche solo per parare e contrattaccare nel modo giusto.
Questo perchè la tecnica, qualsiasi tecnica, necessita l'essere il più possibile precisa, oppure non funzionerà.
Il lavoro a coppie, proprio perchè contempla un partner che, gradualmente, collaborerà sempre meno, implica già di per sè un certo grado di approssimazione nell'esecuzione, perchè lui è più grosso o più piccolo, perchè resiste, perchè reagisce eccetera, quindi senza aver perfezionato prima i gesti, finirei per avere solo movimenti approssimativi, senza capirne a fondo la meccanica e le dinamiche.
Il guaio nasce quando si lavora troppo da soli, quando la verifica a coppie è troppo scarsa o assente, perchè li nasce il problema contrario, ossia il convincimento di sapere e poter fare cose senza però la controprova pratica, convincimento che porta spesso con sè cocenti delusioni.
Insomma, io sono per un buon equilibrio fra le varie componenti dello studio.
« Last Edit: July 08, 2011, 10:33:16 am by Ronin45 »
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Offline steno

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Re:2 Domanda sul "fare vuoto" nel karate e la ricerca personale
« Reply #8 on: July 08, 2011, 11:04:15 am »
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Rispondo di getto, poi leggo anche gli altri, così sarò spero, più utile.
Il vuoto (MU) è la quint'essenza del karateka, ma anche le altre AM penso siano molto vicine al concetto, ed è di fondamentale importanza, essendo secondo me, il nocciolo della situazionalità.
Infatti, non bisogna mai pensare "faccio questo, poi questo ed infine quest'altro", bisogna fare e basta.
Io tendo ad istruire i miei allievi al "fare senza pensare", se non hai una strategia, non sei prevedibile, se la tua tattica è adattamento continuo come acqua nel recipiente, ma deciso e risoluto come ventro tra i rami, è ben difficile prevederti e reagire per vincolarti.
Naturale che però, non stiamo parlando solo di tecnica, ma soprattutto di cuore e mente, quindi di attitudini che richiedono tempo per essere sviluppate, e tanto impegno.
Mi piace dire che "il cuore fermo e la mente fredda, distruggono le montagne".
Mantenere la mente fredda, è un procedimento che si impara in continuo, si allenano in maniera congrua durante la DP, dove la cosa è essenziale ai fini di reazione immediata si, ma anche congrua.
Il cuore fermo è più difficile, devi essere conscio "di essere", dei tuoi limiti, della tua paura, del fatto che forse non torni a casa vivo, di ciò che sarà, in sostanza, non ti devi curare minimamente.
Qui non si tratta più di solo condizionamento mentale, si tratta scoprire e soprattutto accettare i propri limiti, seguendo la Via del budoka, "Egli sa che il suo funerale è già stato celebrato, vive dunque, in attesa della morte", inequivocabile che ciò non si impari così, su due piedi.
Dalla mia esperienza, ho capito che la prima cosa è necessaria per la seconda, più cresci nella mente fredda, più cresci, ma mooolto più lentamente nel cuore fermo.

Esiste poi il vuoto, inteso come lavoro da soli, senza uke.
Il karate si poggia su kihon, kata e kumite, ai novizi si danno prima dei kihon, per capire il senso, poi un kata, e quando acquisisce quel minimo di capire, diciamo tre o sei lezioni, in base all'allievo, gli si comincia a dare del kumite.
Inequivocabile dunque, che il lavoro a solo sia indispensabile, sia per il miglioramento tecnico, sia per la precisione, sia per il controllo del proprio corpo.
Liberi dal problema di adattamento ad uke, possiamo concentrarci solo su di noi, individuando e correggendo eventuali errori.
Se il lavoro è corretto, considerando che anche i colpitori sono lavoro a solo, quando poi andremo in kumite, potremo mettere in pratica ed affinare quanto raccolto nel lavoro a solo, poichè se ciò che abbiamo migliorato !è in noi" (vedi MU), potremo farlo uscire quando la situazione lo riterrà utile, migliorando quindi nettamente le nostre capacità.
la fijlkam è alla frutta

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Offline G.S.H.

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Re:2 Domanda sul "fare vuoto" nel karate e la ricerca personale
« Reply #9 on: July 08, 2011, 11:40:36 am »
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Pensavo che parlassi del "vuoto" inteso come stato di "kyo" nell'avversario.

Ma questo è un discorso molto più complicato...  ;)


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Offline Il Tano

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Re:2 Domanda sul "fare vuoto" nel karate e la ricerca personale
« Reply #10 on: July 08, 2011, 16:14:06 pm »
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Grazie a tutti per le risposte.
No Gabriele, il mio vuoto era piú terra terra.

Ho avuto occasione di farmi questa domanda perché quando sono a casa purtroppo non ho altra possibilitá che "ripassare" da solo, non disponendo di un uke

Ad esempio mi sono studiato le 3 belle combo di Hovannisian, che secondo me sono preziosissime
Sensei Artur Hovannisian - Kumite combination #1
e provandole a vuoto si puó lavorare un po' su certe cose.

Nella prima ad esempio sfruttare l'energia e rotazione del montante sinistro al corpo per continuare con il mawashi interno coscia con gamba avanzata... La tentenza é sempre iniziare con il kizami mentre in quel caso si inizia con il gyako o cross ed é interessante la continuitá del movimento.

Nelle seconda invece il movimento particolare, una rotazione del corpo con una specie di inversione delle gambe per "agganciare" il mawashi destro dopo il diretto sinistro e farlo "cadere dell'alto"

Nella terza ... qual'era la terza? a si... distentere bene il kizami e il gyaku per ottenere la distanza giusta e fare il "passetto" per imprimere forza al maegeri.

Mi sono concentrato su queste tre e la classica "diretto, cross, low kick" che tanto piace a Ninni, ripentendole un buon numero volte. Prossimo kumite condizionato (ad esempio quando solo uno dei due attacca) o irikumi, cerco di provarle.

Peró ho provato anche altre cose... come risposta ad un attacco, un'uscita laterale con mawashi nello stesso movimento, o un anticipo con gyako, uscendo un po' lateralmente

Oppure cerco di cercare delle belle combinazioni tra parata parata e contattacco che possa sfruttare l'energia del movimento... ad esempio un hiki uke con il braccio destro che para o sposta la guardia avversaria, seguito da uno shuto al collo con il sinistro (proprio ieri mi stavo guardando un video e ho trovato che Higaonna fa lo stesso hehe... giuro che mi ha copiato lui hehehe)

...oppure un anticipo dove al tempo stesso si para con age uke ("sporcato magari) e si colpisce con l'altro braccio. Questo tipo di movimento é interessante nell'ippon kihon kumite perché sorprende e mi aiuta a lavorare sull'idea di anticipare, parare (o coprire) e colpire allo stesso tempo. Provandolo a vuoto riesco a lavorare su un movimento in modo che tanto la parata che il colpo siano accompagnate da tutto il corpo.

Gusto qualche esempio

Grazie a tutti!!! adesso mi sentieró un po' meno fesso immaginandomi di piacchiare qualcuno nel living di casa hahaha
« Last Edit: July 08, 2011, 16:32:21 pm by roroarro »

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Offline happosai lucifero

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Re:2 Domanda sul "fare vuoto" nel karate e la ricerca personale
« Reply #11 on: July 08, 2011, 19:24:38 pm »
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scusate ragazzi, approfitto di questo bel thread per chiedervi una spiegazione.. voi come fate vuoto?
io non ci riesco. per me l'allenamento da solo prevede sempre un bersaglio solido, perché tirando all'aria le meccaniche dei colpi mi sembrano tutte diverse.. quando alleno la tecnica, le posizioni, tutto quello che la gente generalmente allena a vuoto, ovviamente non ci metto molta forza. anzi, mi focalizzo su tutt'altro! e questo mi permette di usare come bersaglio davvero qualunque cosa. se sono in palestra uso un omino sagomato (utilissimo, io lo adoro), ma se sono al parco posso anche usare un albero.. oppure potrei usare un estintore, sulla falsariga di una anonima scuola veneta di ******** originale (non modificato), o se sono a casa mi esercito usando come bersaglio la mia ragazza, e se lei non c'è invito un amico a prendere un caffè, o in alternativa me la prendo con una bambola gonfiabile..
vabbé, cazzate a parte, io da poco ho scoperto il valore di questi allenamenti senza compagno, e penso mi ci dedicherò parecchio.. però a vuoto proprio non mi riesce. sento sempre il bisogno di una figura 'fittizia' rispetto a cui muovermi, per valutare angoli e distanze. sia pure un ventilatore, va bene tutto.
avete suggerimenti, consigli, spiegazioni?
grazie.
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Offline Ethan

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Re:2 Domanda sul "fare vuoto" nel karate e la ricerca personale
« Reply #12 on: July 08, 2011, 20:30:55 pm »
0
alle domande iniziali:
1)il vuoto è l'unico allenamento possibile se si è da soli. Dà la possibilità di allenarsi? allora è buono
  il vuoto resta qualcosa di fantascientifico? molto male,non ha senso praticarlo
  lo si allena fino a quando "funziona" e si deve capire in quali situazioni è utilizzabile

2)Per me la ricerca personale è creatività e pazzia,tanta tanta sperimentazione  :thsit:
  Controllo,preferibilmente dal vivo, le conclusioni di quella X arte o dell'Y praticante su una determinata tecnica/principio e la confronto con  quello a cui sono arrivato fino a quel momento.Se mi piace la faccio mia previa taratura.

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Offline Il Tano

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Re:2 Domanda sul "fare vuoto" nel karate e la ricerca personale
« Reply #13 on: July 08, 2011, 21:27:33 pm »
+1
scusate ragazzi, approfitto di questo bel thread per chiedervi una spiegazione.. voi come fate vuoto?
io non ci riesco. per me l'allenamento da solo prevede sempre un bersaglio solido, perché tirando all'aria le meccaniche dei colpi mi sembrano tutte diverse.. quando alleno la tecnica, le posizioni, tutto quello che la gente generalmente allena a vuoto, ovviamente non ci metto molta forza. anzi, mi focalizzo su tutt'altro! e questo mi permette di usare come bersaglio davvero qualunque cosa. se sono in palestra uso un omino sagomato (utilissimo, io lo adoro), ma se sono al parco posso anche usare un albero.. oppure potrei usare un estintore, sulla falsariga di una anonima scuola veneta di ******** originale (non modificato), o se sono a casa mi esercito usando come bersaglio la mia ragazza, e se lei non c'è invito un amico a prendere un caffè, o in alternativa me la prendo con una bambola gonfiabile..
vabbé, cazzate a parte, io da poco ho scoperto il valore di questi allenamenti senza compagno, e penso mi ci dedicherò parecchio.. però a vuoto proprio non mi riesce. sento sempre il bisogno di una figura 'fittizia' rispetto a cui muovermi, per valutare angoli e distanze. sia pure un ventilatore, va bene tutto.
avete suggerimenti, consigli, spiegazioni?
grazie.


Ma sai che ieri stavo pensando a come tirare su una simil sagoma con roba che tengo in casa???
Ho iniziato anche a pensare a qualche soluzione autoprodotta... Siamo veramente fumati noi praticanti.
Certo poter contare con sacco da 180cm, un uomo di legno o qualcosa come nel video http://youtu.be/lMtRzVU0t4Y aiuterebbe... ma é una questione "out-out".
Mia moglie giá me lo ha detto... Nel nostro appartamente c'é posto solo per uno... IO, o BOB...



 :sur: :sur: :D :D

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Offline Il Tano

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Re:2 Domanda sul "fare vuoto" nel karate e la ricerca personale
« Reply #14 on: July 08, 2011, 21:30:30 pm »
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alle domande iniziali:
1)il vuoto è l'unico allenamento possibile se si è da soli. Dà la possibilità di allenarsi? allora è buono
  il vuoto resta qualcosa di fantascientifico? molto male,non ha senso praticarlo
  lo si allena fino a quando "funziona" e si deve capire in quali situazioni è utilizzabile

2)Per me la ricerca personale è creatività e pazzia,tanta tanta sperimentazione  :thsit:
  Controllo,preferibilmente dal vivo, le conclusioni di quella X arte o dell'Y praticante su una determinata tecnica/principio e la confronto con  quello a cui sono arrivato fino a quel momento.Se mi piace la faccio mia previa taratura.

Grazie per la risposta!!!