Beh ma degli esercizi basati su tale strategia ne abbiamo fatti anche noi nella nostra scuola, però più nel corso di Yiquan che in quello di Taijiquan. La differenza è che riguardava le spinte e i cambi nelle angolazioni di spinta, non le proiezioni. Si squilibrava per poi spingerlo via, non si proiettava.
Ciao Takuan,
nel Taijiquan tradizionalmente non si spinge e non si tira.
Il tuishou tradizionalmente non si chiama "tui" (spingere) "shou" (mani) e questa interpretazione che ne dai é moderna e non allineata ai principi del Taijiquan.
Il tuishou, o per meglio dire le pratiche dalle quali il tuishou moderno é in qualche modo derivato cioè 'dashou' e 'roushou', sono soltanto esercizi che con il combattimento centrano molto poco
YM
Qui dovremmo aprire un topic sulla storia e l'evoluzione degli esercizi in coppia nel Taijiquan. Sarebbe interessantissimo, ma io sono affatto preparato, getto lì uno spunto a chi ha maggiore preparazione storica di me...
Però in questi esercizi si studia come mantenere stabile e saldo il proprio centro corporeo anche in risposta alle pressioni e come contemporaneamente occupare il centro dell'altro, sbilanciandolo e facendogli perdere l'equilibrio. Questo rappresenta, almeno per la mia pratica personale, il vero motivo di studio del Tuishou, assieme all'affinamento della sensibilità priopercettiva.
"Difendere il centro, occupare il centro". Essendo queste abilità utili anche in combattimento (sanshou), ne deduco che il tuishou possa essere utile come allenamento supplementare ad esso, anche se sicuramente non sostitutivo.
ce ne è un altra, spingere o tirare per sbilanciare e poi colpire l'avversario mentre cerca di riacquistare la stabilità, se hai di fronte uno bravo ti sembra di avere i pattini ai piedi mentre ti mena
La sensazione se si riesce ad applicare quel principio dovrebbe essere proprio quella.
La qualità del movimento, e del colpo, è diversa in un pugno e in una spinta: nel caso del pugno percuoti, nel caso della spinta no, spingi.
Ma se al pugno sostituisci una palmata le affinità con la spinta aumentano notevolmente. Io vedo molte spinte come in realtà "gentilezze" sostituitive di palmate o zampate. Si spinge per non fare male, come deterrente psicologico contro avversari non eccessivamente pericolosi o per allontanare la minaccia, avendo l'occasione di fuggire. Si potrebbe estendere questa ipotesi fino a chiedersi: tutto il tuishou potrebbe essere visto come un modo per verificare ciò che si è appreso dall'allenamento individuale (i principi) in maniera non lesiva o traumatica?