Sinceramente sono anch'io ormai dell'idea che non sia del tutto vero che tutti gli stili si equivalgano e dipenda tutto solo dal praticante.
Se c'è uno stile di cui solo l'1% dei praticanti diventa valido, significa che tale stile non funziona e che probabilmente quel'1% potrebbe diventare valido con qualsiasi cosa, anche sollevando le casse al porto.
Allo stesso modo la penso di quelli stili il cui fondatore magari è davvero forte (e magari proviene da altre realtà che poi rinnega
) ma i cui allievi sono tutti manifeste schiappe.
La bontà di uno stile si vede dal praticante medio.Quindi partendo da questo presupposto, ci sono degli stili per i quali non ho grande considerazione e per cui se anche trovo un'eccezione, essa, come recita il famoso detto, non fa che confermare la regola.
Inutile che sto ad elencare... si sa di cosa sto parlando.
Dall'altro lato ci sono stili la cui efficacia è davvero fuori discussione: Thai, Kick, Boxe, Lotta, Judo e BJJ. Essi lapalissianamente e non a caso sono i più utilizzati nelle MMA, che, si dica quel che si vuole dire, ma sono un bel banco di prova, il più perfetto possibile nell'ambito della legalità. Ovviamente evito di parlare degli stili che non possono essere messi alla prova che se no ti uccidono all'istante e che funzionano solo per strada e solo se non ci sono telecamere a riprendere
Infine ci sono degli stili nell'area del tradizionale che stanno in una zona più o meno grigia, che partoriscono un certo numero di praticanti validi, sicuramente in numero comunque meno consistente di quelli sopra citati, e però tanti altri scarsoni, tra cui colloco anche il mio di provenienza, il Karate (facendo di tutta l'erba un fascio e senza entrare nel merito delle diverse scuole). Ora, se da un lato molti parlano di difficoltà e lunghezza nell'apprendimento, io non credo che sia così, perchè se in tutte le discipline
sicuramente valide si raggiunge un buon livello di efficacia nel giro di qualche anno, non vedo perchè non possa succedere anche per questa particolare categoria, il cervello, i nervi e i muscoli sono gli stessi.
Io penso che le cause di un
mancato salto di qualità siano da ricercare invece in due fattori:
1) Il non confrontarsi mai con le discipline del secondo gruppo, e quindi non essere in grado di gestire le dinamiche di un combattimento più "normale".
2) Specularmente, l'eccessivo attaccamento a certi vetusti dettami che, nonostante quello che si vuole a tutti i costi credere, frenano una progressione che potrebbe essere molto più rapida.
Insomma, possiamo riassumere il tutto in una mancanza di propensione all'aggiornamento, che spesso è quindi lasciata all'intelligenza del praticante singolo (che fa da solo) o al genio (quindi pur non aggiornandosi diventa forte lo stesso, ma si rientra nel discorso dell'1% del primo gruppo).
Tanto più all'interno dello stile matura questa propensione, tanto maggiore sarà il salto di qualità che lo porterà ad avvicinarsi a quelle del secondo gruppo.
Comunque, a parte questo discorso, l'immancabile postilla è che un altro, importantissimo fattore è il metodo di allenamento. Preparazione fisica, test non collaborativi, sparring e allenamento a contatto pieno sono indispensabili.