Affidarsi a idee come l'arte migliore o peggiore, significa non prendersi la responsabilità di una sconfitta, ma attribuirla appunto all'arte.
L'arte migliore?
Oltre che quella più adatta a chi la pratica, sicuramente quella insegnata nella sua forma più completa, senza trascurare nulla.
Se così si facesse sempre, non avremmo Karateka che ignorano come si cada o si proietti, non avremmo Judoka e Aikidoka che non sanno dare un pugno come si deve o che ignorano l'esistenza dei piedi, non avremmo un sacco di cose discutibili.
P.S.
Quando ben mi convinco che pratico la migliore e più efficace Arte, che in vitrù di quello sarò vincente, che sarà l'Arte e non io a fare la diferenza in combattimento....fatalmente arriverà i coglione che, non si fa impressionare, mi pianta una papagna in faccia e mi lascia li.....con tutte le mie certezze.
A quel punto, se dovrò combattere di nuovo, sarà meglio che ci vada io invece che mandarci la mia Arte.
Qui secondo me fai un errore di attribuzione; in questa discussione sono essenzialmente i modernisti a sostenere che esistano arti migliori e la cosa e' ben diversa da quando ci sono tradizionalisti che sostengono d'avere l'arte migliore.
C'e' una grossa differenza:
Il fanboy tradizionalista che c'ha l'arte che spacca sostiene che la sua arte sia unica e insostituibile,spesso non ha mai combattuto e si fa grosso dei nomi del suo stile,come un tipo perduto nella leggenda o un maestrone.
Lui si che manda a combattere la sua arte.
Chi combatte "moderno" invece e' tutto l'opposto: ritiene ci siano delle arti piu' funzionali,non solo la sua, studia tutto quello che riesce per migliorare,non e' stilisticamente chiuso e fa del allenamento interstile una bandiera. Non gli importa come si chiama la roba che pratica,quello che contano sono i SUOI risultati e quanto quella cosa funziona per lui[1].
Messa come l'hai messa tu pare che chi sostenga esistano arti migliori confluisca nel primo tipo di praticante...e invece si trova diametralmente all'opposto
E' chiaro che se tu valuti le arti marziali tradizionali dal punto di vista del praticante di MMA, riveli esattamente quello che hai scritto. Tuttavia anche lo stesso praticante di MMA se valutato dal punto di vista di un purista delle arti che compongono la sua arte, apparirà sporco, grossolano e impreciso nei pugni, oppure nei calci, oppure ancora nella lotta a terra...Lui stesso potrà valutare ad es. la schivata di un pugile pericolosa in un contesto in cui si usano le ginocchiate ecc...
Se parlo di efficacia, mi viene da chiedere: rispetto a che cosa? Se il contesto determina il tipo di efficacia, come vedi non puoi usare un solo termine di paragone. Ho conosciuto persone che, pur non avendo mai fatto sparring, mi hanno dato un'impressione di pericolosità, di precisione nel movimento e un cambiamento di atteggiamento tale, che io non andrei ad infastidirli (pur permettendomi di criticare il loro rifiuto dello sparring). E' chiaro che vorrebbero solo ristabilire il loro stato di tranquillità personale, non competere sportivamente. Tuttavia penso che abbiano anche loro delle qualità, non so quanto trasmissibili col metodo tradizionale (ma questo è un altro discorso...), mi basta per ora rilevarle e cercare di trarci qualcosa che (forse) possa aiutarmi nella mia ricerca. Ma io sono diverso da loro, quindi non diventerò mai "come loro".
Le MMA hanno avuto il grandissimo merito di riportare in auge, regolamentandola il più possibile, una forma di "combattimento totale" (anche se il primo contemporaneo a teorizzarlo e a sperimentarlo fu indubbiamente Bruce Lee), che ha portato per forza di cose all'adozione del cross training.
Per sapere se succedeva anche prima, abbiamo troppi pochi documenti storici per provarlo con sicurezza, ma rimane un'ipotesi affascinante, dal mio punto di vista possibile. Nulla di più...