Mah, io credo che sia, a parte le questioni storiche, un fatto di pura logica.
Che l'uso di armi e oggetti sia la prima opzione mi pare evidente dalla notte dei tempi, pietre, bastoni, lance, frecce, fionde e via così.
Altra cosa ovvia è la necessità di trovare un modo per disarmare un nemico, per non morire se si viene disarmati, per procurarsi un'arma se non la si ha.
Da li all'utilizzo di certi movimenti per lottare a mani nude, il passo è conseguente (se parliamo di tecnica e non di menarsi a istinto) per mille possibili ragioni, dall'essere senza armi, al non volerne o non poterne avere eccetera.
Possiamo aggiungere lo studio di tecniche di combattimento disarmato per mille ragioni, da quelle ideologiche e religiose, a quelle legate al confronto sportivo, di sfida, per scommessa, in amicizia eccetera.
In questo contesto penso si possa inserire ciò che facevano i monaci in Cina, magari in India.
Ovvio che poi subentri una componente machista, l'esibizionismo di non aver bisogno di armi perchè forti e dotati di tecnica imbattibile.
Insomma, credo siano parecchie le componenti che portano al lavoro disarmato, compresi i periodi in cui, non essendo in guerra, le leggi impedivano il libero porto di armi.
In Giappone, ad esempio, il dopoguerra ha segnato quattro anni di totale divieto in ordine allo studio delle arti marziali, ancora di più con armi, fatto che ha imposto stratagemmi come l'uso dei manici di piccone (bokken di Iwama) o per rimestaggio (Bo e Jo) così come il recupero delle tecniche in Suwariwaza, che non destavano particolare sospetto giacchè non si considerava la possibilità di combattere in ginocchio.
L'avvento dell'attività agonistica ha poi fatto il resto, portando a considerare addirittura assente la derivazione armata delle discipline (non lo facciamo quindi non c'è) e facendo perdere alcune piccole grandi questioni tecniche, come un certo tipo di Tai Sabaki, determinate posture, alcuni atteggiamenti, che con le armi erano via obbligata, mentre a mani nude no.
Quindi credo che, Clode non dica affatto eresie, che l'ordine dei lavori dovrebbe essere Armato vs Armato, Armato vs Disarmato, Disarmato vs Disarmato, ma che non sarebbe un percorso proponibile in ottica agonistica, per ragioni di tempi di approfondimento rispetto ad ogni fase.
Quello che, nei limiti delle mie possibilità, cerco di fare, è provare a capire se e in quanti aspetti, le armi sono un elemento presente alla base del Karate, quanto meno come origine o ispirazione.